Gonlronlo sLatisLico c o ira v ifau n a europea. ISiimoi-o Ii Anntitlao proprio nll'Europu, ü loro uomo Olor cygnus Linn. 2. . I minor Pall. j Cygnus Bcwickii Yarrell- 3. Cygnus j olor Linn. I Cygnus gibbus Becbsl. a. immulabilis Yarrcll. 4. Anscr arvensis Brebin. A. segeiom Wils. a. leuconyx Sclys. 5. > segetum Gmel. a. bracbyrbyucbus Baili. 6. Ì cinereus Meyer. 7. . \ Bruchi Brcbm. J Ans. medius Urucli- S. > albifrons Decbst. a. pallipcs Sclys. 9. * j minutus Naum. j Aiiscr Temmiuckii Doic. 10. Chen byperborea Pall. 11. Bcrnicla Icucopsis Becbsl. 12. » I brenta Br. I Anas bernicla Linn, nec I a. glaucogastcr Brelin ruficollis Pall. Cbcnalopex Casarca | rutila Pall. [ Anas casarca Linn. Tadorna Bellonii Ray. Anas bosclias Linu. Ghaiilelasmus streperà Linn. Spatula clypcala Linn. Ptcrocyanea circia Linn. Querqucdula crecca Linn. » falcala Pall. Dafila acuta Linn. Erismatura leucoccpliala Scop. llarclda glacialis Linn. Clangula j glaucyon Linn. I Alias clangula Linn. > islándica Gmel. • albcola Liim. » liislrionica Linn. a. minuta Brolim. Somaleria mollissima Linn, » speclabilis Linn. Slcllcria 1 dispar Sparrin. Í Anas Sicllei'i Pall. Pclionella perspicillaia Linn. Melauclla fusca Linn. Üideinia nigra Linn. Fuligula I cristata Ray. \ Anas fuligula Linn. » rufina Pall. Marila collaris Donov. Nyroca i frenata Sparrm. Anus marila Linn. j affinis Ejton I Anas marila Wils. I leucopbthalma Becbsl. \ Anas nyroca Güldenst. ferina Linu. a. intermedia Jaubert, ibrid. colla N. Icucopliibali I) Homeyeri Baodek. c. fcrinoides Bart. 18 19 CygDinæ Ansei'inæ A n a liiiio Fiiligulina: 'Jnmi ANsenes, < NIUÛ APPIATTITO ) Fas. Anaiid.«, ANAS liOSCilAS LINNE. A m i » l» o » e lm » L. — I I o s p Iiu » « lo a ie s tU 'u S « a i n a . liaUmw: (ieriiiiiiiu male. — Aiiilra salralica Alleila selvadega. — (ieniiAii. Codesta specie, nota per essere 11 ceppo d’onde provengono tulle le varietà di Anitre domestielie, è propria della maggior parte d’ Europa e più alilrnndame nelle regioni centrali c nordielie di (juesto eontinenle; rinviensi inollre nel nord dell’America. Nella nosira Lombardia è comunissima (1) c non liavvi stagno bcncliè piccolo ove non abbia posalo ([ualclie individuo, essendo in (pialche caso apparsa anche nei piecoli la- gheUi da giardino. Rara nelle acipie di montagna, alihonda per converso su (pielle dì pianura c di eollina c specialmente sui laghi, ove ad onta dell’ immoderato esercizio della caccia c del poco ris|»elto per le leggi ehe la regolano, trovasi fullodì numerosa; non di radose ne inconlrano, infalti, delle torme di diicecnlo e più iiiilividiii, che procedono di solilo sempre niiili, a cni spesso si associano molte allrc specie di Anitre che da noi non si vedono se non aU'e|)Oca del [»asso. Non tulle le Anitre si IraUengono (pii l'intiera annata; in copia cc ne arrivano dai [»acsi nordici in ollobre e novembre di (pielle che ripartono [loi nella successiva [»ri- niavera; eosiechè l’epoca in cui si vedono da m»i in maggior numero è dalla (ine d’estate a lullo marzo. Pochi in confronto sono i Germani ehe si fermano da noi a nidi- lìcare e se si cccclliiano il lago e le paludi del .Mantovano, ove numerose sono le coppie che vi fanno lor nido, assai scarsa è in tutte le altre parli della Lombardia la riproduzione di (juesla specie. Molti anni or sono si vedevano aueora, [ter esempio sui laghetti d’Alserio c di Pusiano, varie comitive di pulcini uscire dai canneti iu compagnia dei loro genilori, indizio cerio che anche colà avevano estiva stanza i Germani reali; ora i signori fratelli eonli Turati mi assicurano che malgrado le più diligenti e replicate indagini da essi praticate su pei iaglielli hrianlei durante l'epoca dei nidi, non è più possibile rinvenire al presente alcuna coppia d'Anilrc salvaliche nidificanle Ira ipiellt! canne e [»aludi, che pure sinio ancora il soggioimo [»redilelto di molte altre minori S[)iu*ic d'uccelli. Un lalc stalo di co.se devosi certo atlrihiiire alla slolla [»er- seeiizione onde son fatti oggetto presso di noi i salmlid, ed in genere gli animali tutti di (jualche volume, senza riserva alcuna nè di S[»ecie nè di slagione. A terra l’Anitra cammina con passo incerto e barcollante, a motivo de’ suoi piedi collocali assai all' indietro, poco atlalli alla locomozione; perciò non è ehe per prendere ripi»so ch'essa viene alla riva, f.a maggior [»arto del lem|io essa lo jiassa neiraecpia ed è là ehe spiega la sua grazia ed attività. Timida e diflìdente, non si laseia avvieinare se non eon son»ma dillieoltà e [ireeauzione, ed alla menoma ombra di [»erieolo, nuotando, eorre a nascondersi nei folto delle emme; ohe se il luogo li-ovasi sc(»|ierto leva subito il volo, senz’aspetlare ehe il pericolo incalzi. Ma (piando nnlla de.sla i suoi timori, essa occu|»a luioiia parte del suo tem|io nel Iniscarsi il eiho che consiste in pie- (I) Negli anni in cui liavvi un passo numeroso (e tra questi si nomina ila noi il ISifi, l’ann ilappertutto sparsa Anitre salvaliche ed In tale quanlilà da obbligare i eoiiladini a vegliare ili i ondo non arrechino danno ai prali col hecco e colle zampe. In una sola none possono poriare u beno non i Germani soliamo ma anche altre spccio di Anitre ne siano spesso gli aulori, i piim porlano danni maguiori della guerra ili Criinua) si Irovano me nelle morcili per farle fuggire notevole guasto ad un prain, e seb- sono sempre in maggior numero o
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