accidonle, |H‘1t Iu ‘ la sal\a da esse l'astuzia ed Ì sensi squisiti di eiii è runiila. Presa, morde eoii (orza la mano che la rinserra, e manda grida assai forti. Questi ueeelli non tro\ano dillieollà nel proeiirarsi uulrimeulo, giaeeliè, do|)o le gliiaiide, elle [ireferiseono, iie lro\aiio di adallatissimo nei grani, nelle easlagiu', nelle frulla e perlino iu qualche animale, eome inselli, rane, ueeelli e lopidiui. Quando i grani aldmudaiio nei campi o \i si lro\i u\a malura, la Gliiaudaja si [loiTa a suggior- iiare nei boschi |irossimi a (piei campi ove passa gran ¡larte d(d giorno, rifugiandosi nel bosco allora solíanlo che le sovrasti il |)crieolo o voglia periiollarvi. Quando mangiano non si fermano sul luogo o\e IVeei’o lioltiiio, ma volano ecd cilio assai lonlaiio e si nascondono per divorarlo in lulta quiete. Le Gliiaiidaje gridano iu modo da rammentare ad un tempo la nota di parleiiza nel eanlo di moltissime specie e più parlieolarmeiile il vìor vinv del Merlo. La voce earallerisliea )ierò di ipiesta specie è un disaggradevole (jlivo ghèe che esprime il sospetto e l'amore, e lo ripetono eon maggior calma al mattino fra di loro (piando sembra si mandino un ainielievole saluto. Allevasi assai bene la Gbiaudaja e, se presa giovane, si educa perfeltamenle, so adulta, si adatta alia prigionia ma riesee meno domestica. Qiu'sto ueeello è capace di apprendere ad articolare (pialclie jiarola. I.a sua carne è dura ma non disgustosa; ipiesla specie è jiiìi daniiosa elie allro, non dislruggi'udo essa se non in miiiiiuo mi- luero gli insetti ed anzi lalvolla è infesta ai campi ed ai castagneti. .A lito . — Ai primi di maggio si li'ovano i |m‘ì i i i Ì nidi della Gliiaiidaja, alla cui eo- slruzioiie lavorano lanlo il masebio clic la lemmina. Essi lo eostriiiseono m“l follo e so|ira alberi nudto alli, seldu’iie taluni di (¡uesii ueeelli Io colloelii a medioere allezza. Manno l’ abiludine di ineomineiare varj nidi di eni Iralaseiano |)oi la ooslru/.ioiie, (piando l ’ albero [ireseello non si trovi in luogo abbastanza (piielo. Avviene anelie ebe (pialora i eollivalori si jiongano a lavorare sotto l’ albero sul (piale sla il nido o |)oeo (iiscoslo da esso, (luanlumpu* sia (piasi terminalo, ia Ghiandaja lo abliaiidoiia e si reca altrove a iiieomiiieiarue uno nuovo. Se alemio poi si allenti di arrauqiieare (ino al nido |)cr guardarvi dentro auebe senza levarlo essa non vi de|M)ue ¡liú le uova, e meno ancora poi se vengono recisi aicunt rumi dcH’albero. L<' ipiercie ed i |iini sono gli allu'ri preferiti e molto più quando la loro cima è Iroiiea: scelgono rami adatti e a (¡iiesli e al tronco apjioggiano il nido. Gli spazi ebe slanno Ira i rami ed il tronco vengono riempiti eon fastelli di fuscelli di legno i (|uaii eostitiiiseouo anche lo strato più esleimo de! nido. 11 seeoudo strato è composto di radici grosselle ed il h'rzo di i-adiei iiii<‘. Il diametro della cavità è di un decimetro circa, varia assai lo spessore delie pareti e le iiuMlie esatte non si polrebliero dare. La forma del nido è da considerarsi concava; non ostante clie i nidi sformali si possano giudicare a[ipiatliti. t o v A . — Verso la metà di maggio si trovano in gran numero le covale, le (piali eonslauo di cimpie o selle e lalvolla perfino di uovo uova che sono di forma ovaia, eecezionalmenle elliltiea, variami mollo per dimensioni ; infalti hanno da 21) mili. d'asse maggiore su 21 d'asse minore, lino a 55 mili. su 24; (|uesl'ullìma è la misura più eomune. Sono lucide abpianlo e senza pori visibili, con iiii fondo uniforme di eolor eliiaro, giallo, verdaslro o azzurrognolo più o meno iiilenso con ¡muli sbiadili rosacei numerosissimi s|iarsi su tulio l'uovo ma più filli attorno ai polo (illuso. Le nova, di cui uno è sempre più pieccdo, non variano mai di colore nella slessa covala. i n M iAig. Dopo ima (piiiidieiiia di giorni di covatura iinseouo i pulcini perfel- lamenle nudi: di solilo tulle le uova sbucciami, ma lalora avviene di iueoiitrarne nei nidi di non fecondale. Qiialebe volla ia nascila dei pulcini è limilala, jierelié i genitori romiioiio aleuiu' uova per levarne reiulirione, ebe sembra adoperino a niilrire i |iieeoli già naii. Se la (iliiandaja si accorge che il nido sia guasto o toccato, se vi manca ipialelie uovo o (|ualeli(‘ |i¡ee(ilo, essa gella e le restanti uova ed i iiali fuori del nido. UIlLO III PASSERES n,im> I IISClMiS sT,.„.s, CULTUmOSTliES ( T o n o r a l i U ' i s u l l o STDRNID^ ( F a n i . 1 . ) . ' ) Sub ùm. L a i i i | i i 'o t o i ' i i i l l i i i i » ' s„b ùm. òo.- S l i i n i i i i a ; Sub fair.. 41.’ ( ÌIT U 'U | Ì I1 I I ‘ Sub [am. 42.‘ l ì l l IP l l . l f i i lW ' Mcllc Sliii'iiKlec In sola soUol'aiiiiqiia ilollo S liin iim r conlieiic (lucI iiicscliiiio numero ,1, speco clic nel calalogo vcggnnsi lignrarc (piali cn-opcc, nicnlrc le allro con- icngono solo speco nicole del vecchio mondo c dell'Oceania, di.slrihu/.i„no geogralica (jncsla assai curiosa a nolarsi, aneor più meravigliosa poi so la conside'rianm più avMuno por nolare (picIla parlieolare a ciascun grnp|io. Cosi la prima delle sollo- lannglic ha specie clic la rapprcsenlano in Asia.AI'riea cd Oceania, la seconda (/il).'), chi', come già dissi, conlicne lo noslro S|ieeie nc ha di africane, asialielie e d'Oceania, a Icrza ( r i '), solo in Asia cd Oceania, inline la (piarla (¥>.% in Africa « I Oceania. minicro di bUirimloc ascende a poco più di un eenliiiaio, ed in Europa a sole Ire in Loinliardia poi a due sole, anzi ad nna sola se volessimo eonsiderarc appnnio nnclnniea specie clic è solila Irovarvisi c clic ipiindi per (|ncslo riguardo carallerizza a iiosti a parlieolare faumila, essendo le specie aecideniali o (piasi, poco o punto adatte a (lare idea delle produzioni naturali d’uii dato |)ae.S(‘. Coinprcndcrà di leggieri il lellore, elio non in 'c piissihilc dellare in ipicslo ani- colo Ih geiicrahla se non che poche fra le iinporlimli co.sc che si dnvridihero dire inqnanloehe i coiilroiili di coslnnii eolie .specie esoliel.c ei ciiiidnrrehhero Iroppo lon- imio dalla mela , c lo slendcrini sui eoslnnii delle sole iioslre mi ohhiigherelilie a l'ipclizioni ancora |,ii'i l'rnslrance c noiose. .Ili sindicrù quindi d'esser più eoneisn elio mi Sara possibile limiiandomi agli Sfovnini. Diro esser dessi aiiiniali elio prcndoini in paese nhieazioni variale, eonipiaeendosi del loschi ,11.11,11, delle pralerie, dei lerreni paludosi e l'reqnciUanih, pnre i lunghi ahilali. er auro hanno nna inarcala preferenza pei luoghi di pianura, eni seliivimo l'iilla montagna ove non vi si Irovano pimio. Sono assai sociali c dinioslrano ipiosla loro qnalilà eoi grandi asseinhrinnenli in- 'erniili, c slainlo a lornic nelln pii, „ nieiin grandi eniigrazioni clic inipreiidono. TInlle volle poi parecehie coppie nidilicano in vicinanza le ime delie allrc, per cui veiignnn in CHI fare a dar novella |irova deila loro sneialiililà. Sono inollre aniinali inlelligell- lissnili, asinli, dolali di voce pilltloslo aggradevole e eapiiri di iiililiire eon inni vi'rsalillla veranienlc .sorpremlenle la voce di molli neecMi fra eni quella di ......... min ennnini eanlori. Iniilano iiliresi la voce nniaiia e per qneslo siimi rieereali dagli ainalnri. Iivoiio ( ! ' inselli che predano fra le iinniondizie e gli e.scre sui prilli, sugli alheri, ecc., a eni nniseomi lalvolla dei frulli c liiieelic sugose; in enniplesso peri, nie- rila (lesser rieordala ed eneoiniala la Inni iilililà.
Lade 5f 10-1
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