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liraccia, c lo slcsso fa nel volar via; di modo elio per impadronirsi del nido è necessario levare molle Icgole non sempre colla ccrlc’/.za di iniivcnirlo. A|iparlienc il nido della Dallcrhia al lipo mnmm, malgrado la poca sua profomlilà; Ini nn diamcli’o di circa 8 ceni, menli'e la profiiiidilà sua non è elio di uno o duo! . Esso eonsla di nn grosso slralo di peli, di lana, di crini, ail'inlerno, nicnlrc l'eslcriio ossia lo Slralo clic tocca il suolo c di paglia, di radieiicllc e di fuseelli; gli orli sono qnasi sempre nioilo disuguali fra loro in iS|icssore c 7 " :: cioè dalla parie dove cnlrano gli adulli è molto più grosso c largo iiiéiiire altrove l'orlo è assai solide. Quando il nido non |iosa su d'uno spazio piano, ma bensì è fallii cnIro un lineo presso alle acque od in allro luogo di non facile accesso, al davaiili del medesimo si nota una specie di proinngaineiito, largo lalvolla IO eenl. c lungo 8 od anche più tessuto di steli, di gramigne e di radici, assai sonile, cvidcnlcmente fallo onde avere’ imo spazio comodo per posare mcnlre dà il cilin ai pnieini. U O V A . — Si Irovano nella seconda iiicià di aprile, in ninnerò di 4 a 0; hanno il lipo ovaio, la snpcrrieie alqnanlo liiconlc, senza pori visiliili ad occliio nudo; inisiiraiio unii. IO a 20 di gran diamciro, c I t a la di piccolo diamciro. Il fondo è hianeo oppure biaiico-azznrrognolo, sparso di marrliiu/.ze assai piccolo, hrnne, quali piii ,piali meno oscure, sparse su luna la superlieie dell'uovo in modo nnifornie oppure più ah- hondanli verso il polo olluso. Variano poco dall’ nna all'alira covala. l'U ’U U lA l. — Shiieeiano dall’ uovo ai priiiii di maggio. Quelli lìgiirati sulla Tav. 57 sono doM’ clà di dieci giorni. A qncsl’epoca sono già vcslil'i di piume d’ nn bruno ei- ncrco sulla parie supcriore del corpo, collo penne delle ali orlale e Icrminale da una lima hianeasira; con una maccliia scniilunare bruna che abliraecia il jietlo; le ascelle sono d’ un grigio cinereo, 0 il ventre è bianco sporco. Becco c piedi rossicci. Vengono nnlrili eon piccoli inselli. O.liiO III l’.'SSKIiKS. 1‘ALI.ENUHA SULIMII l{KA he. iist (NIDO DONCAMI U o v a »liss. — » 1 . k a a r i i l a I».mi. - l i | . K u lj iliu r i- it Urolisl — 11. iiiR la tii» ]» » PuM.is. .11. i i i o i i n i i i i i llirlim. — I » a l l 4 - i i i i ia I la v a »ii liniimm.- Ciilrcllola. — ll;illpriiiii. Loml'iinlo: It;ill;ii'iii;i, — Tn‘mai;0!i. — I slidii. l.’ Eiiropa (onipcrala o iiioi-idioiialc, il nord doirAlVica cd alcuno parli doIl’Asia, posseggono la CulroUola, olio da noi è ooimiiio lauto iu moiilagna, (pianlo in collina cd iu jiiamira, essendovi rappreseiilata da individui scdeulari e di passo. Nella svehez/.a, nella vivjicilà, nella sua poca (iinÌde/,/,a è simile assai alU» alliu» Ballerine, ili pari delle (piali cauiiuina allaleiiaiulo la codti elegaiilissiiuii, movimeiilo (piesto che le aggiunge iioii coimiiu! grazia c leggiadria. Ahila i prati umidi, le rive pantanose, i campi coltivali specialmente a Colza, le \iciiianze d’ogni ialla di ampie correnti. falera si vedono iu piccole comitive di (piatirò o cimpic saltarellare anche sui rami clic sporgono dairac(pia c sulle pietre o saldiie chi' eiiu'rgono da essa con limitatissima siipcriiei(i. Tuttavia per (pianto amino i sili umidi, negli in\criii rigidi si portano spesso nei giardini iu vicinanza agli ahilali. Fauno le Ciilrctlole attiva caccia d'ogni maniera d'in.selli ac(|iialici e teriv.siri. La somiglianza de’ costumi fa sì che sì incoulrino eolia Mofiictlla alba, colla ipiale però litigano di sovente. Il volo poco sostenuto, poco allo, poco prolungalo fa loro descrivere (Ielle [liccole parabole ohe accompaguauo con uu grazioso suono; hanno per allro uu cauto poco spiegalo, che consla di note dolci e confuse. La poca timidezza di tpicsla specie permette a! cacciatore di avNicinarla a pochi passi; nei copertoni lascia numerose vittime ed iu ogni giornata se ne pomio prendere persino sessanta individui (iu media uua dozzina). Non incappa però nvi Boccoli. La sua carne è delicatissima o stimala e posta |>erciò a prezzo ahliaslaiiza elevalo in commercio. Assieme a ([uesla speeie si preudono anche molle Slrisciajolc {Biah/fes jìa ra l.inn., Bp.^ d('llc in I.ombardia zip, le (piali mollo prohahilnieiile uidilicaito aii- ch’essc Ira di noi, uon essendosi pei- altro potuto sin (pii rinvenirne il nido. Molle se ue uccidono eoi fucile, specialmente d’ inverno, molte |iiire eoi panioni da vischio messi vicino al nido. — Si riesce altresì a farne buona preda, (¡uando cadono le nevi, liberandone uno spazio e copreiidoio di larve di Teiiehridui. Per farvi arrivare le Ciiireltolc si pm'), (¡ualora non faccia difetto l’abilità, richiamarvelo coi liscliiciti. Nutrendola nei primi giorni della sua prigionia con ¡usciti, uova di forniiclie e farina c gradatamente assuefaeeiulola alla solila miscela ¡uìr gli ¡nseltivori, alla (piale bisogna aggiungerò di Irallo iu irallo del pane ammollilo nel latte, si è certi di poterla avere vivente e ¡irospcrosa ¡ter (¡ualehe anno. \erso la line d’agosto sì vedono molte Cuirellole eficlluare il loro passaggio clic dura lino a lutto settembre. La ¡duraliià degli individui ahitaiili iu luoghi elevati scende iu tal e¡)oea a svernare in ¡liamira. Il Gene fa osservare in proposito die gli individui 12336540


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