monto veramente appassionalo volandole iniorno eon volo agitali» e Iremulo cd inseguendola festevolmente. La femmina sola attendi' alla eoslrii/.ione del nido, di cui <»ra passo a diri;. — Il covo del Fi’iiiguello potrcl»liesi porre' ad esempio dei nidi coucavi per la sua regolarità; ma oltre a ciò vanta pregi di uua uon comune eleganza. Esso consiste iu uu gentile pauieriuo iu eui al»l»(»udano muselii di varie speeie, ehiuso al di fuori in uua elegantissima liueeia di lielieui. L ’ altezza è varia dai 5 ai 7 eenlim. Lo spessore delle pareli laterali è di eirea 2 eenlim. e si aumenta verso la base. La profondità del eavo è di 5 o 4 eenlim., nel mentre i diametri del foro dai eenlim. tì,5 ai 7, nei nidi sformali o in <(uelli non perfettamente circolari e nei più ben fatti da eenlim. 5,5 ai eentim. 0. Sezionalo il nido mostrasi siraliliealo. Il primo strato è limitalo al di fu(»ri da una superlìeìe vestita completamente da un Lichene [Parniolin periata Lin.) unito da esili (Mi serici a fuseellini ed a Muschi (genere Ihipiiaiii) a eui verso la base si uuiseouo delle foglio di pino o dei fuseelli, in dimensione, simili a quelle foglie. In principio del secondo strato si Irovano penne incrociale ed iniitle iu uua massa di muschio più fino dei precedenti; il lerz(» è eomposlo di penne o vegetali linissimi rieo|)crti da pagliuzze luiiglie disposte eon accuratezza; non maneano i crini die imti vengono dal Eringuello accordali e ridotti a (piasi idenliea lunghezza eome fa colli allri materiali. A render più tepido il letto alla covala vi stanno adagiate alcune iiemuizze; ed inline numerose remiganli e liiuouiere allraversaiio lutlo lo spessore dd nido, il quale otiieno da esse una maggiore solidità. L ’esterno di questo nido da eui escono qua e là dei ciulTetli di mnsehio è tale die il eaedalore dillieilmenle lo avverte stante la sua somiglianza al Iroueo su eui è posato Esso è sempri' sugli alheri ed a mediocre altezza, lalvolla senza altro sostegno die un Iriìiico die eonvenienlemenle a ciò si ¡iresla, tal altra appitggialo ad un’ iiiforea- tiira dei rami die lo costringono però isti'ssamciile al li’onco, al (piale non a|ipoggia se i rami sono grossi. Questi nidi si trovano più spesso nel folto dei hosdii; qualche allro nei giardini cd anche vicino alle case; non s'incontrano però mai nc a terra nè sui cespugli. i : o v A . — Le covate constano di tre a cinque uova; lalora audio di sei, e si Irovano pel maggior numero nella [U’ima melà di maggio. Sono di forma ovata, con un asse maggiore di eenlim. 1,7 a 2, ed un asso minore variante da eenlim. 1,5 a eeiiliiii. 1,0. Non sono lucide, nè liaiiiio pori visihili ad occhio nudo. Ilaiiuo un fondo d'un colore incerU» tra il verdognolo cd il rossigno, talvolta leggermente azzurrognolo, su di ('sso (pia e là si trovano sfumature iueerle, rossigne e podie iiiaediie rosso-caITè, altre a punti, altre a macdiie e di eui Inlniie somigliano a virgoletle die sono poco numerose e sparse sull’ uovo in vario senso. Sembra die la femmina alleluia da sola alla eovaturn. — Eiiirainhi i genitori si adoperano a nutrire i loro pulcini con molla amorevoh'zza ed anzidiè abbandonarli, (pialora vengano, ancora immaturi, gettali fuori dal nido, li inibeccaiio a lerra. Il iiulriiueiilo consiste in larve di farfalle e coleotteri, le cui ali s’ ineouirano lu'llo stomaco indigerile. Alti die, siano al volo i pulcini non ahliandoiiaiio siihilaiiieiile il circolo ove furono allevali ma stanno in compagnia dei genitori |ier ([ualdie tempo ancora. Appena shueeiali i pulcini hanno la pelle giallieda coperta da una pelurie nerastra. La pelurie ei'de di mano in mano die S|iiiiilaiio le penne le quali poco prima die i imleiui siano in caso d’ uscire dal iiid(q assomigliano assai a quelle della genitrice. La eoioraziouc dei pulcini die liaiiiio messo le prime peiuie è mollo variala, il ea|io, il collo, il groppone sono hruiio-olivigiii; le ali hamio una fascia hianeasira, le remiganti il margine esleriu» hiaiieaslro; :! podice è bianco, il petto fulvo ruhiginoso, la gola più diia ra ; la pelle lahhiale è bianco-rosea. CI11.0R0 SPIZA CIIJA)RFS l . IN N K . l . , o v in « 'li lo r i« Liimó. — o l i l o r i « Tirn. — C o o o o l l i r i i i iN t e « c l i l o r i « Ciivicr G. — < ' l i |» r i « I la v i ^ i iN t c r S„ains. — K o r l i i i i « c i l i a r i « Boie. — b i n a r i a c i l i a r i « , ■«. I i a r l c i i « ! « , 1«. | i i i u - t a r i i n i et «4‘| » l c i i ( r i o i i n l i « «n lu ii. ~ I J { r i i r i i i i i« c h i a r i « Kodi. — < : i i la r a « i i ix a c h i a r i « Itonai.. ItuUano.- Verdone. — Calenzuolo. Lmubriiilii : Amorott. — Vcrdon. — Verdón. E il Verdone proprio di (juasi lulta Europa, di poche ¡»arti dcH’Asia e dd nord dd- l ’Africa. Da noi sedentario e di passo, lii moiilagna non è eomune, iu collina e in ¡»iaiiura comunissimo, ma la prima di qiu'sie, località d'inverno suole ahlmmloiiare per farsi vieppiù fre(|ueii1e al piano. Abbonda nei boschi vicini alle pasture, ai eam|ii (li miglio, di panico, di lino, di canape e (rinvenio specialmente non sfugge i giardini nè i puh- hiid passeggi. È una specie poco timida, allegra, intdiigenle, non litigiosa e che si assuefa assai bene alla seliiavitù; anzi lalora si acco|ipia col Canarino doniestieo dando luogo ad un ibrido. In liberlà vive a grossi od a piccoli stormi, dai quali non escludono allrc specie di uccelli, con eni non litigano pei primi. Vive aiidie isolatamente ma di rado. Ove abbonda il uulrimeulo si possono trovare i Verdoni a eenlinaja, spi'daliiiente nd- r inverno. Sugli alheri aiiiaiio raggiungere la cima ove, allo spumare del sole stanno in una quasi perfetta immobilità. Quauluii(|ue amino di preferenza svolazzare di ramo ili ramo, usano lalvolla di percorrerli saltellando e perlìno di ap)ieiidervisi eapolìlli s|iecialiiiciil(' se lale [»osizioiic torna eoiiioda pei‘ mangiare (pialdie frullo. Il volo d('l \ erdoiie è svelto, rettilineo, |ioco duri'volc aeeompagiialo da un reiterato battere di ali. Il eanlo non è molto pregiato, ma è |iiu(los(o simpatico, ('d in isdiia- vitù lo migliora sia eoli’ imitare quello d’altre speeie sia eoM’ apprendere facili iiiodii- lazioiii da uii orgaiiello die di fre(|ueiite gli si faccia udire. Ihvtendesi da alcuni iieeella- lori die iioii eoiivenga accecare il Verdone per farlo eaular meglio giacché iu mio colla vista perde audie la liiiezza dell'udito. L ’asserto però ha bisogno di nlieriori' conferma. Questa sjieeic essendo poco diflideiile è facile avvicinarla eoi fueile, ma non |ierò se dall’ allo d'un albero sembri stare alle vedette. Quando raiiinienlai die questo uccello ama i campi in eui cpeseoiio grani minuti, avranno i lettori indovinato die appunto di (pidli ii’era gliiotu»; aggiungasi inollre ch’egli ama i semi di eerle euforbie o quelli della mereordia > , le pigne, podio frulla iiondiè le haedic dei varj gine)iri; non risparmia gli insetti i (piali però non seinlira appetire gran fatto. In gali- hia, il Verdone è socievole, eoi eoiiipagni o colle speeie die si riiidiiudoiio con lui, ma (piando la inaiigiarola (iifelli di dho esso vi si pone a guai-dia, e a d ii ti'iila avvid- narla distribuisce forti beccale. Incappa nelle hreseianelle, ove è attiralo dalh' eouv(!- iiieuti pasturi', a caso si pri'iide nei n»eeoli, cade iiiiiiieroso S(*lto i colpi di fiieib', ma non è un lioeeone, pri'lilialo dai Imoiiguslai. A IDO. -- Nei primi giorni di aprile i piccoli stormi di Verdoni si sciolgono vi\ i maschi si danno alloriio a cercar la compagna c le fcuiniinc loro si appajano. Non si .1) Savi — limnologia Toscana. Voi. II. l'isj,
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