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(li lforiii‘0, il Gia[)|ioiie ' , |a Daniiiiarca. la (k'i'mania, il mcz/jigionn» della l'ra iic ia , l’Olanda, il Belgio; essa è )im‘e sparsa nelle dilTerenli parli d’ llalia. I.a caccia ne b (lilìieilissiina perchè il l'olio delle canne iinpiMlisce s|k*sso clic il cacciatori* possa vcdeida ed awìcinarla. Si pri’ndi* di rado nelle, l'eli <» cii'i solo all'i‘|)oca di'ir (‘migrazione. La carne di ((iiesta Silvia è di'licalissima. — Oliando li* caiim* sono rigogliose ed alti*, vale a dire verso la metà di*l maggio, la Cannajnola ineomiiicia il nido e cii» fa sei'gliemio In* o (piatirò caime, di raro cimpie, le «piali servono di sosli'gm» al nido stesso, elie in nna settimana o |»oco piii è l(‘rmiiialo eomplelameiile. Il maseliio Ìsles.>a) piTiule parte alla (‘ostruzione del nido che nel primo anno viene i‘dilieato eon |»oea jiraliea arcliileltonica e va perfezionandosi nei suei'cssivi. II Cannari'ceiom* fa il pi'oprii» covo di forma cilindrica nel piii litio delle canne, sì che alla distanza di pochi passi non si può vedere, all’ allezza di im*- Iri I, IK a l,7S, sopra il livelli» dell’ acipia. I maleriali d(*l nido sono foglie di canna (P/inujiuilos vommimis), già macerali» neirae((iia, radici di [»¡ante acipialiche e terrestri, midollo e liori delle canne, sti'ssi*. 1‘, molto varlahile ni'lla solidità, e cii» di|>(‘iide dalle divi*rse dim<‘iisioni, essemh» l’altezza massima di eenl. I(», la minima di solilo cent. IO, 5; ia prof(»iidità del cavo destinalo alle uova varia imillissiim» e le misure massime datim» perllm» 0 ceni., 7, 5 le medii*, le minime (*enl. (», a e vi,;», \ aria puri* lo sp(‘.>isore delle pareli laterali da eenl. I a eeiil. 1, a. Il diametro die è da ritenersi per la misura pii'i eustaiile si'gna cent. I, 7a. Le canne che si»sleiigono il nido sono leuiite all'alto parallele fra di loro e pem*- Iraiio nello s|»essore delle sue |>ar(*li laddove termina il fondo ossia la parte inferiore acuminala; allo scopo di ottenere la m*cessaria solidità, la Camiajuola a|iprolitla inoltre delle asedie delle foglii*, in modo du* il nido non possa scivolare luiigh(*sso gli steli delie canne. L ’ esterno del nido, i‘ formali» di foghe di fragmile divise in lis lerd ie , disposte all'iiigiro, avvicinale e poc<» ¡ner(»eicduale, ipia e là sovrap|iosle (*d aei'itllale insieme. Appajono jdl’eslerno andie delle radici, ma in assai limilala (pianlità, commiste a (pialdie erhi'tta i*d al midollo delle canne; ipiesle danno anche ali’ (*sl(‘rno indizio della lori» presenza perchè foriiiano un rialzi» ahitaslaiiza forti*. Nella parte più centrale dello spessore dei nido si lr(*vano frammenti didle foglie di eatmi*, commiste ai llore della stessa pianta, die da solo poi lappi'zza rin le rn o del nido. Alcune vulle la cavità iulerua è tapjiczzala di frammenti assolligliiiti delle canne, od andie di (pial- die soltil gamho di piccole erhe. Il hordo dd nido è piuttosto tondeggiante ed :d- ipiaiilo rialzalo iii'i punii dove (‘scono le canne di sosti'gno. VO V A . — La Cannajnola ne d(‘p(»iie da tre a soie generalmente Impiega otto giorni por (Irpiin-o l'iiilora oinaln. I.a ooxaliira dura dai (piaKiirdioi ai i|iiiii(li'oi i-ioriii, od il iiia."oliiu mollo lolfo rimpiazza la frimniiia. I.o iio\a sono di forma o\ala o misurami d'asso uiaRRioro III a H4 mili., o d'asso luiiioro 17 a RÜ mili. Hanno il ,;usoio fragilissimo, lisoio, p<u-o luooiilo od i pori non sono \isiliili ad oocliio mulo. Il ooloro doi fondo ò azznrroRiiolo o vordoRiiolo-azznr- rino (I \ordo-RÌallaslro o liianoo-sporoo. \ i sono dolio olnazzalnro irro.aolarl di ooloro oallò più o mono iiilonso olio al polo olluso ronnano ili solilo una oorinia, noi roslanlo doll'mno (liniiimisoono irri'aolannoillo di aranilozza o ili inimoro. 1,'niivo prosoilla |inro noi londo (lollo. maooliiolto violaooo chiarissimo olio sono sparso por Inlla la sua sn- porlirio 0 in ijonoralo lianiio diinoiisioni minori dolio allro oolor oaflo. — Xnirons! liolla prima olà di Zanzaro, indi di Doiiaoio, olio i aonilori loro lioraono slrilolalo. Iiioominoiaiio a sallorollaro inori doi nido dopo ipiimlioi o \onli giorni dalla niisoila, a seronda della slagiono pii calda; od anello dopii non aliliandmiano il piooolo oiroolo di oanno ilovo Inroiio allovali lino all'opooa della parlonza, o lasoiann i gonilori solo allori|nando sono ginnii noi |iaoso olio hanno dosliiialo por passarvi l’invormi. (1) In.ihi.lui .ivuli i/m hi(V/i da hi ¡■'luiici:) dui iJi;i|iiionc e dulie costo a(ricaiic s Il al»|uaiilo piii piccoli. (/licAmcs ornili,olugigne Urdù HI. Pas.skiies. CAJ.AMOIIEUPE ARUNDINACEA iimki,> (NIDO CILINHHICO) K y lv in .................. Laili. — H o l i u ' i l h i » K r iv iu M (r o |> f r u V'iiill — I ' , , , . ....... a r i i in l '«'li». — 11. H i t l i f a r ia Dumm Gissii — -Afroff|>Iih|i i» ........ "«'I' - < . r ,.,- „„.,,.„11 il,itili,m; Beccafico di palude. Piizisacann. - Beotals pÌDcol - Passtra di taan - - Ricoh e pavar. Ho a hmgo ilisoorso della spooio afliiic, la C. inni,li,Ics, e la sua gramlissima somiglianza di ooslmni piolla di oni ora voglio parlare mi olihiiga più ,'i rioordaro ooso già conosciute che o narrarne di nuove. Unendo i dati di Bona))artc O e di Duhoh dirò che l'estensione geograliea dei Beccafico di palude è assai grande. Noi riiicoiilriamo in tulle le pianure umide d'Italia, della penisola Iherica, della Grecia, dellinghillerra; si trova perlìno in Svezia, iu Norvegia ed in Finlandia. In Lomhardìa peix» è uccello raro, non lanlo nel senso di'esso manchi a varie sue parli, ma ¡»er la scai’sezza degli iiidividiii die lo ra|)presenlaiio. Il Beccalico di palude vive eostaiitemeule ud follo delle eaime e fra le erhe palustri e si sceglie un piccolo circolo die ahhandona assai di rado ud tempo dd suo soggiorno fra noi. S ’arrampiea e vola come la €. fiirdoiilos; ijiiasi paiii'oso d'essei' scorto non elevasi mai sopra le erhe palustri o le eaime che lo rieellano, s’app«»ggia a preferenza sopra vegetabili bassi die nascono nd fango piultoslodiè su (pidli eilicrgcnli dall'acqua. Canta confusamente, ma con voce die da (pialdie gradevole impressione a chi l’ode; la femmina peri» manda poche note in lungi» d’un cauto spiegato. Si mitre d'ogni maniera d’ insetti aeiiualici e delle loro larve. L'educazione d(*l Beccalico di palude l’iescc dilììcilissima, c l'esperimento ne è lanlo meno facili» attesa la scarsezza degli individui e perdk* pochissimi incappali nelle reti; cosa che succede solamente alla line di agosto, allorché viaggiano e sono costretti d’abbandonare la loro predih'ila stazione. Del reslo per averlo prigioniero più a lungo die sia possiliile o meglio p»‘r abituarlo alla sdiiavilii, conviene incorn're all<* precauzioni che già consigliai [id Cannareccione. L ’ emigrazione dall’ Africa |»er recarsi a noi l’ imprende in aprile ma più sovente in maggio e da (¡ni partesi in agi»sto accordando preferenza nd viaggio alle ore notturne. Fi-a noi non isià che per annidare, e ci(» fa ima sol volla all’ anno ed a stagione avanzala. A l i l o .— Alla line di maggio si trovano i primi nidi del Beccalico di palude, eo- strulli eon molta imiuslria e sostenuti da dm* canne carameute da ire o (pialli'o, di forma evidenlcim'iile cilindrica cd a lieve allezza dall’ ac(|ua. Talvolta a sosiegno dd nido quesl’uecdio surroga alle eanne altri' erbe palustri. (I) BonapaiTp. Icoiiog. della Fauna ilalica. — Roinii 1831.


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