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¥ Onuo IX rjAI.LINAi. Fam. Piiasiamo*:. FAVO CRISTATUS linné. (NIDO APPIATTITO) ¡laUavu : l'uYOnC. I''ranr.csc: l'jHIII. Inglese: Peacock. Tedesco: PfiUl. i I Il Pavone, questo Gallinaceo sul (juale Natura pare siasi compiaciuta di accumulare i più brillanti colori (mI una ricchezza eccezionale di penne, come è noto a lutti oggidì, così era conosciuto anclic dalla più remota antichità, sebbene non indigeno dei nostri paesi. Narrano infatti i sacri lesti che i vascelli spediti da Salomone ad Ophir (probabilmente le Indie orientali) riportarono con sè, tra le altre cose preziose, Sci- mie e Pavoni. In Grecia furono introdotti dal grande Alessandro alTepoea delle sue guerre coll'estremo Oriento, ed a Roma, se prestasi fede a Plinio, furono serviti per la prima volla alla lavola delToralore Oiòensio. In seguilo se ne fece nn grande scialacquo e a mille a mille si uccidevano, onde enormi pialli delle loro lingue e delie loro cervella fìgui-assero ai festini dei Vitellii c degli Eliogabali. E la sloria nai-i'a, stomacata, di uu tal àlarco Aiiflilio che, sollo l'immorale governo di quei re della crapula, si procacciò uiTaniuia rendila di 130000 sestei'zii (circa 15IK)0 lire di nostra moneta) eoi creare l’arte d'ingrassai'e i Pavoni. Nei primi tempi della sua iulroduzione, il Pavone era rarissimo cd oggetto della, più grande curiosità al punto che in Alene continuò per Ircnt’anni l’uso di esporli durante le feste neomenie, come una delle più grandi singolarità, per veder la (¡naie si accorreva da paesi anclie lonlani; e al tempo di Pericle il loro prezzo ora ancora eccessivamente alto. Non si sa in (|uaT epoca il Pavone venisse portalo, dalla Grecia e dalTItalia, oltre le Alpi non trovaiulosenc menzione in iscritti anteriori al X V I secolo. Come la maggior parU“ dc'Ile specie di quest’ ordine, esso è originario dolTAsia (Tonde provengono già i Lofofori, i Fagiani, Ì Ceriornis ed allri generi essi pure dotali di ricche piume; Pavoni selvaggi, superiori in bellezza ai nostri, si rinvengono nei paesi bagnali dal Gange, nei regni di Cambodge, di Siam, nel Malahar, in molle isole dell’ asiatico Arci|)elago e segnatamente in (|uella di Giava. Nella China si trova solo domestico, ma in alcune conlrade dell’ Africa e nell’ isola di S. Elena, vi hanno, dieesi (U, Pavoni ridivenuti selvaggi. Un uccello così rimarchevole, vuoi per il metallico splendore delle sue tinte, vuoi pel nobile c maestoso portamento, doveva di necessità eccitare al |iiù allo grado Tam- mirazione degli nomini e Tinesauribile vena dei poeti, i (piali ah anfiiino ne fecero il simbolo della vanità e lo dedicarono alla gelosa consorte di Giove. Ogni minimo suo atto fu spiato, ma interpretato falsamente e dove non si dovevano riconoscere se non gli istinti coimini ad ogni allro animale, si osservarono invece una smania eccessiva di far pompa di sè stesso, di raccogliere gli altrui elogi, ed uu cruccio profondo allora quando, venuta Tepoca della muta, si vedo privo (hi’ .siioi ornamenti (liii belli. Diflieilc e pesante sembra essere il volo del Pavone; ad onta di ciò percorrono qualche volta con tal mezzo distanze l’ispellabili e sempre poi amano i luoghi elevali (IJ Taiibimeiliing, Berlir


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