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In Ìseliiiivitù si presta ad un facile iuldoiiiesticamenlo e si adatta al cil)o aininan- nilole con poche diflieollà. Non serve il dire che va Icmila nei giardini e elie vive male e non presenta allrattive quando sia conlinala in una gahhia. . Aii>o. Due volle airanno si accinge la Sciabica a nidilieare : la prima verso la (ine d’aprile od in maggio, la seconda alla line di giugno e più spesso in luglio; costruisce un nido talora assai voluminoso di foglie secche, di giunchi, di radici, di muschi e di simili maleriali che trova alla sua portala, sopra qualche ammasso sporgente fra ie erbe in modo ebe l'aetpia elevando il proprio polo |ier lo più non possa raggiungerlo. Si sono veduti dei nidi galleggianti ma è da credere secondo il mio debole parere che ciò non succeda che per caso, caso forse frequento, e quando ap|uinto le precauzioni prese ))crclic non venga tocco dairac()ua vanno a cadere a vuoto. La stoffa compatta c leggiera del nido però è lalc da opporsi a ehe l’acipia lo guasti per eui galleggia a dovere c può anche essere guidalo dagli incubalori, medianle movimenti di remigazionc ehe sanno fare con una gamba che lasciano S[)orgcrc dal nido. U O V A . La prima covala clic per Io più è anche la fiiù numerosa, consta da 7 a i) uova, assai di rado lino a l i , mentre la seconda ne novera da 5 a 0 soltanto. Sono di forma ovata e misurano 58 a 44 mill. di asse maggiore per 28 a 52 di asse minore.— Sono di un fondo bianco, bianco-fiilveo od ocraceo e più di rado di nn bianco verdognolo. Sono sparsi di punti c maeebie più o meno estese, miste fra di loro c di colore bruno; aggiungonsi a queste altre macchie violacee o rubiginose. Varie poi sono le combinazioni jicr numero, per estensione c ¡ler avvicinamento che lultc queste note ponno presentare fra di loro, su gusci di varie covale. P U L C IA I . Nascono, dopo venti giorni di incubazione, i pulcini della Sciabica rivestiti di folla pelui-ie nera, uniforme su tutto il corpo, eccetto che alla parte anteriore della testa ove la tinta è più sbiadita c volgente al giallastro; scorgesi già (in dai primi giorni traccia della nudità alla base del becco. Prestissimo lasciano il nido ed in poco tempo apprendono a cercarsi da sè il loro iinlrimenlo; sanno nuotare anche appena nali, guidati dai genitori, ma per lo più stanno fra i’erbe delle rive ove trovano più sicuro rifugio cd ove passano quasi tutto ¡1 tempo della loro prima giovinezza. I pulcini della prima covala, appena si sono fatti un po’ forti, vengono abbandonati dalla madre, la quale si trac in disparte per attendere ad un secondo allevamento; essi vengono pertanto guidali esclusivamente dal padre fino al momento in cni si schiudono le uova della seconda covala; allora tutta la famiglia si riunisce di bel nuovo ed i pulcini dcl primo allevamento, già grandicelli, ajiitano i genitori nel guidare gli altri, |)ur allora nati, sino a che ogiumo trovisi in grado di provvedere da sè ai propri bisogni. FULICA ATRA l in n é . ( NIDO ACi’u rn ni ) l ' i i l i o a u tp « i ot F . H i c r r i i i i a Linnó. — F . a t r a t a cl | i u l l a t a Pali. F . l e i i c o r T X cl a 'tl i iO |> » Si|>sr(n. — F . |» l a ty u r i iM Itreliin. lUiliniio: l'olHgU. Liimhtirilu.- t'iilfga. - Vitlga. - hilaga. -- t'iiliga. La Folaga è un uccello intercssautissiuio die si trovji in gran [uirte dell’ Europa, deU’Asia e. ddl'Africa settentrionale. È coniuiic in (ulta quanlti la nosira iieiiisola, abbonda in Sardegna e nei laghi della Sicilia. Der quanto concerne la I.ombardia, puossi dire che ne è ¡iblmslanza fornllii, in tulli i riimi morti dei suoi iiumi, nelle porzioni paludose dc'suoi laghi. E da rimarciirsi [>or allro come altre volte fosse molto più connine che non attualmente. La diminuzione che ora si verilica si deve alla iicrsecu- zionc grandissima di cui fornm oggetto, e per converso I’ abbondanza veramente eccezionale che s'è veriiìcata speciaimenle noi laghetti briantei qualche lempo addietro era portala dalla proibizione della caccia che perdurò sotto il governo austriaco. Oggigiorno i delti laghi ne maiictino (piasi totalmente, mentre il lago di Mantova l'oi-ni- sce ancora copia non indifferente dl ([iiesto selvagginme. La Folaga lia una specie di vita eminentemente aipiatica, ed a prova di ciò è da notare la poca destrezza clic appalesa quando si reca a terra tij, in confronlo della agilità che mostra nel nuotare e nel piombare sott’ acqua. Si asserisce anzi dai desli-i e provetti cacciatori che sia facile prenderla colle mani quando sia a lerra, asserzione che non potrei garantire per mia esperienza. Tutto il giorno stanno nascoste nel folto dei canneti, dai quali non escono se non inseguite assai davvicino. Di notte invece escono al volo. In lalc alto lengono le gambe pendenti anziché ravvicinate al cori)o. Anebe nel volo non sono gran fatto desli-e. iMo- strano tendenze sociali ed è perciò che si trovano riunite in branelii più o meno numerosi il seconda delle stagioni. Nel verno, ad esenqiio, si possotio ineonlrare dei branchi di oltre cenlo individui, formatisi dietro la fusione di molte famiglie più piccole giunte a noi solamenle nell’auluimo. II passaggio di primavera è invece più scarso di individui. L'emigrazione si comiiic solamente di nolle. 11 nulrimento di questo animale è multiforme; infalli ci mangia insetti, erbe acqna- liclic, vermi e |)iceoli pesci. Rode vicino alle sponde varie erbe, e si asserisce ebe sia ghiotta del frumento, e [terciò in aleuni luoghi si usa seminare attorno agli stagni solo del Lino « . La caccia di questo sclvaggiumo se non è dillìeile è per allro faticosa. D:t noi la si coni|MC più comunemente colle barche di cui una serve per dirigere le Folaghe alla volta del eaeeialore, il (piale stando ben nascosto |>iiò ucciderne [lai-ecchie con un (t) Osservisi però che sono più agili delle Aoiire. (2) Genù- Storia Naturale degli Aiiimnli, ecc. — Vul. Il, pag. 212.


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