
4. Epipactis nidus avis Crantz (0. nidus avis Linn.)
Al genere Orchis riferì le seguenti altre specie, che Linneo avea descritto
come appartenenti al genere Ophrys.
1. Orchis monorchis Crantz (0. monorchis Linn.)
2. Orchis graminea Crantz (0. alpina Linn.)
3. Orchis insectifera Crantz (0. insectifera Linn.)
4. Orchis fuciflora Crantz (0. insectifera var. n Linn. ex parte).
L’Allione nella sua flora pedemontana segue interamente il Crantz.
Un lavoro positivo sulle Orchideae è quello di Olao Swartz pubblicato nell’anno
1800, ed inserito negli atti dell’accademia di Stockolm.
Egli distribuì le varie specie di Ophrys di Linneo nel modo seguente:
Lasciò sotto questo genere l’O. monorchis, l’O. alpina, 1 ’0. antropcphora, e le
specie, che si erano costituite dai varii botanici dividendo l’O. insectifera di
Linneo, e riprodusse il genere Neottia, sotto del quale allogò l’Ophrys spiralis,
e varie altre specie estraeuropee.
Considerò come specie del genere Epipactis l’O. nidus avis, l’O. ovata e l’O.
cordaia.
Riferì al genere Malaxis l’O. monophyllos, l’O. paludosa, e l’O. Loesélii.
L’O. co/rallorhiza la collocò sotto il genere Oymhidium.
Posteriormente alla opera dello Swartz il genere Ophrys fu ammesso come
da costui era stato circonscritto; fu 1’Hoffmann che vi arrecò importanti modificazioni;
egli riferì al genere Satyrivm YOphrys spiralis; circonscrisse il genere
Ophrys a sole quattro specie cioè l’O. nidus avis, corallorhiza, ovata e
cordata; riferì l’O. paludosa e l’O. monophyllos al genere Malaxis; e stabilì un
genere novello, il genere Arachnites costituendolo sull’O. monorchis, alpina, an-
tropophora di Linneo e sulle specie che Linneo avea riunite sotto la sua 0.
insectifera, cioè l’O. musefera, fuciflora, apifera. liOphrys Loeselii la rimandò
al genere Serapias che corrispondeva al genere Serapias di Linneo, con la
sola aggiunta di questa specie.
Posteriormente al lavoro dell’Hofmann vennero alla luce i lavori del sommo
botanico Roberto Bro/um, pubblicati nella seconda edizione dell’Orto botanico
di Kew; ed ivi nuovi generi sono costituiti sdXYOrchidee di Europa, quantunque
specificamente le loro specie fossero conosciute.
Essi sono i generi Aceras, Listerà e Oorallorhiza.
Il genere Aceras fu costituito da una sola specie, l’O. Anthrppophora R . Br.
(Ophrys anthropophora Linn.); il genere Listera da due specie, cioè la L isterà
ovata R . Br. (0. ovata L.) e la L. cordala R . Br. (0. cordata L.) il genere
CoraUorhim fu formato sopra una sola specie, cioè la Corallorhiza innata
R. Br.; (0. corallorhiza Linn.)
Fu ricostituito il genere Neottia composto nella sua maggior parte da
varie specie estraeuropee, ed al quale si riferì la Ophrys spiredis L. (Neottia
spiralis R. Br.)
Il genere Ophrys fu conservato per le sole specie, registrate da Linneo
sotto unico nome di 0. insectifera.
Fu conservato il genere Malaxis dello Swartz, dove furono registrate le due
specie di Ophrys cioè l’O. paludosa, (Malaxis paludosa Sw.) e l’O. Loeselii
(Malaxis Loeselii Sw.).
Venne finalmente alla luce il classico lavoro del Richard sull’Orchidee di
Europa.
Ivi le varie parti del gineceo, e dell’androceo furono stupendamente illustrati;
varii nuovi generi furono costituiti; e per il genere Ophrys del Linneo
avvengono le seguenti modificazioni.
Sono costituiti i nuovi generi di Spiranthes per le specie, che Linneo avea
riunito sotto il nome di 0. spiralis; e quindi si hanno la S . autumnaMs Rich.,
e la S. aestwalis Rich.; di Chamaeorchis pella 0 . alpina L.\ di Liparis per l’O.
Loeselii L.
E riprodotto il genere Neottia di Linneo, fondato sulla Ophrys nidus avis,
ed a cui si riferisce il genere Listera creato da R . Broum, e quindi sotto il
genere Neottia, si registrano l’O. nidus avis L. (Neottia nidus avis Rich.) la
0. ovata L. (N. ovata Rich.) la 0. cordala L . (L. cordata Rich.)
Si ammettono i generi Herminium, Aceras, ed Ophrys per come èrano stati
stabiliti dal Brown.
Tanto il Brown quanto il Richard in questi loro lavori nell’adottare i nomi
generici fanno quasi completamente tavola rasa sui generi costituiti anteriormente
alla riforma Linneana.
E nostro avviso, che il volere riprodurre dagli antichi scrittori anteriori
alla riforma Linneana gli epiteti da essi dati alle piante è una innovazione
per quanto inopportuna, altretanto erronea.