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In In d i i nidi piudi non si osserva aloiina differenza di s t ra l i , Uitl al più l’ inlerno è reso meno aspro da al(|muilc piume che i gcnilorì v i trasportano onde i piccoli vi slicno |)iù comodamenle. In genere i materiali di ipiesti nidi non sono inlessnli fra loro, ma soltanto deposti uno sopra l 'a lt ro , i più piccoli c pieghevoli sopra i \n\i grossi o resistenti, e più spesso ancora alTallo alla rinfusa. Più di rado alcuni steli pieghevoli e lunghi passano fra i fuscelli più resistenti che compongono il nido e servono a trattenerli; (|uoslo vcdesi nei nidi che stanno sugli alb eri, i (|iiali per lo più s'appoggiano ai rami che [larlono da una biforcazione. In questa sezione non (ignrano mai nidi composii di fanghiglia. 2. - DEI NIDI CONCAVI. Esempi: H e r n i a v n l« a i- i» B a y , ^ a l lH i la L , . ruiMl ii« H m L . . ■•hiloiiiela l i iM e in ia L. viMe ivori iN L . , € l ilo ro !« i» l*n r l i lo - II maggioi' miniero di nidi entra in (picsia sezione, e lo studio della loro mara>igliosa slnidura r ie sce oltrcinodo interessante. Diversissimi sono i inaloriali di cui ciascun nido è conqiosto c sono per lo più vegetali secchi e minuti, line radici, muschi, foglie, piume c crini nell'interno, ramoscelli, foglie più consistenti e talora aiiciio fango all'esterno. Sovente, anzi quasi sempre, i nidi concavi sono slra- l i i ic a l i , c questa duplicità di struttura è frei|uonlomenle condotta con gradazione, mentre in altri casi si presenta con un rilevantissimo salto. Nella stessa guisa varia pure da specie a specie lo spessore del nido c non di rado anche nella specie stessa. Per Io studio della sirulinra di codesti nidi, ho trovalo assai convonicnlo il tagliarli verticalmente ed in sensi opposti, avuto prima riguardo ai materiali che ne costituiscono gli strali più superficiali. Ecco quello che mi è occorso di osservare nella comune dei casi: I.c materie componenti l'esterno del nido difforiscono sempre da (picllc dell'intorno, e differonle è pure il modo con cui sono riunite assieme. Talvolta il primo strato consta soltanto di vi licchi , nuischi, [)agllc, radici o ramoscelli disposli circolarmente, la ra lt ra invece codesti inalcriali sono comonlali con del fango che ne rende |iiù solido ed impermeabile la siiperlicic; gli strali più intorni sono formati da matei'ie più fine ed accurulainenle ¡ntossnlc da c r ini , da filamenti vegetali c perfino da ragnatoli. 1/ in terno c quasi sempre coperto da soffici pcnnuccio. L'orlo del nido, (>iù o meno tondeggiante, è formalo d'ordinario dogli stessi materiali dello strato interno. Non sempre si verifica clic l ‘ apertura del nido sia circolare, benché questo sia il caso più comune; l'apertura clinica carallerizza anzi i nidi di alcune specie, mentre (piella Inangolurc può ven ir offerta aiH'lie da specie che di solilo danno al loio nido u n'ap e ilu ra circolare, sol che si ver iiichi il caso di collocarlo fi'a due rami formanti fra loro nn angolo assai acuto. Assai im'iio complicala di (piella poc'anzi d e s c r i l la è la struttura di alcuni nidi, a caglon d esempio di (pielli degli Usignuoli, coslriilli quasi per inU-ro di foglie secche; sono dessi poco solidi in apparenza ma conservano abbastanza bene la loro forma a motivo della disposizione incrocicchiala, sia delle foglie <li cui constano a ire ste rno, sia delle pagliuzze che ne liveslono r in ic rn o . Lo spessore di essi è (liulloslo grande nel fondo e va diminuendo ai lati finché gli orli riescono sollilissimi. Dalla descrizione più estesa e, per quanto si potrà, precisa dei nidi di ogni singola specie, risulterà manifesto come rimanendo costante la figura generale c il modo di formazione del nido, varia non di meno spessissimo la (lualilà dei materiali impiegali e sopra lutto degli avanzi vegetali, il che tlipendc, coni è ovvio il pensare, <lallc condizioni proprie della jìora locale. Quei nidi concavi <'hc vengono assicurali a 'ram i degli alberi, lo sono vicino al tronco ove due rami sembrano partire da nn punto medesimo, ojipnrc l ia due rami paralleli ed orizzontali; in quest ultimo caso si nota un intreccio assai più sviluppalo di fibre robuste attorno a ciascun ramo, onde impedire che il nido, soslemilo soltanto in tlue punti, si sfasci e cada. ced<’iido al peso suo proprio ed a (piello dei suoi abilalori. Di frequente vcdonsi dei niiii assicurati anclie a'ramoscelli quasi ver ticali, posti attorno al n id o , anzi intrecciati con esso e conlrilnienti cosi non poco alla sua solidità. Molli sono i nidi concavi costruiti a fior di suolo, numerosi sono pure quelli posti sugli alberi a discreta altezza, o nell alto degli arbusti, minimo il numero di quelli fissali alla estrema cima di altissime piante. 5. - DEI NIDI CIl.tNDUICI. Esempi: <.'n i Smith. Immaginiamo ora uno d e 'n id i precedentemente descritti, al quale si esageri la concavilà e se nc imialzino verlicalnienlo i margini, ed avremo un'idea della forma de’ nidi cilindr ici, che cosi bene ca- ralleiizzano molti insettivori, abilalori delle paludi; essi sono sem|)re contesti fra le canne, inloino alle (piali L industria a di tali uccelli dis|)onc i gi’ossolani filamenti di foglie delle canne medesimo, por modo d ie i fusti di esse costituiscono (ler cosi diro lo scheletro interno ed il più valido sostegno del nido. Tali filamcnli ranima lc avvolge repliealamenle in due sensi o|)|iosti in torno allo canne, c di tratto in tratto i due capi di (jiiesto ammasso di fili avvolgitori, compressi a forza di becco, formano due code compatte c pcriéllumentc [licgabiti, che unisconsi poi cogli altri fili d io passano entro c fuori lo spessore del nido di tal guisa che conirilmiscc a dare all’ assieme la voluta compattezza c solidità. L'in tern o c tappezzalo di materiali più fini, formali di fieno o paglie incrocicchiale, disposizione questa che finora ho osservalo propria dello strato inli’riore, d(*i nidi cilindrici non solo, ma ben anche di (pielli delle altre sezioni. La pai’lo bassa é molle volle loggiermcnle acuminala; talora però é quasi troncata, come la base d'un cilindro, tal fiala i in e c c presenta un cui di sacco. 4. - DEI NIDI GLOltl'I.OSI. Esempi: ilc - p ls lu rn o n u i ltK a L . , Troglo dyU**. e i iro p n e i iN Cu\. In questa sezione mi sembrano doversi porre tutti (pici nidi la cui cavità é ancor più d ie non nei precedenti cbiusa tu li'a ll 'in io rn o per modo che non resta che un'apertura assai piccola ed il più delle volle laterale, che serve d ingresso c d uscita al nido. Codesti nidi non possono sempre diiamarsi globutosi nello stretto senso della parola, cssendovene di elitlici c di variamente conlorniati; tulli peiò hanno il carattere comune di avere ima cavità assai ben circoscritta ed una stretta apertura più o meno ciicolarc c nel tempo slesso di non esser formali, come (pielli della sezione seguente, entro vani o cavernosità |ireesistenli. Sia d ie i nidi globiilosl vengano appesi agli alberi ed alla csiremilà delle canne, sia che vengano solo appoggiati fra i rami ov veio nelle crepature delle rupi, si scorge esser tulli latti con miilciiali assai soffici ed alihondaiili. A tale scopo non [lodic specie raccolgono ¡1 pappo di varii semi, come sarclibcro quelli de'piup|)i o de salici che di primavera il vento trasporla in grande (pianlità, non che quello non meno abboiulanle che viene abbandonalo dallo canne di padnle; altre si servono (piasi esdiisivainenic di molli muschi e di lid ieni finissimi; quasi liiltc iniiiie tappezzano r in lern o del Ioni nido di morbide peiiniiccic ralleniile da esili filamenti vegetali. Questi nidi sono in generale assai grandi, se si riflelle alla picdolezza dei loro costriillori, c primeggiano fra tulli per essere i più soffici c i meglio difesi dalle intemperie; e fa invero maraviglia il vedere il nido della Mecistura appeso, mediante un a|)pondÌce o coiiliniiazione del nido stesso, ad ima pieghevole canna clic il più lieve spirar di vento fa ondeggiare, e non di meno (pieH'aerca stanza é sicurissima malgrado l ' apparente continuo pericolo che la minaccia.


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