1/aver carni dclicalissinic c gustose lo rende seojio di attiva |ierseeu'/,ione, (|uan- tnnque spesso si pigli ne’ paretaj ove non è dnu])o attirarlo con richiami della sua speeie. Si usa anche allevarlo, honehè di rado si rieseu a farlo campare a lungo prigioniero. Oliando è in gahhia lo si unire di carne, di Tenebrioni n d’ altri insetti; e Beehstcin'■) osserva che questo ueeello murilo ahiiualmenle con una certa <]iialilà di insctli non la cambia volontieri eon altra. La (»rigione poi che più gli conviene è quella dell’Usigniiolo, ossia la gahhia di vimini. A l i lo . — Nella seconda metà di maggio il Beccalico cannahino si alTacccnda ad intcssere il suo artistico nido, nel (juale pone somma cura. Lo fabbidea concavi» rivestito al di fuori del libro llessihilissimo degli alheri, misto a ragnatele. 1 l'ami lo attraversano superfieialmente all’ esterno ed allora lo sostengono senza penetrarlo n»eno- mamenlc, tenendovisi congiunti con ragnatele od altro. II margine è stipato degli stessi maleriali dell’cslerno, ed ha uno spessore che oscilla intorno ai 20 millimetri. La cavità tappezzala di crini tagliati tutti d’eguale lunghezza, ha un'apertura di 50 a 52 millimetri ed una profondità di 25 circa. L ’altezza totale del nido è W millimeti-i ma lalora è aumentata di una deposizione di sofliee libro che idempie il vano lascialo tra esso e le biforcazioni del ramo. Un nido ap|iartenenfe alla bella raccolta che mi fornisce i maleriali per quest’opera ha 70 millimetri il'altczza pei‘ essere c(»mpreso fra i j’ami quasi verticali; per il clic acquista quasi una forma cilindrica. Il nido dell'afline //. Polifglotla diflerisce da quello del Bocealìco-cannahino col (jualc venne confuso per tanto tempo. UO V A . — Le uova sono di forma ovata e deposte nel numcj-o di 5 o 0, opache con fondo vinoso oscuro volgente al rosso, eon punti e macchie rotonde color caflc oscurissimo, rade e con istrisce sottili alquanto j»iù chiare. Hanno 18 o 19 millimetri di asse maggiore su 15 o 14 di asse minore. I*UUC1AI. — I piccoli nascono nudi enti’o la prima melà di giugno. Hanno la lesta cd il corpo nelle parti supcidori di color cineidccio olivigno; le remiganti brune, le parti inferiori giailiecio-hiancastre. Vengono mitriti con insetti. Giova notare che si ottiene più facilmente rallevamenlo di ((uesti puleini, quando si piglino in cura da nidiaci. ( 1> Ueclislein. Maiiwl ile l’umufeiir ilei Otsiaux de volière, 2.’ eüii. iraiiuiie de l'all Oliuii III I'asskrc.s IIYPOLAIS POLYGLOÏÏA v i e h h ,. (NlUO CONCAVO) ( COVA OVATK ) K r i v i i i l iy itu liiiw Milirt lly i> o l i i is (t|.. Iialiimii.- |{ccca(ii'o p»li;;lolli> (Sìik Dc L.atli. - S v iv i« » |>oi.>^U>tt«i Vieill. Gcrbe — l<'Ì4M‘<Iul>i p o lv s^ lo d a Sciileg. ■mi vuniuiii nil'll. s.Tliciii'ia: llcvciilicu l'iiiiapiuo. Caiiapai-olH). L i,infialilo: liiillril|. Questo Becealico ahila la l'raneia, il Belgio, l’ Italia, la Scandinavia ed il nord dell’Africa. Quantunque eretto a specie da VieilloI fino dal 1817 non è che in questi ultimi anni eh’esso venne iinlvcrsalmenle ritenuto distinto dalla afiìnc H. salicaria; per cui non è falla menzione nelle opere italiane d’Ornitoiogia che tulle sono per data abbastanza ai'rclrale. Trovare fra i costumi di questa specie c quelli dell'altra colla quale venne confusa delle diflerenzc, è opera abbastanza malagevole e forse premaliira. Per allro il ca- rutlcre più saliente di questo Beccafico si è quello d’essere più dell’ altro selvaggio, più limido, cd in conseguenza di ciò più diflieilc ad essere avvicinato dal cacciatore. Preferisce in ¡special modo i bosclii di colle e di piano; dai quali esce di rado, ed in cui pone il proprio nido. Se qualcuno di essi s’accontcnta di folli albereti, o di vigne fronzute, non trovando suflicienle protezione nel lerreno |»er essi Iroppo scoperto, all’epoca degli amori vanno in cerca d’ intricati ed estesi maeeliioni o pongono stanza nei boschi cedui. Nel volo, nel nnlrimciito, mm entro in dellagli, ma rimando il cortese mio lettore a (pianto dissi in proposito sull’altra specie; giacché penso schivargli una nojosa cd inutile ripetizione. Aggiungerò che il canlo del Beccalico poliglollo sembra all’ orecchio di ([ualciino dc’cacciatori, ca|»aei di distinguerlo, fors’anco |iiù variato c più melodioso di ((Hello deH'allru S|»ecie. l ’or dare però ([iiahdic dettaglio, mi i-ifcrirò a ((uanlo ne disse Millet, sup|dendo così al difetto delie mie osservazioni. « Il maschio dal suo arrivo (A|irile ('*) (ino alla line di Giugno, ci fa udire il suo «canto, che non manca di grazia, e che può, secondo noi, essere aiinimcialo così: ‘ p liro jidroìix, ptiro ptiro pl/roiix W; queste difìereiiti sillahc lungamente ripetute « e vivamente espresse in toni diITcrenti sono precedute da due o tre suoni armoniosi: n ireil, trm, treù, oppure da questi: trùi, irùi, friii. Oltre a ((ueslo canto d’ allegria, «gli si conosce un (»iccolo mormorio: bre, re, ro, re, clic, ([uantmique mono proliin- « gaio, rassomiglia assai a <piello del Passero, c cho non fa intendere se non agitato « da (jnalchc timore. « Tosto dojio avei'lo proferito, il maseliio ascende all’ estremità del ces|»iiglio clic « lo nascondeva, oppure sopra un alhcretlo vicino, allo scopo di meglio riconoscere il « perieolo, e fugge poscia colla sua remmina (3). » (I ) Almeno ila noi giunge in Aprile o pane in Agosto c Seiiemlire. (2) Da pronunciarsi in francese. (3) .Millet, i ’atme de Maiae-el-Loire, eie. — Paris el Aiigers (82S.
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