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ritiscrriiìo in breve spazio c fornilo niiclie di Inllo ii necessario si fa oltreinodo intol- Icrante c irisio e cerea con ogni mezzo di riaeqiiisiare la perdala liberlà; e per ciò non lu si può tenere se non nolle acque e nei giardini di qualcbc ampiezza, ove si ¿rovi libero, almeno in apparenza. Dissi già come il Cigno |)cr la sua eonformazione sia un uccello essenzialmenie nuotatore; egli però non si liiflà mai por intiero nell’acqua, come faimo le Anitre, le l ’olaglie, i Tuffetti, nemmeno per ¡sfuggire ad uu imminente pericolo, l’esaiilc ma sostenuto ò il suo volo, pel (|uale può, dicono, eiexarsì assai iielTaria; iu tale allo esso dirige in avanti il suo collo o ripiega un poco lo zampe sollo al eorpo. Il milrimciito doi Cigni è lo stesso di quello delle altre speeie della famiglia dello Aaalidec. Esso consisto in semi, erbe, radici di |»ianUi acquatiche, vermi, inselli d'ogni specie, molluschi, rane, ecc., c però agevole riesco il loro iiulrimouto. Fu dotto ancóra cchhee ssii nnuuttrroonnoo ddii ipesce e perciò siano di danno, distruggendo i pesci nelle aeque in cui vivono. L'accusa è infondata giaeclic solo per eeeezione pigliali lalvolla qualche iieseiatello; in tal caso ¡irima di ingliiollirlo lo fanno a 1 pezzi pezzi ciie che prendono jirendouo poi [loi suc- cessivametilo cessivametile nell’acqua. Sempreehè 1 aeipia non laccia difetto, il Cigno si niaiilieiie di una hianchczza in inaiilieiie irreiarle,. prensihile; perciò esso impiega buona parte dcl tempo a nettarsi le penne, a lisciai a renderle impernieabili alTiimidila ripassandole eoi becco ri|iettilanieiitc onde inip j impregnarle dell mito ehe viene secreto dalla apposita ghiandola del groppone ; per lisciarsi la IcsIa esso la slroliiia ili ii-cqutiile rraamiazzo le ali. All' epoea delia mula lo si vede più spesso a leia a occupalo a lisciacsi le penne onde lasciar cadere le veeehie c far posto alle nuove. I poeti, ehe guastano tnllo, hanno, come è nolo, attriluiilo al Cigno un canto armoniosissimo ma che non fa sentire so non ([uamlo si accorge (Tesser presso a morire, ’lutto ciò è pretta favola e nessuna specie di Cigno possiede, a quanto riferiscono i natii-' ralisli, un vero eanlo; meno degli allri poi lo [lossicde il nostro Cigno domeslieo, il quale se ne sla (piasi coslanlemente muto, anche allorché trovasi agitato da vive inqircs- sioni. Solo un forte timore, la collera, o la sorpresa strappano (¡iialeiie volta al Cigno mi piccol grido che può ilolìiiirsi un sibilo grave o stridulo, liiiTallro che aggradevole. lutti coloro poi che hanno osservalo i Cigni clic adornano lo ac(|iic del Pubblico Giardino di Milano, avranno udito il suono gutturale e breve ch’ossi eniellono per (.‘sprimcrc il desiderio cho loro si gotti aicnna cosa, c elio malamente si jiiiò tradurre in nn sommesso c/v. Allorché nessuna eni-a li preoccupa i Cigni (ollei’ano la coiii|)agiiia di altri uccelli nnolalori, dai (piali spesso si vedono eii’condati senza che ceivliiiio di far loro alemi male. Ma allorquando giungo l’ epoca dogli amori, il che suol avvenire in febbrajo, essi si lamio sempre piii gelosi ed inlollei’aiili. I maselii specialmente diventano oltreiiiodo irascibili e non soffrono tanto di leggieri la vicinanza di allri maschi della loro specie. Ciò accade sopralullo ai veeclii i ((nuli si fanno talvolta così fnriliondi da assalire l ’avversario a colpi (1 ala, mentre avviiicehiandosi per il collo cercano reciprocamenle di far tenere la lesta sott’acqua, in guisa da produrre la sofl'oeaziotic. La lolla termina infatti (pialche xoiia colla morte di uno dei rivali. Ciò proverebbe clic, sebbene monogami, I Cigni non rimangono fedeli ad ima sola femmina, ma, ove lo possono, si scelgono ad ogni primavera una nuova com|iagiia. L accop|)Ìamenlo doi Cigni si fa iiclTacqua cd ba luogo per [larccebi giorni di seguilo, (piasi eostanlemenle alla stessa ora, cioè, nel noslro [laose aliiumo, verso le olio <1 le novi! (Iella mallina. 1 preludi di esso meritano di essere osservati; già sino dal- I alba il maschio e la fommina .so nc stanno vicini e si seguono oviimpie nello loro pieeolo gite sul liquido elemento senza abbandonarsi un islaiile; più lardi si |)orlano in luogo a|)parlal(), in (ptalebe seno Irampiillo ove non giunga la cliiassosa impoi'timilà degli altri animali o delTuomo, c si tengono per lungo tempo a lianco Timo dclTallro, aeearezzandosi, lulfaiuio il eolio ripelulaimuile c spruzzandosi (Tae<[ua a vicenda; entrambi lengono le ali alquanto sollevale o non v’ Iia movimento delTimo che l'altro non ri- p(!la. Tali movimenti durano (piasi sem|)re non m(<no d'un |iajo d'ore ed è in queslo fi'alU'inpo elle i Cigni fanno (loiiipa iTiiiia grazia c d'una leggiadria veramente straordinarie. Inline lia luogo il vivo aeeo|q>ianiento ebe è islaiilauco ed è accompagnalo (la mi batter d’ali e da un piccolo grido emesso dal maschio. - - Giniilu il momeiilo della de|)osizi(ine delle uova i Cigni eoslriiiseono a terra un nido assai gramle, formalo da canne, fii.seelli, foglie ed erbe d'ogni sorta raeeolti sul luogo stesso. Esso vien poslo in riva alTaeipia, in luogo appartalo sì, ma senza alcuna difesa contro lo intemperie. 1 materiali dcl nido , radunali speciaimenle per opera della femmina, sono abbondami c formano un imiecliio conico, con una leggiera depressione nel mezzo in cui posano le uova. I 4»VA. — Secondo le niisiii’e da me [irose su pareecliic uova, risulta die il loro maggior diametro si mantiene fra eenl. 11,2 c cent. IO, 0. Miiior divario s’ incontra nel |iiccolo diametro die oscilla Ira ceni. 7, 0, e cent. 7, 2, con una dilTerenza fra (piesti estremi di sol! 4 millimetri, lu una covala (T una femmina [iriiiiipara soltanto osservai iiii uovo, die mm isluieciò, c die presentava nn grande divario dalle cifre esposte, cioè ceni. 9, 5 (li grand’ asse e ceni. 5, 9 di pieeolo asse. In tutte le uova i due |ioli sebbene poco diversi fra loro, si distinguono però ancora bene, [icr cui a lutto rigore la forma delle uova di Cigno deve dirsi oraUt, eon forte leiideiiza alTc//7- lica. Il guscio ne è robusto od ha circa 5/4 di millimetro di s[icssorc. E ahpianto rugoso, in ispecie al polo otlnso, poco lucente a pori visibili ad occliio nudo, di color vcrdogiiolo-olivacco uniforme. Tali uova sono deposle in numero di G a 8, di rado ili numero maggiore colTiiitervalio di iiii giorno tra mi uovo e l’altro. l.a durala dell'incubazione è in media di quaranta giorni (') c la cura nc è ani- data alla Ìcnimina, la (piale non si muove quasi mai di sopra le uova. Durante un sì lungo periodo di lempo si vede l'amorosa madre eonliiuuuiienle oeciqiala a rivoltare le nova ed a rassettare il nido, che composto coiiTè di malcriali iiicocri'iiti con facililà si sforma sotto il [icso della eovalricc. 11 maseliio non prende se non piccola parte alTinciibazione; alloripiaiulo la femmina si allontana jicr pociii istanti a prender cibo c.sso sta presso ai nido cd iinclie sopi’a il medesimo per difendere le uova; ma anche quando la fennnina cova esso non perde mai di vista il nido e vogando in su ed in giii per le aeipie circostanli esercita luTallivissima sorveglianza sul luogo dove la sua compagna sta a(lciii|iÌcndo il materno dovere. Guai allora agli animali cd anche alTuonio ¡stesso che s’attcnlassc (li avvicinarsi al nido! In aria minacciosa, colle ali sollevale ed il collo ¡negalo ad arco, il maseliio accorre ilavanli al temuto ¡lei'icolo, [ironlo a difendere e ad oITcndere. Con un sol coljio d'ala è ca¡niee di spezzare ima gamba ad un cane e di far ¡icniire im uomo della sua temerità. 1*1 - A¡>¡)eiia sbucciali dalTiiovo i ¡micini son già ea¡iaci di nuotare e di ¡irocaeciarsi da se il iiulrimeiito; ma di solito rimangono almeno un giorno nel nido solto le ali (Iella madre, linche non siono dcl Inllo rasciiilli e non abbiano acquistalo im ¡io ' ¡liù ili forza. ¡Nascendo sono assai brutti e non somigliano ¡iiinlo ai genitori. .Sono rivestiti di una ¡leliirie einciva sn lutto il corpo, (iccotto al collo cd alla ¡laric inferiore della tosta e del tronco clic sono biancastri; anche le ¡irinie ¡leime sono c(!- iicriiic e solo iiell'anluniio cominciano ad ajqiarirc alcuno ¡lenne liianciie; nel secondo (1) Echi hi liroposiio lo ilaie preciso elio liu raccolie ü;il IHii" in poi, rolalive ai Cii;ni die ailornano il l.agheiio ild noslro Poh- Mico Giüi'ilino c clic ugni anno vi costruiscono il nido. I.u rigiroduaioric tardiva avuta noi 1868 dipese dall'aver diIVUIU SOS iniliviiluo ad 1III allro die muri. I.u slagioue più rulda abbreviò in icoiiscgtienza la durata dell'incubazione. Solo 1id I8IÜ) dei |iiiliini falli coin|iletanicnlu. AO.,0 ^ llciiosiiloiic ^Niiraoro c. del puirinl. iliHI' K L l . 18(i7 21 marzo 7 28 marzo 6 c 7 maggio giorni 3: ISdS 7 maggio li 17 maggii: 20 giugno IMÜI 2:1 marzn 5 :<t marzo - 187U 25 umriu 10 31 marzo 12 0 13 maggio . 4;


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