
D e s c r i z i o n e . La pianta coltivata da qualche anno in piena terra costituisce un frut-
tice che ha un fusto, diviso quasi sin dalla sua base che sorpassa l’altezza di un uomo, arrivando
in atto a misurare poco più di due metri e mezzo. Questi fusti, che partono quasi
dalla radice sono poco rameggiati, nella loro giovane e tà , come i rami hanno un colorito
verde assai sbiadito, inferiormente misurano 14 cent, di circonferenza, e verso l’apice ne hanno
5; nel suo luogo natale la pianta deve acquistare proporzioni assai più vaste; poiché presso di
noi nell’ inverno arresta la sua vegetazione e perde le foglie, e non la riprende che a primavera
molto avanzata; in effetto la radice è molto sviluppata cd ha proporzioni maggiori : coltivata
la pianta in vaso non è mai fiorita e mantiene proporzioni di gran lunga minori. I
rami sono in poco numero, simili alla parte giovine del fustQ; nel loro primo sviluppo hanno
piccoli aculei molto gracili che nell'età adulta persistono e si induriscono conservando l’istesso
colore del fusto.
Le foglie sono pinnato-temate, glabre in tu tte le loro parti.
Il picciuolo principale è arrotondito, ed è lungo 32 centimetri dalla sua base sino al punto
dove sono inseriti le due foglioline, che costituiscono la prima coppia delle foglie, da questo
punto esso si prolunga ancora e svolgendosi per altri 11 centimetri si articola, e sviluppa
il picciuolo della fogliolina media, dal punto dove sono inseriti i due piccoli delle due figlioline
laterali sino all’apice della figliolina intermedia ci sono altri 32 centimetri; sicché dalla
base del picciuolo principale le foglie arrivano ad avere la lunghezza di 64 centimetri ; 1-i
picciuoli secondarii delle due foglioline laterali sono levigati, di un verde più intenso del
picciuolo principale sul quale sono inseriti, ivi sotto ciascuno picciuolo speciale si sviluppa
una gianduia quasi conica, lunga poco più di un millimetro, esattamente levigata : il picciuolo
secondario proprio della fogliolina centrale è del tu tto simile al picciuolo speciale di
ciascuna fo<diolina laterale, però lungi di nascere al di sotto dello stesso una sola glandola,
ne nascono, precisamente sotto alla sua articolazione, due apposte fra di lo ro , conformi a
quelle che si sviluppano nella prima coppia; nella superficie superiore di questo verso la metà
della sua lunghezza si manifesta un solco leggermente pronunciato, come alle volte le due glain-
dole alla loro estremità sono escavate, e si restringono verso la base; non ci è stato lecito
di vedere sorgere dal centro d i questa gianduia, una piccola fogliolina, per come qualche
volta abbiamo osservato in altre specie di questo genere.
Nel dorso del picciuolo principale si sviluppa qua e la qualche raro aculeo, assai b rev e ,
deltoideo, che termina in una punta acuta ; essi sono molto delicati nella loro consistenza
picciuoli speciali di ciascuna fogliolina; sono privi di questo aculeo.
11 picciuolo principale alla sua base ha un cuscinetto molto ingrossato, avendo una circonferenza
quasi doppia.
Le foglioline sono penninervi, coi due nervi laterali inferiori opposti, cogli altri quasi opposti,
poiché uno si sviluppa un poco discosto dall’altro; queste nervi laterali tu tti si collegano
fra di loro per mezzo di vene, le quali si scorgono appena nella pagina superiore. Le
due laterali sono inequilatere, la mettà inferiore, che guarda la base del picciuolo principale
è semirombea, l’altra mettà semi-ovato-ellittica, c terminano in una punta acuminata,
leggermente ondolate nel margine, lunghe 17 centimetri, larghe 14 centimetri e mezzo. La
fogliolina media è orbiculato-rombeo, con i due angoli laterali ottusissimi, oscuramente ine-
Fasciculus XIII, editus octobre 1879,
quilatere acuminato, e leggermente anco essa ondolata nel margine, lunga 18 cent, e •/,,
larga ì r c e n t . e '/■ Nella nervatura media alle vòlte si sviluppa qualche aculeo, ma molto
più piccolo di quelli che si sviluppano nel di sotto del picciuolo.
Le stipnle sono lineari assai brevi e caduche appena dopo lo sviluppo delle foghe.
L'infiorescenza è in un racemo spiciforme allungato, sopportato da un lungo peduncolo;
i fiori sono inseriti sull’asse del racemo, a distanze disuguali, e muniti di un breve pedicello,
e nascono da uno a tre nella ascella di una piccola brattea, lineare, assai angusta, che
si dissecca, e cade anche pria della antesi.
Il peduncolo che sormonta il racemo è lungo al di là di 25 cent, sino al punto in cui sviluppa
i fiori, valido in rapporto all’ asse su cui è inserito, ingrossato alla base; la parte fiorifera
eguaglia in lunghezza la mettà della parte non fiorifera ; i pedicelli, che sopportano 1 fiorellini
sono lunghi circa un centimetro, di un color castagno fosco, pubescenti, patenti durante
la fioritura; ma che tendono a ripiegarsi in giù; ed i legumi fertili pendono in giù
dall’asse del racemo; i fiori hanno un color coccineo molto splendido, sicché l’ intera pianta
riesce di bellissimo effetto ornamentale durante la fioritura.
11 calice, mentre che la corolla principia a svilupparsi, ha una forma oblunga, ed è ristretto
verso l’apice, e manifesta qualche dente disuguale; poi dallo sviluppo della corolla è
costretto ad allargarsi, e si lacera da uno o da entrambi i lati; è lungo 10 miU„ carnoso, ferrugineo
coperto di peli molto brevi dell’istesso colore.
11 vessillo è di color coccineo assai vivo, lungo tre cent, e % ; le due mettà si ripiegano
avvicinandosi l’una all’altra, e sono conniventi nella mettà inferiore, onde esso abbraccia la
' carena e le ali, e gli stami, che sono appena sporgenti p e rla mettà superiore, onde forzano
le due mettà del vessillo a scostarsi; le ali sono anco esse un poco sporgenti per i loro apici;
se la lamina fosse interamente spiegata sarebbe larga due centimetri circa, ma essendo piegata
in due mettà, apparisce larga un centimetro circa; si restringe alla base in un ugno brevissimo
e prende un colorito bianco con una tin ta verdognola, ed all’ esterno ha per un
brevissimo tra tto una sfumatura di color pavonazzo; nella sua parte interna ha molte strie
giallognole che lo percorrono dalla base all’apice, e quella che corrisponde al nervo mediano
è molto più pronunciata.
Le ali sono quasi racchiuse dentro del calice, piccole, bianco di perla, quasi diafane, allun-
gato-ellittiche, lunghe circa 8 millimetri, ristrette verso la base e leggermente inequilateri, e
percorse da vene sottilissime appena pronunciate sotto la lente; alle v o lte , ma assai raro,
incise in uno dei lati. . ..
1 petali della carena sono appena e non appena saldati fra di loro, si separano facilmente,
e rimangono completamente disgiunti alla base ed all’apice: nella saldatura hanno una linea
di color coccineo, nel rimanente sono bianchi con una tin ta giallognola e con una macchia
laterale triangolare di color pavonazzo, sono semi-ovati, colla base rotondata, e si restringono
nella mettà superiore e terminano in una p u n ta , che non saldandosi con la punta
dell’altro petalo la carena all’apice è bidentata, se i due petali fossero spianati, e congiunti fra
di loro segnerebbero una circonscrizione romboidale; ogni petalo è lungo un centimetro e
mezzo, largo 6 millimetri circa. .
Gli stami sono 10, diadelfi, nove si saldano per la loro mettà inferiore in una vagina di
Tod. Iiort. Bot. Pan. Tom. 11.