spari di fucili, e si raccolgono di bel nuovo le ulive ebe ahrimeiui sarebbero siale ir- reiuissibilmenle perdute. All’ epoca della propagazione da gregarii che erano si fanno solitari. Quest’epoca cade verso la line di aprile. D’ autunno, verso la fine di settembre ed ollobre si radunano in maggior numero c vanno a dormire sui canneti dei nostri laghi ove su d'un solo giiiiieo si pigiano talmente che lo fanno toccare colla cima neiracqiia. Allora si faiiiio .seojm di una eaeeia speciale, che si fa stando mollo nascosi e sparando iu uua sol volta {medianle a|)posilo congegno) molli fucili. Iu allri tempi si prendono eolie reti lese nei p ra li, senzaeliè la caccia mollo frutti. Nei ròccoli e nelle lireseiaiielle iueappaiio di raro. Si addomeslica facilmente. E una specie che da noi lalvolla va soggetta ad albinismo. All»«». — 11 nido dello Slorno è contesto di foglia, fieno, sfìlaceialure di stopjia, ecc., c si trova nascosto o nei eolombaj, o sodo i tetti, o nelle fessure delle vecchie muraglie, e più rarameule nei cavi IroueliL Varia assai nelle dimensioui o per meglio dire nella quantità dei materiali iiiqnegali, ba ima cavità lalora bene eireoseritia eon uii diametro di 8 eenlimeiri, tal altra confusa e appena marcala. E quindi mi nido irregolare. Lo Storno nidifica due volte. Si adopera a far ii nido verso i jirimi di aprile c alla fine di maggio. u o v . i . — Le covate dello Storno constano da 4 a 7 uova, che nel primo nido si trovano deposte alla seconda metà di aprile o nel secondo nido alia |irima melà di giugno. Sono di forma ovaia, di colore imiforme ecleslognolo traente al verde, sono rugose e con pori visibili, alquanto lucenti. L ’asse maggiore è di 28 a 50 millimetri, l’asse minore di millimetri 20 a 21. ■»UUCIAI. ~ Nascono i pulcini alla prima metà di maggio, e (|uelli della seconda covata nascono alla fine di giugno. Nascono con pelurie e a poco si vestono di penne fulvo-oscure ed unicolori; il petto e la gola però sono biancastre eon maccliie del colore del groppone ma meno intenso. Non prendono la veste dei genitori che dopo la prima muta. Degland asserisce che nei pulcini si può riconoscere il sesso osservando nei maschi verso la punta della lingua o sodo di essa una striscia longiludi- ualc nerastra i l ) Degland. Oiatlliologie Eiiropèenne. 2.' eililion eniièrcmem refonduo par Geibc. l’ans I8(i7- iKiB. 1 OSCINKS sT,»i.s „ C O N I R O S T R E S C irenefalitò s u l l e FRINGILLIDÆ( Kam. Ib.*) ¡sub fa.Ti. 48.“ P i lS S (* r ÌH t ( ‘ Sub fam 49.' FlillgilMll.T Sub fam. 50.' L oX Ì I J iT Sub fam 51." l* S Í l l Í [ 'Ü S l l Í t l í l ‘ Sub fam 92 (ìCO SpiZ ÌUa* Sub fam. 54.“ SpÌZÌHJl5 Sub fa.m. 55." l ’ilylinii' Seti’ oi'iline dei Passeri le specie (ti granivori arborei sono in maggior numero al di là delle Alpi, e per l onlrario le campagne italiane sono rallegrale dal canlo di piii srariaie specie di Silvie. I)E Fiurel 'J,'. Le specie di rriugiilidee conosciute oltrepassano di poco le cinquecento W e nel loro complesso [loimo ciiiamarsi cosmopolite; sono più specialmente allaeeale aH’emi- sfero boreale vale a dire all’Europa, alla Siberia cd all’Altipiano eenirale dell’Asia ed all'America .setieiilrionale. Non apparlengouo però specie europee a lulle le sodo-famiglie, giacché quella delle Psidiroslrime (Oceania), delle Geospizime (Is. Galinpagos). delle Spizime (America) e delle Pilyliiue (America) ne sono prive C^>. L'Europa ue possiede (52 specie (U (compresevi le accidentali), e la Lombardia solo treiilima. Non credo |irivo d’interesse per precisare un po’ più la estensione geografica delle specie che figurano in Lombai'dia, di iiidieare clic vi si irovano (3) VAcanl/iis linaria L. f’.l. rufcsvrn.'i VieifL, il Geiifrop/ianes lapponica L. ed il Vlectrophanes nivalis L.; mentre i generi Ghlorospiza, Pcironia, Passer, Pijrgìta, Pring illa , MontifringiUa, Canluc- lis, Citrinella, Scrinits, Linota, Cgnc/iranuis, Lmbcriza, Buscarla, Scfncnicola, l/orlnla- niis, Pi/rrltnla, maneauo di sjiccie americane, c gli allri generi non nominali hanno iu America specie affini alle nostre clic le ra|)presciitano. Per rap|)oiTo alle stazioni, ipianluiique si incontrino molle diflieollà nel precisare limili ben definiti, pure le nostre specie si prestano ad essere ù'wìsc \u alpine montane e ( li pianura. Como esempio delle prime indicherò la Linola montinm, VAcanf/iis linaria L. che abitatrice estiva delle regioni artiche dei due mondi, pur essa ei arrisa numerosa d’autunno, e di cui pur (pialclie individuo sui nostri monti [)iù alli iiidilica, la Lo.via curcirostra, la F ringiUa montifringiUa L. c ad esempio di specie immlaninc citerò il Serinus mcridionalis ; mentre pei’ le ultime citerò il Curduelis clegnns Slepti., la F ringiUa ccelcbs L., e \'Fmbcrizu cifriuclla. Mollissime specie poi, (piali sarebbero, il Passer ¡laliiv Vieill., la Pgrgiln montana L. Iiaimo una stazione mista. (1) De-lMlii)|ii. hvjM uri.f«a(9. Milano 1852, pag. 272. (2) Botiaparle. Conspectus systematls ormlhologiie (Anaates dcs Sciences .\aliir. Xool. T. t, Se.-ie IV. — Par» 1834) Ui) Hoiiapane el Sclilegel. Monographie des Loxiens ele. — I.evilen ol Düsseldorf 1830. l i) Ammessa la 01." nel Calalogo (anonimo) degli uccelli d’Europa redallo secondo le ultime classy, del Principe Carlo /.ur.iano /loñaparle. — Milano, coi lipi liernardoni nel 1858. La decima è ricorilau nell'opera di Degland. Orniiliologie européenae eie. 2"" edit. iL-rondue par Cerbe. — Pans 1867. (3) Uonaparle. .1 Ccografical and comparalice lisi of Ibe Dirds of Europe and north America. — LonJuil 1838 (0) Sono indicale come alpine quelle elio nidificano sulle prealpi o sulle alpi, come rnondinr quelle die nidilUanu sui colfi c sui nioufi, come di piannrn quelle die iiiiliQcano al piano.
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