ternato in fori naturali degli alberi, più di rado fra mezzo ai sassi. Il tipo dì questi nidi è marcatamente cavernoso perchè sempre raccolto in cavità, ma se osservasi il solo materiale soffice che dà ricetto alle uova, converrebbe riconoscervi quello concavo. I covi però comecché adattati ai fori che li riecUauo souo variabilissimi di di- mcDsioui e per ra|)por(o ai luatei'iali sono assai di frequente costrutti all’esterno eolia capellatura delle radici ben intrecciata c nelle parti più profonde commista a muselii finissimi, crini ed anche, a qualche piuma. UOA’A. — Ogni covala consla di 8-10 uova ovate a fondo bianco con macchiette più 0 meno uumerose e rossiccio. Aleuuc uova si prcseulauo quasi affatto bianche tanto scarseggiano le maeehielle, altre invece cioè le più eoperle oltre alle uumerose macchie rossastre aggiungono anche qualche pìccola macehìeltu assai sfumala. Le maechie infine iu alcune parli dell’uovo e specialmente al polo ottuso si fondono fra loro con facilità. Misurano 17 millimetri di grand’asse per 15 di piccolo diametro. P U U C I A I . — I pulcini della Ciucia romagnola, nascono coperti da leggera e scarsa pelurie; colle prime penne assomigliano assai ai genitori da eui differiscono per avere il nero meno iuleuso e per la miuoi’c candidezza delle parti ehe souo perfetlamenle bianche negli adulli. Entrambi i genitori hanno cura di apprestare il nutrimento ai loro pulcini e con essi convivono per oltre uu mese dalla loro escila dal nido. Ord» hi. PASSKHr». iVIEUfSTUKA CAUDATA I.EACIl. (NIDO (í LüIIULOSiIj ìTav. 11, l* a i- iis lo i iu 'ic i i i id i i , . Uiissori, — lon^ciciiud iiN llr.lin fJi lo ii tt 'icH iid a I I i iIk.ì« Upncli halmm.: CÌDcia codona. - Lanciabne- — Codiinngo. I.om/wni..: PeQtin. - Trentin - Pioti. _ Pendoli. La (ancia codoua è ueeello proprio di gran parie d'Europa, abitando esso perfino in Russia, Svezia e Norvegia: iiieoiilrasi anche in Siberia nel Kaiiitsehalka e nel (iìap- poiie. Da noi è ueeello eomimissiino e stazionario che si Irova però più frequcule- merite al |)iauo ed anzi iielh* più basse piaitiin' che non sui eolli e raramente poi sulle uioulagiie. Abita di preferenza nelle |)iamire hoselii\e, nei saliceli ed iu generale preferisce i luoghi aipnlrinosi. Ama il luogo scelto a dimora, e (piando ne xiene seae- cialo vi là lii'ii |,reslo rilonio loslo ehe eessi dVssere ioseiiiiilo. Ouesll iieeelli vivooo in |iiccole faiiiielie di olio o dieei iridixidiii; non sono Umidi, le liligiosi, nè selvaggi; ma vispi, gra/.io.si e socievoli. Volano poco od a iirovi para- ole; insegoili si lasciano avvieinare e senza Iroppo anàlirarsi il eaeeialore polrehhe al uno gii individui eoni[)oneilli nna lornia. pereili- essi non si nò hi neeidere ad uno sbandano mollo. I.e Cineie endone eosluman ■rampiearsi sui rami a ea|io hasso, rmne fanno le Paruzzole (Parus, Pn v ilr , Ci/aiiislrsj, e ciò con nna sm |n’endcnle leggorezza o viva- eila di moti. Il loro eanlo non è dei più iirmmiiosi ed apprezzali pereiiè poco varialo, ma ha il inorilo di osserr grazioso e poro ione: si vanno eliiiimamio l'un làllro emi- linnamenlc eon nn liseliiii parlieolare. Se imo della piccola famiglia si allonlana Inlli gli altri mandano ini,grido onde richiamarlo e lanciaiisi a volo per raggiungerlo. Ouosii ueeelli d'inveriin vanmi aiiehe nei giardini, ma Irovansi iineora pio eonin- Iiriiienle nei saliceli e fra gli alheri d ir ereseoim sniir spnndr di i|iialelir rusrello. Essi dislrnggomi gran iimneni d'nova di inselli, noneliè le Inni larve, gli araneidi c gli inselli slessi; for.s’aiien di.sirnggono (|inilehe seme. Qnaiitimipie la Cincin eodoiia sia molili sparsa indie iinslri' eainpagne non se ne faniin grandi eaeeie allesndiè il iiiimero di cpiesli neeelli non è mollo rilevanle. Si prendono di solilo in reli parlieolari lese nei hoschelli ove lengono dimora; e laivolla ineriipami niiehe nd parda,¡ o sprdalmenle nello hrosdanelle. La loro eanie è diserelmueiile Imoun. Onesii neerllelli sono mollo hilolloranli drihi |irigionia o eon diflieollà si riesee ad addomesticarne taluno. Se d'ordinario ossi si vrgginm iinili in Inriiir e direi (|nasi idievnlmenle allhi- Idlali, aH'epoeii degli amori si fanno alipniiilo pio solilarj: ogni niiisrhin rem i la emnpagmi, die iiina leneraillenle, e ajiila a cnslriiire l'arlislien'iiiiln. l \ l l > o . — La eosirnznme di esso nido, di forma ghihnhisii, lalvolla pure cilindrica eosla molla cura o mollo loiiipo agli imiuslri e gemili aiiiinaldii ehe lo fahhrieinio. Essi vi hiipiegimo eirea ima vernina ili giorni, lavnramhi iissiilnamcnle, e già lino dagli iillimi di fehlirajo si Irovano drile eop|iie di Ciiide inienle a ipiesC nprra. Sopragghnigemhi però frrddi slrimrdhiarj esse snidimiu la Inni indnslria, o la |iro- seguono eou poca alaerila. Nel I8(k) la neve caduta in marzo rovinò parecchi di questi nidi elle, al sopraggiungere di favorevole temperie furono riattati e popolati di piccoli. Qu(!sti uceelielli uaseondoiio il loro etivo nelle spesse l'roudi; e (piasi a mag- giorincule sottrarlo agli sguardi deiriiomo lo rivestono di uu lichene che serve a confonderlo vieppiù coll albero ehe gli è di sostegno. Lo appoggiano per mia parit* alle
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