
La nostra è una pianta in realtà polimorfa a seconda dei luoghi ove
è coltivata. Noi la osservammo nella stufa del Giardino botanico di Napoli;
e ivi coltivata come in quella di questo stabilimento mantenne lo
stesso abito. Coltivata in piena terra, dopo poco tempo prese il suo a-
spetto normale.
La pianta madre avuta dal giardino di Napoli ha il suo fusto prostrato
e col peduncolo fiorifero alto circa un metro, poi un ramo di
essa si costituì ad unico fusto caulescente con una corona di foglie
situate all’ apice, nudo nella parte inferiore avente l’altezza di due decimetri.
E in questo stato che noi ne abbiamo fatto eseguire la fotografia.
Una pianta coltivata in vaso e all’aria aperta sviluppò una quantità
di propagini radicali colle foglie molto più strette e screziate da un
maggior numero di macchie, anco nella pagina superiore.
La figura della tavola rappresenta la pianta coltivata nel Calidario
dell’Orto Botanico di Palermo.
Per le foglie si avvicina all’A. barbadensis, ma per il peduncolo fiorifero
è completamente diversa.
Abbiamo dedicato questa pianta al Dr. Domenico Lanza assistente
presso questo Orto botanico, pregiato autore di un lavoro sulla struttura
delle foglie nelle varie specie di questo genere.
D e s c r i z i o n e . Le foglie sono allungate ottenuate ed erette, coll’ età
appena patente, carnose, crasse-molli, pallidamente verdi, sopra canalicate,
sotto rotondate, lunghe circa 30 centimetri, alla base larghe 4 centi-
metri ; nelle foglie giovani al di sotto vi sono molte macchie oblique,
ellittiche, biancastre ed hanno il margine spinoso-dentato, avente denti
remoti appena sporgenti, biancastri.
Il peduncolo fiorifero è lungo da mezzo metro ad un metro e più; è
gracilissimo e non si sorregga da se ; rivestito per tutta la sua lunghezza
di brattee ovate, brevi, che durante l’ antesi si accartocciano,
divengono scariose ed abbracciano i singoli pedicelli dei fiori; le brattee
della parte inferiore del peduncolo sono numerose e molto avvicinate fra
loro; ma a misura che sono situate nella parte superiore dell’ asse del
racemo, si discostano fra di loro ; il perigonio si stacca dal pedicello
appena sbucciato il fiore,
I fiori sono lunghi due decimetri; i sepali quasi eguali in lunghezza
fra di loro sono saldate inferiormente in un tubo quasi triangolare, non
rigonfiato, ma anzi attenuato alla sua base, che chiude dentro gli stami
meno delle antere, le quali insieme all’ apice del pistillo sono appena
sporgenti dall’orificio del tubo.
I fiori sono roseo-coccinei.
I sepali sono lineari ottusi.
Gli stami hanno lo stesso colore dei sepali, ma più intensamente colorati.
L’ovario è ellissoideo, molto più breve dello stilo.
Lo stilo è filiforme ed ha un colorito che dal roseo tende al giallo ;
l’ovario è impiantato nel desco del perigonio.
(Spiegazione della § avola
1-2. Pianta intera.
3. Foglia intera.
4 . Fiore aperto.
5. Fiore in buccia.
6. Sepalo interno.
7. Sepalo esterno.
8 . Androceo.
9. Stame.
IO. Brattea.