quale reulinenle egli pare allora cireoiulalo e lale lueeeatiisiuo sarebbe analogo a quello che si pratica da certi iuselti acquatici, che vcggonsi sempre nuotare rieiuli da uuii bolla d’ aria. A ciò contrihuiscouo senza dubbio le sue piume (inissime e disposte iu grosso strato ed untuose si die non lasciano aderire uua sola goccia d’ac<|ua. La facilità grande d i ’ egli ha di procurarsi il ciho fa sì d i ’ egli uon ue difetta mai cd anche nd cuore dei più rigidi iuverni, purché i'acijiia uon agghiacci trova da soddisfare il suo appetito; die se per caso il ruscello viene a coprirsi di denso strato di ghiaccio egli ricerca le fontane e le sorgenti più vicine, dove la temperatura rimane sempre alquanto più elevata. Se il Merlo d’acqua viene sorpreso, si salva lienloslo udrac(|tia come farelihe una rana e dopo aver pei-corso uu certo tratto cori-eudo e umilaudo sul fondo, ue esce a riprender fiato c vedere se il perieolo é scomparso. Se non se ue lida ancora, si ri- tulTa e si porla più lontano iiuchò si erede al sicuro dietro qualche pietra od in qualche anfralluosità della rupe. Si é osservalo che può comodameiile stare sotl’aeipia persino due intieri mimiti e può percorrere lunghi tratti sollo il gliiaceio. Iu tutti questi movimenti mollo si ajuta colle ali, che gli servono come remi. Il suo volo, a cui si ahhaudoua <ii rado, è rettilineo c rasente lerra ed iu tale alto manda un piceioi grido che vuoisi assomigliare a quello del Marlin pescatore (Alcedo ispida). Giammai si posa sugli alberi. All’ epoca degli amori, die comineia assai per Icnqio c mentre ancora lutto iutoruo è neve, ghiaccio e desolazione, il Merlo acqua- jolo fa sentire uu cauto, che meglio si cliiamerehhe uu vivace d iia cd ie rìo, piacevole anzi che no. Iu ogni allro lempo se ue sta silenzioso e mulo. A ii»o . — Due volle ranno il Ciucio si dedica alla propagazione; eomiiicia il primo nido al principio o verso la melà di marzo c depoue uua secomhi volta al principio della stale. La sua forma dipende mollissimo da (|iidla della cavità ove viene eosiriillo, ma ap- parlieue visibilmente al lipo cavernoso. Il Merio ae([uajolo fa il [iroprio nido a terra, frammezzo ai sassi, nell’aurralliiosilà delle rocce o fra le radici di vecchi aiheri (piasi sempre ove l'acqua più roiuorcggia, spesso dietro le cascate, vieiiio alle ruote de’ mulini, e lo compone di erbe grossolane e di foglie cadute a li»rra; malgrado il suo aspetto rozzo anzi che no mi tal nido é tuttavia iutessiito con cura e solido ahhastanza; l’ iu- leruo poi é tappezzalo di foglie disposte con uu certo qual ordine. Iu uu nido di (juesla specie, clic trovasi nel Civico .Musco, lali foglie souo di (piercia, iu allri nidi invece se ne osservano di faggio, d’oulàno, ecc. ! materiali ue souo iu generale assai ahboudanli 0(1 il nido st(!,sso é poi ricoperto alla parte superiore da erbe o muschi che Io proteggono, fuorelié allora che si Irovi ualuraimcule difeso da mia leltoja ualuralc. UOV.4 , _ Quattro o cinque uova costituiscono l ’ordinaria deposizione del Ciucio; esse sono ovale col polo acuto fiiiicutc in uua putita assai seusihile, lunghe 24 a 20 rnilliuielii, larghe 18 a 19, co! guscio poco luceule, quasi sempre granuloso od a rugosità rilevale, Irasversiili, mimilissime, di rado lisce affatto. La loro tinta é d’un biauco- lalleo purissimo. _ I pulcini nascono dopo, quattordici a sedici giorni di iueiibazioue ; si IralU'ugono p(»r lungo tempo nel nido e souo trattali dai loro genitori colle più amorevoli cure e liforuili copiosameulc di ciho. Appena però eouiiueiauo a poter usare delle ali, vengono scacciati senza pietà dai luoghi (die ii videro nascere c costretti a provved(!r(! dii loro stessi alla propria sussistenza. I peggiori uemiei dei .Merli d’iicqua souo le improvvise piene, che li assalgono meni re sono ancora nel nido ed impotenti a lottare contro la eorrenle. TtMous . OSCLMiS sTinism SUnULiBOSTRES G e n e r a l i t à s u l l e ntoTAcmiD^ ( F a m . 2-4.*) Sub fam. 77.‘ M o la c i l l ì l l t l* Sub fam. 78.“ A u t ln i l iC La famiglia delle Molacillidie non c assai numerosa giacché iu lutto le specie conosciute che iic fanno parte non arrivano alla settaulina. ISou entrambe le sottofamiglie che la eompougouo ponno egualmente dirsi cosmopoliti', giacché la prima di esse uiauca di rappresenlanli iu America. L'Europa è provveduta di sole IO specie di Mo- tacillidic di cui sette si rinvengono anche in Lombardia. Souo uccelli assai amanti dei luoghi aperti e distesi a piano, quali sono le hrii- ghiere, le praterie moulaiiiue c spcciaimcutc i prati irrigui. Vivono sopralullo di insetti, ma molle specie aggiungono al ciho animale anche delle granella. Iu lrop|)c jxìi'licolarità si amlrehhc a cadere qualora sì volessero indicare ì tratti caratlcristiei del volo in questi animali, onde mi limiterò ad indicare una generalità non applicabile però nel scuso più largo a lutti i casi: dirò cioè che nel volo la più parte delle specie iioii sono cccelleutissimc, perché non coiilimiano queslo atto per lunglii tratti, né elevandosi assai, ma piuttosto a brevi e ripetute parabole. — Aiielie uell’emigrare provano il bisogno di posare qualora incontrino le, località da loro predilette c lauto adattate alla organizzazione de’ loro arli inferiori. Sarebbe perù assai diflieilc lo stabilire quanta parte vi abbia il bisogno di riposo portalo dalla poca robustezza iicI volo c quanta la semplice attrattiva del luogo c del ciho. — Il maggior numero di questi animali non ama posare sui rami, ma fra gli Anlhus abbiamo il Doi- dronanthas arbóreas che si vede assai di frequente perchè (come dicono i francesi) sopra rami alli d’alberi fronzuti. Tulle le sjiocie poi sono ollremodo svelti» nel percorrere pcdeslromcnic il terreno, nel saltellare da zolla a zolla che sporga dall’ acqua. ~ Il movimculo d’ altaieua che qucsli animalelli graziosi impartouo alla loro eoda é uno dei tratti carallerislici che li distingue c ii rende cotanto simpatici. Il cauto é confuso iu mollissime specie ma in alcune presenta (jualclic pregio di ritmo variato c melodioso. Quasi tulle le nostre Motaeillidcc souo rappreseulalc da individui emigrauli e da stazionari. Gli individui stazionari delle specie moutaniuc vengono alla pianura duranle l’iuvcriio, ove si fermano fino al riapparire della nuova stagione mite. I generi Molacilla, limbilcs, AiUhus hanno piuttosto sviluppalo l’istinto della sociabilità; ed infalli si trovano assai di frequente iu piccole torme di quattro, cimpic e periìiin otto individui a seconda delle specie, i ipiali però non procedono iu liic lro[q)o serrato. All’opposlo le specie dei generi Cori/dalla, Agrodroma c sottogencre Dcndro- nuiilhus souo più solitarie. Il Dcndronanlhas arbóreas, per cscnqiio, non si iucoiilru a piccole loriiie, se uon alloriiiiaudo corrono gli anni iu cui esso si presenta iu istraor- (liuaria abbondanza; mentre nelle altre annate, gli individui elie (pii da noi prendono soggiorno si mantengono ordinariamente solitari.
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