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sporgenzi! del Irotico, e poi* I ' ì iIiim lo inlreeciano allo soniiiiilà con piccoli l'aiiiì. L ’ albero pi’oferilo è la <piereia od il salice; e qualora invece vmiga costruito sulle eoui- fere, esso è sempre intreccialo fra i rami di tali piante eome si rappresenta nella qui annessa lavola. Noti è siratilieato, ma sibbene eomposlo d'iin’ uniea parete varia nella sua tessitura dairesleriio airiuleruo. Abbiamo già awe iiito i lettola elio (pieslo nido al di fuori è rivestito di liclieiie, (piesto è ailereule al museliio dell'interno mediante (Mi serici: si iiieastrauo pure nello spessore dei fiiscidliiii, (pialehe [lieeola foglia di pino, qualche pemiuecia. Penne più grosse si xedono però attraversare la compage del nido c sporgere iu varii scusi airesleruo. Venendo ora alle dimeusìoni iueomineierò dai nidi tipici ossia di quelli a forma globulosa. Lo spessore delle pareli varia da ceulimetri I a eeiit. 1,5 uei varii nuli e nei varii punti iu cui la misura si prende. Il foro apm'Io nella parte anteriore superiore del nido, è rotondo ed ha il diametro di eenlimeiri 2,5 a ceut. 2,7. Il eavo è di circa 7 od 8 centimetri. Il diametro traverso del cavo ceutim. 8 e talvolta è aumculalo o diminuito a seconda dei vari punti in cui ii diametro fu preso seguendo ((iiesto le irregolarità delle pareti. \ olendo regolarizzare il eonlorno di imo di questi nidi bisognerebbe iu media adoperare un raggio di eenlim. 0. Iu alenili nidi eiliiidriei, la limglu'zza totale del nido oscilla dai 12 ai 14 eentim. su ima larghezza di 4 eentim. Le dimensioni de! eavo sono perfetlameule in proporzione, ed il foro d'entrata pari a (¡nello dei globulosi aperto sempre di lìaueo nella parie superiori'. U O V A . — Le covale di (piesio ueeello eonslauo di IO, 12 e perfuio Ili uova, le quali souo di forma ovale, talvolta ovale e d’ordinario vengono deposle nella seconda metà di marzo. Hanno turasse maggiore che in media è di 15 o 14 millimetri cd uu minore di millimelri IO a 11. II colore del fondo v hianeo puro di calce ed il polo ottuso è pieehiellalo lìuameule da punti e maeehietliue chiare di una tinta volgente al vinato e rosso malloue, inae- ehie che si fanno più rare e che per io più maneauo al polo acuto. Souo uova poco lucenti ma mollo lisce ed i pori non sono visihili ad occhio nudo. P U U C I A I . — Nella seconda (luindieina di Aprile dopoché la covatura si protrasse per (lue settimane circa, shiieeiaiio dall'uovo i |mlciui, e veugouo mitrili con inselli d’ambedue i genitori. Diqio (luiiidiei a dieianuove giorni souo ca|)aci di volare. Quando questi ¡mleiiii liamio le prime penne souo colorili nelle varie parti del corpo eome segue: linea mediana del eajio hianeasira, Iati bruni, gola e petto liianco, collo siip(‘riormeule bruno eou margine hianeo, gro|ipoue hriino. Ali hruue eou qual- elie porzione di reuiigaufe hiaiiea, eoda nera con due penne esterne laterali hianche, pelurie dei podice liiaueo rossigna, pelle rossa e margine del heeeo giallo. Quasiché rauiaivzza della perdita dei proi»rj pulcini possa venire eompensata (laU’aver cure allìMInost* per (jiielli di'gli altri, noi vediamo la coppia delle Cineie a cui sia stalo follo il nido, ajiilare altra coppia ucli'alimeulare i pulcini. VI». Si aggiunge un quadro in cui si rimette alle cifre il dare esaiia idea del lempo die la Cincia codona impiega nel coslrurre nido, nel doporvi le uova, nel covarle, o nell’allevare i pulcini. Incomincialo il nido al 2* febbrajo e terminato al 17 marzo. Totale giorni 18, Deposizione delle uova dal 17 marzo al 30 marzo. . . . . >1.3. Covatura dal 30 marzo al 18 aprile................................ . , ra. Allevamcnio complelo dei pulcini dal IR aprile al 2 maggio . ■ . 17. Cosiruzionc del nido . . Depusiziotie delle uova . Covatura...................... Allevamento dei pulcini . . 1.3 - 2 0 - 1 8 giorni. . IO _ ifi _ 15 . IR - IO - (R . . 15 _ 19 _ 17 , ÆGITHA1.US PENDULINUS L INNÈ. ( NIDO ÜLOHUI.OSO l ‘ a p n * p c i i d i i i im i s L, — |». im r l i o i i c i i s iU Gmol. — A a i i t l i o r i iU |m‘ii«IhIÌiiiis« P.all. - /K j j i t a l i i s , |» c i i « l i i l i i i i i « lloi. I V i i d i i l i i i i i s i i i e d i i iw cl I» . i i i s i e r o u n iN UnlMii. Ilalinno .■ Fiasciiclloilfi — PODilolillO. Lombarilo: l'puilolilt — l’cfliilllon — l’einloli - Pillli. Il riiisclicllone, (|noslo a.iiiiialc graz,¡osissimo por le foi-riio, e ]-eso oa.ai cclelìi'e quale arcl.ileUo, pel suo nido, abita la Polonia, molie parli delia Russia e della Crimea, della Germania, della Francia, faceridosi sempre più commio nel mezzodì di Eu ropa, cd infalli aidtonda e rimane sedenlario in Sicilia (C. Nella Lombardia è |iiulloslo raro ma uoii manca iu nessuna delle sue parli acquitrinose c vi rimane solo dalla fino di ajiriie a scUeiuhrc onde uidilìearvi. E per earallere uu ucccllclto vispo al pari delle affini Cingallegre e com’cssc si abbranca ai rami delle piante non mantcneudosi che per breve tempo nella stessa posizione. \ iv c 0 solilario o a coppie maiileucudosi ordiuariamciile silenzioso, e solo svelandosi eon uu piccolo fischio acuto e simile a quello delle piccole Paruzzole, l ’ imila- zioue del quale lo fa loslo accorrere (2). Abita presso le paludi maulcueiidosi sempre iu uno slretlo circolo scollo a dimora c uascoiuleudosi nel fillo dei salici, dei pioppi e uei eauiieli. Si ciba d'inselli acquatici, di sementi di vegetali che Irovansi nella sua prediletta stazione c pure di nual- ehe erbetta. luloruo a questa iiUcressantissima specie aH'iufiiori di qiiaiilo riguarda la sua propagazione noi) posso con mio dispiacere aggiungere molli dettagli, giacché la sua rarità mi ha impedito di poterlo studiare come sarebbe stato mio desiderio. Solo aggiungerò che le sue voci ritraggono assai di quella delle specie allìiii tcslé uomiualc. Nossmio ch’ io mi sappia ottenne d’avorio prigioniero e (piesto pure forse si deve alla sua scarsezza piuUoslo clic a vera impossibilità di allevarlo (3). A H > < > . — Verso la line di maggio il Fiascheltoiie fu i suoi preparativi per costruire il nido die appende ad uu ramo di salcio che sporge sulUacqua e più rarameule rae- comaiidalo a due C'). A (juesl’opera lavorano iudefessamcule il masdiio c la femmina per hen due sellimane. Cominciano dal fare uu lessino a larglic maglie che eonslauo di iilauieuli di scirpi, carici, canue, e tifo. Eutro queste maglie slipaìio delle palloUo- liuc riuiiilc col becco e die conslano di pappi di varia sorta, di laiii* iiicoutrale a caso e di fili soffici d’ogni ualura. Duranle il lavoro due aperture permellouo l’ ingresso o (1) Klallierbe. Faune o :« de la Sicile. - Mot. 1843. (2) Jauberl el Barthélemy. — I.a Pommerayo. lUchesseì orni (3) L’aflìniià di orgaaizzazioiie e di cosiuoii colle Cingallegre, pe incontiare gravi clitncolià. (4) Il Sig. Alibamer mi comuoicava parergli d’averne veduto e ues du midi de la France. — Marseille 18R9, 18 di dedurre die il suo addomesticamenio deve n


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