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Altera ejufdem epi-
fìoli.
tìcolari, che mi travagliano--, tralajciata l operazione
per cagione delle mie indifpofizioni, mà pero confer-
vata la Gelatina col vijltarla quaji ogni giorno, cominciai
a fcoprire in ejja dopo molti mefi certe macchie
Manche K.-, e fopra di ejje alzarjì a poco a poco un
picciol gambo terminato da un globetto bianco B. della
grandezza, e forma della Globolaria, e al di fuori,
come armato dì alcuni pungoletti, dima figura fomi-
gliante a quella de’jìori delfrumento. Crefcendo quejìi
Fanghi, e formando entro la Zucca quafi una picciola
felva di vago afpetto, feguii apprefib ad ojervarej),
che i gambi loro nel crefcere piegandojl s inclinavano
verfo lajìnefira della Camera-, ove erano collocati--, e
che laddove erano da prima ruvidi, pofcia crcfciuti
alla groffez'za del gamfo di un fiore del Taraxacon,
ed all'altezza di quattro onde in circa, divennero affatto
lif ci, e che i globetti allungandofi, edallargan-
dojl prefero la forma di Fango pikato C. ritenendo
pure le ruvidezze, ò pungoletti di prima, efinahnente
che profiejl la maggior parte, incominciarono a gua-
(iarfi, e corromperjt. Io fon di parere, chei detti Fon-
ghi non fiano nati di feme lor proprio, per effcr nati
entro il chiufo del vetro defcritto -, nè fiiino ragionevole
il dire, che fofiero già fiati i femi loro prima chiujl,
ed avviluppati nella Gelatina, imperocché la fermentazione
di fette meji dovria aver refo inetto alla vegetazione
ogni più duro feme.
CV. In altera verò die S.Novembris 1712. fcri-
bit in hunc modum :
e v i. Io confervo la medejìma Zucca nellofiejfa
modo, col fuppofio di vederne alcun altra nuova produzione
di Fanghi-, segli è vero, che la fpecie loro Jl
propaghi in virtù- del feme. Ver che i mentovati Fanghi
maturati, e marciti entro la Zucca, avriano dovuto
deporre nella Gelatina i femi loro ; e però rina-
fcere dovrebbono dopo alcun tempo alla maniera de)
Vege-
Vegetabili, che nafcono di feme. Tanto più, cheadefii
nulla manca per la nuova loro generazione, avendo
lafieffa matrice, lofiejfb umido, e l'fiefsaria. Aia^
toltine due piccioli Fanghi a guifa di due fpilli, non
ho mai piùojfervata altra cofa: immaginandomi perciò
, CM la generatione de’Fanghi nel già defcritto cafo
Ji^ da rifondere nella fermentazione dell' antedetta^
Gelatina, cofiretta da fali a prender prima la forma
di bianche macchie, e pofcia à crefcere in Fanghi, finche
ridotta per avventura all'acidità, che è ilfincLì
della fermentazione, non hà potuto produrre più che
due piccioli Fanghi, come ultimi avanzi della fermentazione
.
. C VII. Ragguaglio VE. di aver compita la Fon-
gaja^ infegnatami da VE. , dalla quale però non ne .
hò ricavato, che un folFongofimile alVratajuolo, incolpandone
dello fcarfo numero l’aridità della precorfa
Stagione, e le mieindifpofizioni.
CVIII. Infine foggiungo à VE., che fin quando
IO ero à Caflel S-Vietra, feci una volta irrigareincef-
jantemente una radice, ò piede di Vioppo tagliato di
frefco, da cui per lo fpazio di dodici, e più anni ne^
riportai notabile quantità di Fanghi quafi ognimefe,
fuori che nel Verno più freddo, e ne fono Tefiimonj li
miei di Cafa, ed altri, che per longo tempo hanno
partecipato del frutto- Vrendendo animo da ciò, che
i Fongbi pofiàno riduifi à coltura, mi fon deliberato
di far fare una fofjetta nel mio Q-rto, e quella riempire
di frefcafegatura di Vioppo ricoperta da un pò di
terra , c pofcia irrorarla dacqua, fecondo parmi di
aver imparato dalTanara, c di porre il tutto in opera
prima che s’inoltri la ventura fredda Stagione.
CIX. Tandem verò in prædidorum omniurm,
confirmationem attexere polTem methodum illamapud
Gallos vulgatam prò generandis artificiose Fungis, “fSdJlTg!“ ;
quam & nos Anno 1707. Lutetiæ Parifiorumnon fine”"'“'
volu