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s si accorge clic il suo nido venue tocco o se vt'iine sor|>reso a costruirlo od a covare e (|iiiiidi fugalo. Ai primi di marzo si trovano i [)rimi nidi eoslriitli dai Mei-li svernanti fra noi; il numero maggiore di nidi si rinviene in maggio. Sono nidi di forma eoiiea\a, eosirnlli con grande solidità e molta ampiezza. Sono divisil)ili nettamente in due strati di eni resterno intessulo di radici vegetabili, fuslelli e verso ia base di foglie, per lo più, di (piereia e di felce a(piilina (/VcW.v ([(¡iiiUiia). L ’ intreccio è regolare c verso l’ interno ([uesti materiali sono impastali e tenuti in sesto con fango. Il secondo strato è una diretta eonlimiazione dell’ orlo del nido v risulta da un afTaslellamenlo di paglie, (ili, ebe mano mano si approssima alla cavità si fa più aeeuralamente e eon materiali più lini. li nido ajtpoggia al sosiegno con rinl«'rmediario d'un grosso strato di fango entro eui si modella la base del nido e s'innesta il sostegno. La cavità è aperta, di rado perfeltamenle circolare, più spesso volgente aH’elitliea. Le frondi spesso proteggono il nido eon beneliea ombra e lalora lo celano eompleinmenle allo sguardo. Il diameti'o deirìinboeeatura varia dagli S ceni, ai IO nei nidi circolari; in quelli a eavilà quasi ovale un diametro è di 1 eenlim. minore deH’alli-o. Lo s|)essore, d(‘lle pareli varia nei varii punti, in poelii è identico in tutto il contorno, in media 4 centimetri alla base. La pi’ofondità del eavo dai 4 ai 5,50 cenlimeli‘i. l «»VA. — Le |)rinie covate si ti-ovano ai ¡»rimi di a|»rile e se ne Irovano pei-fino agli ullimi di luglio, e constano di 5 a 0 nova varianti mollo nella grandezza e colore da nido a nido, meiiti‘0 quelle di uno stesso nido aib'ttano una (piasi id(‘titilà. Sono di forma ovata. Il colore del fondo varia dal verde-azznrrognob», air(»lÌvigno chiaro ed al rubiginoso c*on macchie o line punteggiature o l'una e l’ altro riunite, talvolta maggiormente sparse sul polo ottuso di colore rubiginoso volgente al eafl'è o al cretoso. ¡Nel maggior numero l'asse maggiore è di mili. 50 per 22 di asse minore. I*1’U4'IAI. — ¡Nascono da queste dei puleiiii nudi ebe si vestono poi di penne fulve c(»ii goccio mediane allungate, brune sul eolio, petto e spalle. Ali nei-aslre, coda ci- Lierina ebe grado grado volge al nerastro. Margini bueeali giallastri o bianco giallastri. In alcuni si puf» già capire dal minor coloramento il sesso femminile. Vengono nutriti dai genitori eon larve di inselli c insetti a cui si mischiano dei sassolini. È facilissimo allevarli, eon uva o bacche diverse e dopo pochi giorni si abituano a mangiare farina di crisalidi e ponno vivere a lungo. I)iveng(»no nudto intelligenti e donu'slìei, e talora |)onno apprendere a imitare la voce umana. Ordo III (’asseiiks. Kaji. ToniiiDE. PRTROCOSSYPIIUS CYANEUS vieillot. (MlJil CONCAVO) (COVA OVATE) 'l'iirdii« «•hiiiiis Linn. — 'I'. cy a iic ii« Vicillul. T . « o l i t a r i i i « Lalli. et T '. i i i a i i i l l r i i « ! « (Jnv ) Lalli, — K y l i i a « a l i l a r i a Sa> I G ' I r o o i i id a » y a i i a I*eys. ci Blas. — l * < " l < - \ a i i c i i M Unir Iiiiliiiiio : Passera solitaria. Lomiwnio : Passera solitaria. L la Passera solitaria sparsa pei' i luoghi moniuosi della S|»agiia, l'i'aneia meridio- naie, Italia, Dalmazia, tìrccia. Svizzera, Tirulo, baviera, iieH'Egilto e secondo asserisce Diibois anche nella Sencgambia c nelle isole Eilip|iinc. In Lombardia è anche rappresentalo da individui stazionari, ma i più emigrano. Oiielli clic rimangono nel verno si avvicinano alle case forse allo scopo di cercarvi nutrimento. Prefei'isce sempre la montagna alla collina, in pianura poi mai non compare. Vive isolalo abilaiido luoghi dirupati alti e vecchi edifizj, luoghi aridi c mollo sposso anche inaccessibili, ehe fa echeggiare di note anuoiiiosissime e forti specialmente sul far della sera. Il suo eanlo gli procura lodi mm comuni, ed il ¡»opolo siciliano so- vratiilto lo chiama con nomi clic dirò afi'ctiuosi, o che indicano, quanto sia il pregio in cui lo si lieiu\ Diffatli essi lo dicono lìfifiìiin ( li Din (figliuolo di Dio) crnvifissii (ci'occlisso) ¡lirricidii (l'agazzclto) cec. Onesto suo altissimo pri'gio del cauto gli pi'o- ciira hene S|»esso la prigionia alla (piale si adatta assai facilmente divenlando anche famigliai'o e graziosissimo. .Si citano sjicsso dagli amalori delle Passere solitarie ehe riconoscono lo persone della casa, che ehiamano al loro arrivo, ecc. Se del resto èrnia specie elu» ama i luoghi selvaggi anche in liherlà non è nò limido nè diflìdente, come si polrehhe supporre giudicandolo solo dal suo istinto eminentemente solitario. A comj)letare il (piadro dei suoi eosliimi mi resta a dire elio è svello d'una sveltezza non disordinala ni; confusa, ma invece graziosa. ¡Nel volo non è svelto gran fatto ne può a lungi» librarsi sidl’ali. Quando canta, per esempio, balle le ali, move con grazia la coda e alza le penne della lesta, (piasi addimostrando con tali alti di eommo- versi pnd'ondainenic alle note che manda la sua abilissima gola. Mentre poi la compagna C(»va il masebio si porla su mia roccia elevata vicino al nido, o sul più prossimo eaiu]»anile e da lungi le invia un'onda di note gentili. inolli’e utile animale, giacché distrugge gran numero (riusciti, ai (piali unisee bacche diverse fra le (¡iialí s|)(‘eialmente il (iiiuqiro. Il nido della Pa.ssera solitaria ri(‘scc diflieile a rinvenirsi perchè v nascosto con molla cura in cavità di varia grandezza che si trovano fra rupe e rupe, o nei


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