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Sc anche le roccie nmle sono l'allegrate da alenile specie che vi fanno dimora come la MonlifriiiijUhi nivalis, il maggior numero di esse amano i cespugli, i giardini, ogni minore aggruppamenlo di alheri. i hosclii. Aieime per il lemjio che rimangono fra noi scelgono a dimora le paludi ([iiali sono: la Sc/nvnicala arnndinacea (imi., il Cj/nv/iramns m ilia ria L. e V Embvriza pil/iifornis Pali. Alcune amano di iiidiiieare jieriìno nelle nosire case, ove sanno adallarsi lanlo nei fori provenieiili da diroccamento quanto negli appositi mamifalti. Molle, delle nostre specie sono sedeularie come il Passer donicslicits L., il Passer Italia! Vieill., la Pijrij ita montana L Altre sono rappresenlate da iudividiii sedeularie da allri emigranti, eome la Eringil/a vadebs L. e la C/tlorospiza r/iloris !.. Altre dimorano iu Lombardia solameiile nel verno c (pieste sono jicr lo più le specie abitatrici di paesi affatto nordici clic sfuggono un verno lro|>|io crudo e l'igoi’oso aceotilculandosi dei noslri più miti (piali sono VE/nberiza eia L., la Seluenieola arnn- dinacea Gml. e la F ring iUa montifringiUa L. Il maggior numero di specie è eomposlo pere) da quelle ebe uoii passano fra noi se non elle la bella stagione. La maggior parte delie nostre Friugillidec non ¡1011110 considerarsi a stretto rigore (li termini eome sociali 'D ma ¡ireseiilaiio grande facilità a riunirsi ad nuluiino iimol- irato, ed imprendere insieme l ’emigrazione. A quesla ¡iroposilo ricorderò il Cardellino ebe solitario nella bella stagione, in autuuuo si raduna iu famiglie <> lult’al più in ¡líc- cole triqqie di 15 o 20 individui cercando i sili ricebi di cardi, elio non abbandonano se non allora che la neve è soverchia, jicr cercare altre località meno eo¡)erte. Un earallere invece di spiegala soeÌal)ÌlÌlà liaiino i Passeri (-) che si radunano in luoghi rislretli a far il nido, e che iu autunno si ¡lorlano numerosissimi a dormire sugli alberi, facendo un euorme ed assordanlo cicaleccio che s’ode lalora a grandi distanze. Il lettore troverà di certo interessanti i ragguagli elie ho dato su questo costume, jiarlaiido delle specie alle (¡itali è proprio. Iu (¡uesla famiglia non fa difello rinlelligeiiza, cliè anzi moltissime specie ne posseggono in allo grado. La seliiavilù ¡uiò cenluplicare questo lor pregio, e può assai anche su molle specie al¡iiuc, che ¡)ur d’ ordinario si mostrano pochissimo intelligenli (¡Itali sarebbero la MontifringiUa nivalis L., la Pgrr/iiila eovcine.a à) e la hoxia curvi- roslra L. ai (¡uali si può aggiungere anehc il Coecot/iraiistes vulgaris Br. la cui poca svegliatezza là un bel contrasto coll’ apparenza dignitosa c grave (die gli inqiarlc il eonlorno del suo becco. Le Friiigillidee anche da noi eoiitano buon numero di cantori o cantori non volgari. Ciii non trova melodioso ed aggradevole ii eanlo d(;l Cardellino, del Fringuello, del Verdone, dei Luc ariiii, c di taut’ a l lr i? Buon numero d’a llrc sjiecio pe-ri) hanno voci men bene riunite in accordi; altri non fanno clic liscbìarc in tuono ¡>iù 0 meno acuto come è il caso del CiufTolollo ('‘y iu complesso però nessuno possiede ualuralmenle un cauto prolungato, ma anzi interrotto trailo tratto da particolari fiselii acuti 0 da gorgheggi ripetuti. Almeno da nidiacee, pochissime escluse, le Friiigillidee mangiano insetti, c di inselli si pascono moltissime specie in lutla la stagione clic loro offro, (¡ueslo cibo, onde vengono menomali d’assai i daiiui ebe arrecano alle campagne c molli di essi vanno per questo annoverali fra gli animali utili all’agricoltura ed ¡11 conseguenza da porsi sotto l’egida delle leggi. Io trovo una ragione fisiologica che mi spiega la necessità di un mi- Irimonto animale pei pulcini ed è (¡uesla, clic è loro necessaria l’ingestione di sostanze forlemeiile azotate ¡»er favorire il loro coiqioreo sviliqijto, iu mia ¡larola per ulularli da iiiipoteiili puleiiiiMii rolmsli iiecelielti. Fra quelliicbe si milroiio esclusivamente di semeiili non aiiiioveren'» ebe la Loxia eiirviroslraV,~_e\\e. si.pasce di semi di eoiiifere, VAeunlhis linaria che ¡»referisec i semi di Betulla aijmolli altri di cui fa gran distruzione, e il Cardellino amante dei semi di cardo, di lattuga, di scorzonera, ecc., c che limita assai il niimei’o degli ¡usciti da coii- simiare ¡»ei‘ [U'oprio conto. L'impossibilità di ridurre ad ima geacraiilà ben limilata, allri alli fisiologici clic si eouqiiono da quesla famiglia, mi obliliga a passare breve- meute a dir (¡iialclie cosa della loro riproduzione. La stagione degli amori delie nostre specie di Friiigillidee in generale si volge alla primavera c jicr lo più nel maggio. I na sola delle nosfre s¡»ecie ama nei rigori hiver- nali (da geimajo a marzo) t\> od usa di speciali arlifìzii, per riparare il nido dalla neve ebe potrebbe l'ienqiirlo. Non voglio ¡lassare sotto silenzio la possibilità d’avere eonimbü di s¡»ecie diverse col Canarino domestico. Le s¡»eeie eiie làcscono meglio sono il Cardellino (Carduelis elcgonsj, il Venturone fCitrinella alpina Scop.), il VerzelliìiolfSerinns meridUnmlisJ, il Liiearino fC/irgsoinitris spinus L.) il Montanello (Limita eannabina L.) ed il Verdone fC/dorospiza ekloris L.). Assai raramente le uova d'im Caiiariiio poimo venire feeoitdale da 1111 amoroso Ciuffolotto (Pgrr/iulu coecim-u Saiidb.). E rimarehevole inoltre che le uova deposle dai meticci ollemili col Montanello, eoi Verzellino, e eoi Cardellino sono fecondi. Per riuscire neH'ibridazioiie conviene ¡»rendere come Bcchsleiii insegna (2) e eome la jiraliea lo addimosira un veecluo maschio (allevalo da nidiaeo) d'uiia di queste specie con una femmina di Canarino. In generale (¡uesti animali danno forma coiieava al nido, le ei'cezioiii essendo affano limitale ma pur non maneando al noslro paese. Così i nostri Passeri e la nostra Pgrgila, quantumpie d’ordinario occupino i fori negli edifizii efie riveslono di fieno iii maggioro 0 minor eo¡»ia (a[»pez/,aiuloli inleramciite o meno, sogliono lalora nidificare sugli alfieri; « orbene (¡uesti ullimi nidi, elie sono globulosi, piuttosto allungali, e che « posano sugli alberi orizzoulaimeiile, ¡»resi'iilaiio uua specie di canale, che melle al « fondo cieco del nido in cui sono le uova. 'l'ali ¡»ai’fi dei nido rap¡>resenlaiio rispelli- « vamciite le parti del covo artificiale elie si scelgono nelle nostre ea.se. Mi pare che « non si possa fare induzione più logica di (¡uesla, di rileiiere cioè che i nostri Pas- « seri derivano da sp(‘cie alira volta iiidilìcanli sugli alberi, nella stessa guisa di quelli « ¡»oc’ anzi meiizioiiali. Gl'individui che alliialmeule nidilìeauo sugli alberi, rieordereb- « boro chiaramente il eoslume dei loro avi, menire quelli che pur allidaudo il loro « nido alle case, dispongono le ¡»aglic in modo da coprire anche la ¡»arte superiore « del loro ricovero riporterebbero ancora (fueirisliiilo, ma con linfe jiiù sbiadite . Le uova sono ¡»ure in generale di forma ovata ed liamio dimensioni varie, a seconda delle specie ma ¡»ur tenendo certi ra¡ip(»rl¡. Ecco un quadro in cui le dimciisioiii delle uova sono paragonale alle dimensioui dcdic specie che le liaiiiio ¡trodolle; nmiciisiottc 'lo i r ii,jijiiii<ip llisiini ilei |iin;olo dcll'iKu« asse di-ll'ii.n» Montifriiigilla iiivalis L .................. Ceutim. 19 Millim. 25 Millim. 19 Coceotlirausles vulg;irisj\ ¡eill. . 18 *• 25 17 l.ovia eiirviroslra L ....................... I(> 29 15 Iltirlulaiius cbloraeejilialus Gml. 15 29 15 Aeaiilhis linaria !........................... 15 19 14 Chrysiimilris s[iimis 1.................... f i 15 19 (1) Come esempio di sociabiliià hanno grande elTmia di costumi. (2) Vedi la nota antecederne. (3) In Germania specialmente pei altro sul canlo. Ma mancano esempj i ()) Vedi la noia più sopra. a l.ath, ed altre alTlni del genero Ploceus coi quali i noslri l’asse antica consuetudine si riesce assai bene nella educazione del CiufTolollo. Essa si volge più che i grande ailaecamenlo al padrone, nà di ritorni dopo assenze più o meno lunghe. <1) Bonaparte o Schlegel. MonogrnpAie des Uxieu* eie. — Leyden et Dusseldorf 1850, pag. 4. (2) Uechstein. Manuel de l’amateur dee Oiseaux de voMre, irad. de l’Allem. 2ni" edit, — liriuelles (838. (3) Itettoni Eugenio. Salta Tiligaerla di Celti e sugli istinli degli animali, lettere etc. pag. 13. (Esir. Atti Soc. Hai. Scienze Nat, —


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