sciolgono [»ci’ò lotaimciilc come sueet'ile di molle altre s|M‘ei(' di ueet'Ili, ma accade spessissimo di vedere molle coppie di Nt'rdoiii nidilìeare vieitu' li“ nni' alle tdiri“ ; più d’iiiia sullo stesso albero, e sì osservarono una (|uiudieiiia di nidi nel tratto di mezzo miglio. Iti pochi giorni coslruiseoiio il nido ajulandosi reeiproeaiiieuti“ e lavorando con ìstraordiuaria alacrità. Guidati dalia presenza del maschio, riesee facile seoprin* il nido clic essendo ben nascosto polrchlxi imuidar a vuoto le fatiche di chi tic va in cerca. Il nido c di foimia coiu'ava, di solilo è appoggialo ad una proniiiieiiza del Ii'oixmi o raccolto fra riiifoi’caliira dei rami. Di preferenza ì* la (pu'reia, del reslo si può trovai'c su ([iialsiasi altro albero. Talvolta Irovasi aireslrmiiilà di uua pianta ed allora è iiiù regolare, meiilre (ptaiido apjioggia sul tronco iu ([nella [larle o è ingrossalo, o in ([ualelie modo reso irregolare, l nidi di ([uesla s|ieei(‘ sono con iiidilTeri'iiza eoslriilli tanto nei boschi ([natilo sugli alberi che ereseoiio vicino all(‘ eas(‘. E riva'slilo esler- nameiite di poelii muselii ina in eainhio (piasi eonleslo per intero di sottili lìiscellini c radici linissime e nerasirc. Il cavo c rivestilo di radici ancora più lini' e dis|iosle con molla cura, l ’orlo del nido è irregolare, li diametro della eoiieavilà òd i cenlinie- Ir i 0 eirea e lo S|iessore dei margini 2, l'altezza totale da (i a 7 ceiilinietri. L'O^ A. — Al ])rinci|)io di maggio si Irovano le [irime covale di ([iiesla S|ieeic che possono contenere da tre a sei uova. Oneste sono di forma ovata [xieo proiiuiiciala e talora [icrlìno ovali. In nn-ilia jireseiilano l’asse maggiore di 18 niiliinx'lri, il minore di 13. Alcune uova [lerò ovali raccorciale liaiuio Hi millimetri dì grand’ asse e 15 di [liccolo. Il colore del fondo varia dai hianeaslro all'azzurrino eluarissìmo, al giallastro, al rossigno, i punti sono jiieeoli, bruni, fulvo-oseiiri e lalvolla al polo ottuso al([uanlo violacei. I [uiiiti oscuri [lerò non sono mollo s|X‘ssi. Di rado sono hianeaslro senza punii. Di solilo vengono covale tanto dal maseliio elio dalla femmina. Oliando la femmina cova il maschio le saltella alloriio sui vicini rami richiamandola Irallo Irallo eon uu corto ed acuto trillo, trillo che ripetono eiilramlii ma con maggior forza (piando vengono allontanali dal nido. I.a [iriimi V(dla però che si avvieiiii la mano all’ ineuhanle non fugge se non (piando il pericolo b trop|)o imniinenle. Subito |x‘rò ritorna al nido e io abbandona [ler sempre i[miiido rc'ileralameiite ne venga alloiilatuila. 1*1. — I)o|ìo ([uallordiei giorni di iiieuha/.ione sbucciano dalle nova di \ crdoiie dei pulcini eon linissima [X'iuria e rara. Al (¡ninlo giorno eomiiieiaiio a lras|ia- rire le peniiuceie, e divengono alti al volo circa dojxi due setliniaue dalla nascila. Le prime penne sono geiieralmenle di un fulvo eiiieriiio. I)o[io |hx*1iì giorni sul pello compare il verdognolo che generalmeiile si esleude a tiiKo il eor|x) :i[)|>ciia Ì pulcini ali- hiaiio eoiiiiueiato a volai’e. Il loro primo iiulriiueiilo eousisle in pieeolissinii e pochi inselli. Iu uu nido di Verdone si soslilnl uu [luleino eon allro di Eringuello della sti'ssa età c (pieslo erehlie bene al [lari degli altri. Unno III (“a.skkiiks. CARDUELIS LLLGANS sSTEPII. (fO VAO V™ , F r i i i ; r i l l a « a n l i i c l i « Llii.ié C u r d i i e l i« SUi,licr,s Halimw.- Cardellino. — Cardello. Lmnbanh.- RavariQ. — Gardelin. Trovnsi sciipi-ahm'iilc il Cai-dolli.io in quasi tulio lo paoli .l’Euoiipa ove in munissimo locatila [uiù (liosi aldiondanto. In Lomitaodia ò spooii; slazioilaoia o di passo; è comiino alla piannoa, mono foo(|uonlo alla collina o quasi sloaniooo alla monlaqna.’ Abilano i Caodollini più volonliooi io oampa.qiio oollivalc; di solilo sii a l(iooa ccocaudo il loco oilra olio consisto in semi di vaoie soda, di poolbooriza (piolli dei caod] di cui ve uTia ovuiiipie goan copia a stagione inolloala, nonché in inselli, di cui fanno (|ualclic consumo duoanlc l'idicvaiiienlo dei piccoli. Pochi sono quelli die oimaugono a svconaoc da noi, mcnloc molli cmigoano pco oiloonaoc ai poimi di maggio; d'olloboc c di novciiilioc cc nc aooivano anche di passo da paesi più sclicnioio’nali’ pco cui l'aulunno é .|ucllo die ci olToe maggiooe ahhondanza di ipiesla bella specie. ’ Volano a piccoli sloomi con un volo velocissimo. Vivaci, inicliigcnii c non timidi sono litigiosi assai pco cui nello stalo di libcolà é oaoo vcdcoli in compagnia di allo.’ soda .l’ uccelli. Si associa al contoaoio con i|uclii della stessa sua specie o solo pco caso lo SI scoogc isolalo, mcnloc l'ooma di solilo delie piccole louppc di S a 0 iiiilividiii 0 lalvolla di 20 a 5(1. ’ Se un oumooe li S|iavciila con isloaoodinaoia poesiczza vanno a nascoiidcosi nel lollo delie pianic più vicine, posando quasi sciiipoe airesloeiiiilà dei oami; ivi se ne stillino mimiibili c si possono alloca avvicinaoe, oiuseeiidii pcoù spesso diUidle lo scoo- gcoli in mezzo alle foglie clic li ciocoiidano. Incappano nei paoclai ma non in goan copia. l>co poemiconc in qiiaiililà, il mezzo pili facile è quello delie odi volanti die si stendono al moniciilo nelle poaleoic; a lalc scopo bastano un pajo di odi delle da noi voperloni, podic gabbie ed un ool’olo di cooda. I oa I lami Ioaiiclli die si usano pco pigliaoe gli ueeelli, ipiesici è coolameiilc uno dei più sciiqilici c dei |iiii viioiali; un uoimi può con facililà poolaoc lutti gli at- loezzi occiiooeiiti c laoiic una buona eaeeia quando abbia l'avvcdenza di caiiibiaie alle Odi selle ed elio volle il posto nella mallina, l ’eo nascoiidcosi bastano podii oami tagliati sul luogo. Questo uccello .pianilo è vivo ha un cedo valooe in eoninieocio, poidié il suo canlo 1 suoi colooi vivaci c la facililà di aildoiilcslicaolo, fanno si cli'é oiccocalo da molli’ |)C0CHI ai cacciatoci pociiic di conscovaolo vit.i; dd cesio la sua caoiic c abbastanza’ oodùiaoia |ico cui pochi se nc vciidiinii iiiooli. l’ocsi) adulili II da nido il Caodclliiiii si alleva con goaiide facililà e vive imillo tempo (1); leoulo in eoinpagnia dei Canaoini iiiodilica un poco il suo eanlo c ecoea di (I) Assai scarse perchè JilTicili a procurarsi st vilii, quantunque le condi ed alleiaii da nidiaci, vis Il di esisienita s le cagnisioiii che si rirehscono .alla durala della vita degli animali allo slaiu selvau periamo conviene acconientarsi di raccogliere e (enere prezioso quello che rigu.srdano la longeviià di ammali tenuti in isclii^ coriamemo mutato ,l'assai. Due Cardellini, presi a lìuguolo, sul Bresciano, nel (8SI Milano, l'uno lino al 18«0, l'altra mio ol 186:1. Non ricordo le circostanze che nrocedeiiero tone del pmno, ma credo che morisse per vecclnaja, ossia di morte fisiologia,, come direbbero i naturalisti; dell'aUro invece .ni sev T. benissimo ed ecco tu breve quanto ebhi a notare negl, anni che precedettero la sua morte; Nel 1861 .1 Cardellino non cantava muta delle penne si compì assai irregolarmente; nel 1862 cominciò gradatamciile a perdere l'ucmezza della visia per dive- po, del tutto cieco .su linir d, quell'auno; nel successivo, iu cui morì, io osservava nna notevole inappetenza, talché sebbene re- por molto tempo alla mang,aloja, pure pochissimo volte immergeva il becco nel cibo; Uevova anche di rado. Le deiezioni alvino rappresa. Nei primordi della diminuzione della irlo dalla gabhia, ma ricoiioscevu una mano straniera che leniasse regolari per la consistenza, n a si lasciava prendere da me o mi ricordo i i altri di casa abituati ad c
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