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Monlre cova ò diilicilc di polcr far afdiandonaro il nido alla Cingallegra, anzi accado di poter a lungo lavorare coi ferri intorno al nido e di poterla [»rendere eolie mani. Ci eonsla eln* aieimi ragazzi si impossessarono in tal modo d’ una Cingallegra c le mozzarono le ali, do|io di che la lasciarono iu liherlà. Essa si arrampicò (ino al nido e eoutinuò a covare, mentre il maseliio provvedeva al eiho. l 'O V A . — Le covate di (piesla speeie emistauo da (» a 12 uova di forma ovaio-allungata od ovata. Sono di colore hianeo eou numerose maeeliie rnliiginose lalora volgenti al eafle sparse di preferenza al polo olluso. Misurano da 17 a 21 millim. d’ asse maggiore, 15 millimelri d’asse minore. Veugouo deposle (piasi sempre verso la metà di maggio. l U i x i A i . — I jmleiui nascono verso la line dì maggio eou pelurie eiiierieeia. Vengono mitrili eou larve di farfalk'. I giovani a! primo uscire dal nido liauuo il capo, il eolio ed il [»etto meno vivamente (‘ohtrati in uero.il giallo del petto è appena seusihile. Il Itiauci* |»arolid(‘o e la lascia trasversale dell’ala è hiaueo-giallastro. Iloeea arjiueiata o piedi lividi eiiierieci. Urdù 111 I’as«rai.:8. (NIDO CAVERNOSO PARUS ATER LINNÉ. ( Tav. 90 ) l * a i ‘iiN H t e e U. - I* . « • a r k o n n r iii« » Pali. — I» . n h i o t i i i i i I* . My lvalicMM Ulfin. — IN i 'c i le a t e r Raii|), Cincia romagnola — Cinciallegra minore. Lumbanla: Pacasciiilin — l’arasciipiila — Ciciim — Ciiicio. La Ciucia romagnola ahila tutta l’ Europa c si spinge lino in Siberia. In Lombardia è comune cd ivi arrivano verso la line di seltcmbre e ue scompajono in massima parte alla fine dì novembre; alcuni individui però rimangono fra noi tulio l’anno. Le passate ahboudanli di questo uccelletto hanno una certa quale periodicità abbastanza singolare e di cause ancora ignote; lalora si effettuano per due anni consecutivi lal- l ’allra invece dopo intervalli di tre e perfino sci anni; tulli gli anni però se ue vede qualche esemplare. Ama in ispecial modo i monli e le colline ove pone di preferenza sua stanza estiva, ma non manca alTatlo alle pianure ove si accouleula di dimorare uei pi- neti più 0 meno estesi che vi si trovano per avventura. Per riguardo a’ eosliimi divide colle affini specie l’agilità, l’irrequietezza, la mobilità straordinaria e le non meno sorprcndevoli pose. Si trova In stormi di 8 a IO individui c negli anni di passo straordinario aiielie iu 40, 50 individui ed anche più. Tollera la compagnia dei Fiorrancini flìegnlns) c della Ciucia codoua (Medstnra caudata) coi quali viene a irovarsi assai di frequente per ragione di simiglianza nc’ costumi. V ’è chi attcsta aver delle tre specie veduto un ceutinajo d’ individui sopra pochissimi pini assai avvicinati fra loro a formare un iiiacchioue. Anche nel canlo somiglia alle sue affini, talché come esse si ode volontieri c eou piacere quantunque l ’ o- reechio non possa scorgervi abilità uè versatilità di gorgheggio. La caccia della Ciucia romagnola è uua delle più ahhondauli, ma non conviene il praticarla per lucro essendo le carni di questa poco piacevoli c poco ricercate. Il fucile munito di minutissimi projclli, la Civetta eoi panioni, oppure i panioni eou uua Ciucia prigioniera riescono bene. La Cincia romagnola incappa pure nei paretai, più di rado invece nei copertoni. Il cibo di questo ueeellctio consiste speciaimenle iu semi di pino, iu haeclic ili allri vegetali cd iu iuselti. Si sostiene che usi di iiascoudore i semi nei crepacci degli alberi luelleudoli iu serbo per l'inverno. Fcr quanto concerne rallevamenlo di quesla specie in domesticità, si può dire che riesca facile in ogni età, giacché preslissiino si assuefa alla prigionìa ed abituasi alle, fisonomic delle persone che vede più di frequente, prestissimo accorrendo a torre qualche ghiollornia dalle mani di essa. Lasciata vagar libera uelle camere e di mezzo all'abhoudanza d'ogni sorta di ciho, spiega il suo istinto di nascondere o meglio di approvvigionarsi di eiho, ciò ehe aggiunge una maggiore attrattiva per chi l’ osserva di continuo. GII altri neeellelli che comunemente teugonsi [»rigiouieri c o i t o u o pericolo d’esser inalirallati od uccisi dalla Cincia romagnola. A I D O . — Difficile è l’avere il nido della specie di cui stiamo ragionando, sia per la scarsezza delle coppie che uidifieano fra noi, sia pereliè nido nascosto ed assai iu


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