
color bianco sporco, aperta superiormente, onde nel rimanente sono liberi, filiformi, con una
tinta ceruleo-violetta; quattro più brevi, cinque più alti; lo stame libero è più lungo dei quattro
più brevi, più breve dei cinque più lunghi. Le antere sono lineari molto piccole, attenuate nel
terzo inferiore della loro lunghezza; il polline è giallo.
Lo stilo è filiforme, incurvato all’apice e si assottiglia in una punta aguzza, colorato come
la parte libera degli s tam i, ma un poco più intensamente; lungo circa 30 millimetri,
raggiungendo la lunghezza dello stame vessillare, pubescente nella sua parte inferiore; lo
stigma è piccolo.
L ’ovario racchiude molti ovoli, di forma allungata, pubescente, sostenuto da uno stipite,
avente 6 millimetri di lunghezza.
Avverata la fecondazione, 1’ ovario cresce rapidamente in lunghezza e prende una forma
lineare, ed all’apice è terminato dallo stilo che persiste; se gli ovoli rimangono tu tti infecondi,
si dissecca e cade di unita al peduncolo che lo sopporta; se qualche ovolo è fecondato, allora
il peduncolo si ingrossa, e l’ovario si transforma in un legume compresso che da una base
ristretta va gradatamente dilatandosi verso il punto dove sta l’ovolo fecondato, ed ivi diviene
turgido, indi torna ad appiattirsi a partire dall’ovolo fecondo e termina in una punta aguzza
sormontata dallo stilo, che quantunque si dissecchi, tuttavia persiste.
Gli ovoli, che ordinariamente sono fecondi, sono quelli situati verso l’apice; nell’ovario,
a misura che s’ingrossa, la peluria ferruginosa, della quale è ricoperto, va mano mano sece-
dendo.
Il calice, e qualche petalo della corolla, non ostante che si disseccassero, persistono tu tta via
nel frutto.
(Spiegazione della favola X X V I
1. Parte superiore della foglia.
2. Picciuolo.
3 . Ramo dove è inserita la foglia.
4 . Racemo.
5. Base del peduncolo.
6. Fiore veduto lateralmente.
7 . Fiore veduto di prospetto.
8. Androceo e Gineceo.
9. Carena ed ali.
10. Stilo. ;
11. Brattea dei pedicelli.
12. Stipola.
13. Base del picciuolo colle stipule.
14. Ala lateralmente incisa.
15. Frutto.
16. Seme.
A C U I T I * io n .
A. (§ Littaea) caule liumili, (1, metr. 40 cent.) crasso basi brevi tractu
foliato; foliis in parte inferiori caulis enatis paucis, glaucis, arcuatim ascen-
dentibus, spathulatis, in medio dilatatis, a quarta parte superiore angusta-
tis, in apicem acuminatum, spina valida fusca superne canaliculata termina-
tum, excurrentibus; ad basin percrassis, subtus subrotundatis, superne semi-
rotundato-depressis, in pagina superiori concavis, ad medium fere cocleatis,
lateribus explanatis, subtus in medio convexis; junioribus margine tenuissimo,
deinde, praeter apicem, fere obsoleto, undique dentato spinoso cinctis:
spinis corneis, varie incurvatis, acutissimis, parviusculis, basi dilatatis, in
parte superiori caulis invicem remotis, abbreviatis, reductis, deinde in bra-
cteas parvas ovatas, basi fere deltoideas ad apicem callosas habeuntibus;
floribus sessilibus, magnis, in singulas axillas bractearum enatis, bibracteo-
latis, tubo ovario breviori, incurvo, angulato, sepalis carnosis, late lineari-
bus tubo duplo longioribus, patentibus, subreflexis , ad apicem tuberculo
exiguo, pilis brevibus densis, albis induto, praeditis, eoeterum glabris; sta-
minibus filiformibus apice subulatis, laciniis perigonii fere duplo longioribus,
stylum aequantibus; capsula parva, angulata, acutiuscula.
F 1i o r i ‘fcxir*a. Marzo ed Aprile.
.A .h > it,& z io n e . Probabilmente nel Messico.
O s s e r v a z i o n i . Coltivata nel Reai Orto Botanico col nome di A. chiapensis Hort.
Beli/, dalla quale differisce, perchè la parte inferiore foliifera non può dirsi caulescente, ma
acaule, non essendo le foglie disposte che sullo spazio di 30 centimetri.