falli. Però renornic dislriizionc elio, se tie fa licM IIalia superiore riesee dannosa ai prodotti della agrieoltiira specialmente di Germania. Per dare niridea della distruzione dei Tordi elio operasi nel noslro paese citerò un medio dato elio è afl'allo alTallo modesto e che forse è al disollo di nna media che fosse presa con maggior cura. In una stagione (raulunno) un pai-elajo ((ualninpie può pi’enderc dai lìOO ai IIKK) lordi. laU» cifra non è alterala pei parolai di lutla una provincia. Quando le passale sono nel loro liore se ne prendono lalora anche pareeeliie centinaia al giorno e ciò specialmente in annale eccezionali. 11 Tordo bottaccio in una parola si è l'uccello che fa le spese principali e eiie si valuta maggiormente dagli uccellatori, che cacciano eolie reti. È facile allevare il Bottaccio in ischiavilù anche (piando venga preso da adullo, se si ba cura di fornirgli grani di uva e iìtolacca da unire al solilo pastello di crisalidi. Jà addomcslicamenlo è però ditlìcilissimo spccialiiK'nlc (piando si lenti sugli individui adulti. La carne è gustosissima e piace più al palalo de’ buon gustai d’ autunno, ehe non alla primavera. In I.ombardia si trovarono albinismi e semi-albiiiismi di ipicsla specie che sono assai interessanti. Il Bollaecio annida nei bosebi e inaeebioni molto folli e sem|H'e ail una mediocre allezza.'ll nido è concavo, costrutto eon grande esallezza di eonlorni. Iv formalo all’eslerno di radici, di miisebi e spesso di licheni (ilaini'ntosi {rsnon, Altìcloria jii~ baia, ecc.), più addentro di fuscelli o radici, solidamonic intrecciali e trattenuti da terra cementata colla saliva e che, levigatissima, da sola costituisce la parete interna, ebe a difi'erenza di tutti i nidi degli allri nceeili non eonliene nè paglie, nè crini, nè piume. Il margine è molto largo c scmbi-a nei più eseliisivanienle di muschio. F.ceo b‘ misure d’uno di questi nidi interessanti. Diametro (b'ila eavilà eenl. S; |>rofondilà del eavo 0,5; allezza totale del nido 9; spessore dei margini cent. 5,5. Diametro esterno da 14 a 10 eenl. UO V A . Questo uccello deponc ordinariamenle due covale airaniio; le uova, di tipo ovaio, sono lisce, lucidelte, senza pori apparenti, di nn verde azzurrino, con punti di nn bruno rossastro intenso, di varia grandezza, sparso, ma più frcipienti al polo olluso. Codeste macchie spiccano, oltre clic pel colore, per essere fosche, ossia senza Iiieeii- tezza alcuna. Le uova che ho misurate mi iianno nITerlo uu gran diamciro di 25 a 2S mili. ed un piccolo di 19 a 20. Uno di tali nova (liguralo a suo luogo) mi presentò un diametro massimo di 50 mili. ed un allungaine,nlo aiioi-male della estremila acuta, con clic la figura generale dcH'iiovo si accosta sonsibilinciile al tipo oviconico. I.a prima covata è più numerosa giacché consta di 4 a 0 uova, la seconda di 5 a 4 soltanto. PU U C IIA I. I pulcini del Bottaccio sono perfeltamenle nudi al momento della loro nascita. Le prime penne sono, nelle parli superiori del corpo, bruno-nericcie con nna goccia giallastra aH’aiiicc; la gola, l'addome od il sottocoda sono biancastri, il petto bianco-giallastro con una goccia nera aireslremilà di ciasciina penmicciii. Sono venduti a caro prezzo dai nìonlanari agli uccellatori clic gli :dlevano |K‘r ri- chiami da l’occolo, Ìncai>aci però a servire se non nel secondo anno. Allevali nidiaci raddomeslieamcnlo non i-iesce a perfeziono glaeeliè conservano sempre la loro selvatichezza. Onde averli traii([iiilli è necessario aeciecarli. iMERULA VULGARIS RAY. 'l ' ili- i liiH i iK 'M ili« Linné liiiliiiiin! Merlo. -- Merlo nero. Mèrlo. — Mcr«l, • Merlott, - Merla. Il Mcl-lii ò spòrsi» in luna la Linliliarilia, rsloiiiirsi pi'n'i in ttiM’ Ilalia, in liillii ìl Nnrcl runipcii, Svizzera, Vosi,'i, Alle Alpi, Alivcl’snr, l'irrnri, Siivnjii, Ci'eciii. Alruni individiii liaiinn aliiindinc di riniancrr ii-a uni pin- lulln i'a n n o , r mnlli oziandio ijliniiK'rano vei-sii di noi alla primavera provenendo da elinii pii» eaidì per rei'oarri eslale pii» »nilo, allri ei arrivano ilalle inoillaK'iie sul far deli'auliinno seaeeiali d:llla niiineiinza »li eila». Ouosti iillimi n<»n si leiamiiii» Inni a svorn:»i-o t»»a molli di ossi »•a[!"imisono luo;;l»i pii» mili por elii»»a. Gli individui slazionarii d'inveriK» si rerai»»» ili i»i’ofe.rrnz[» lm»si» le [»laUeric di »»larcila i» »»ei siardii»! ove lri»vaiio a cibarsi ai»rlie di semi di e»»i»irei’e. Vive oialii»ariai»lei»le nei boschi o i»ei »»»»»eehioni vieir»i a pri»li od a eai»lpi. Savi h» dìeiiini-a il prìi»»o on»anici»lo dei hoselii ìlaliani c ciò per la sua voce che »»»»»dulasi ad un ear»h» foiUe, ;»ri»»i»i»ii»s<» i» vajdal»». Allevali» |»er ìl eanlo, se. vie»» pi’eso Giovane, h»»|»m'a ipielle armonie eh»' ^h si w»- [iliono apprende»-e, l'allo pideinniei-o un po’ »iihilfo può modillearo e \i»i-l:»ri‘ le sli-ofe ap|»rese e. lalora riesce ad ¡»»senlilirle. Gli uecellalori seelsom» ordinarianienli' im Ah'ido ehe sia luion »■»»»»lol’e e lo imiseono agli »»hi'i pidgionieid, i (piali :»ppi-endono d;i Ini a caiilare ¡»ss ìgliamloh» nelle noie. I.ihero eanla al malliiu» ed alla sera, di »'aro Ira la sioriiala. Quando disponsi a volare o lernc pigola eon im pigolìi» earallcrislico che lo fa rieoiioseere. Il M(‘i-lo è di earallere diflìdente (pianliiinpie .«pesso nidilielii \ieino airabilato. Nei luoghi poT'ó ove stollo hmgameule senzi» (■(»»•»•(■»■e il memmio peideoh» pelale m» ...... la sua dinideiiza priinlo a riprenderla per un minmilhi (die hi apprensiiini. Ccimc è di Inni gli animali limurosi, giiile anehc il Merlo di \isla c di iidilo arulissimi ehe gli famiii piii iacile ii la l'uga mi il ririirrere al iiascoiidigliii. \ave viiliiiilieri eui Turili (T. T. mnsiciis). iNrIle ore ealde si riposa silenzioso nel fililo dei ia‘S|iiigli, fra le frondi degli alheri, ii infra le siepi: dall'aiha lino al meriggili e verso la sera esce a far incetta di cibo o a inseguir la eompagna. Veleggia eon volo poco rapido, non eontiniio, non allo, l'iiitlosloebè far lunghe Iravcrsale prefrrisce volare da cespuglio in eespiigliii, da maeehione In imierhhine.'dai (piali passa alle Icrre basse e umide uve pedesiremenle cerea il imiriinenlii. Qneslo eiiiisisle in inselli, piielie hmiaehe, e per ghinllo vi si imi.sriimi frulli e speeialnienle uva, per il rhe il Merlo è giiislamrnle repiilalo dannoso alle vrnilrinmie. In aulunno si prendono i Merli in ipiaiililà nei parelai speeialnienle In pi ira. lì speeie suggella alTalliiiiismo. - Il Merlo è una specie elie Irova più mimerosi i hmghi adulti a raccogliere il SIICI nido. Noi infalli possiamo Inivare i suoi nidi a varie allezzr sugli alheri sempre appoggiali ad mi .sol ramo, oppmV alle radici, ii fra le siepi o piicemrnle per lerra in adalle eavilà, niinehi' sulle ealasle secche non mosse da leiiipo. In imla alla sua iliUidenza nidiliea nel giardini di eillà. l'erò si disgiisla con gran facililà se
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