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Non serve il richiamare che il nome di fíe di Quaglio gli deriva dalla abiludine di arrivare c parlire colle Quaglie con cui lia altresì comune. (|iialchc trailo caratteristico di costume. Per rapporlo alla domesticità, io mi limiterò ad accennare alla dilììcoltà che si incontra nel tenerlo prigioniera sia da adulto, sia da giovane ed anohe da nidiace. \ i i» o . — Il Re di Quaglie pone il suo nido fra le erbe a poca allezza dal suolo ed anehc direttamente al suolo c sempre nascosto. Consiste in nn ammasso di erhe secche c radici che limitano una cavità appena marcata onde conviene ritenerlo eome appiattito. Le dimensioni sono assai variabili. — Ogni covata del Re di Quaglie eonsla di otto o dieci uova ovate di color biaiico-giallo-verdaslro nel fondo eon chiazze rare più o meno estese di color rubiginoso c altre sbiadite violacee. Hanno un asse maggiore di 30 a 38 millimetri per un rispettivo asse minore di 25 o 20 millimetri. Le uova brevi sono anche le |)iù rigonlie in proporzione. P U L C IA I . — I pulcini di questa specie nascono rivestiti di densa pelurie nera che va cedendo grado grado il passo alle penne che la devono sostituire, e che saranno simili assai a quelle degli adulti, meno vivaci però nel colorilo che in generale è sfumato di un fulvo rossastro; il bianco della gola è più puro, manca il color cinereo al capo. Appena nati abbandonano il nido, e sono già ca|)aci di procurarsi da sè il milri- mcnlo; seguono però la madre iìnehè non diventano alli a volare, e questa li conduce e li guida ove si ritrova abbondanza di milrimento, spceialmenle di inselli. G A L I J N U L A C I I L O R O l 'U S lin n é . ( L'OVA OVATE ) l 'i i i i c H « l i l o r o p i i s IJim. — I ' . f i i s r a , i im c i i l a l a , n u v i|M - » .1 ii s t i i l a i iM (imi ( i a l l i i i i i l a c l i l o r o |» i i » Lalli. - C i -o x <>liloro|>liK Liei. — I t a l l i i s Siivi f t l s tjC ll i c o la cl Unlmi. Il.iiimiu: Seialiicii. LomImnI" ■■ ( iriigiicUnii. — (iilaicUiia. — (iiilliné. — (liiiiii-ra — (iallliii'lla. Nella massima parlo d'Europa ed in molle parti d’Asia o d'Afriea Irovasi la Sciabica, che da noi è |iiuUosto comime nelle località paluslri ove si ineonlra rappresentala da iiulÌNÌdui stazionari, da temporanei, cd inline da (nielli di passo. Abila le paludi che siano ben ornate da eanne e da tifc, ebe cosliluiscono il suo diurno nascondiglio od il ricovero dai temuti pericoli. Infatti essa non esce durante il giorno clic assai di rado, mentre opera le sue escursioni aHavvicinarsi della sera. Si vede allora camminare sulle foglie galleggianli delle Ninfee (' passare fra d'nn cesilo e l'altro di canne con sveltezza o con ima certa (¡naie eleganza di movimenti accresciuta da uu abbassare e i-ialzare rcit(‘ralo della coda. Timida assai, il minimo l'umore la impiicla ed ossa alloi'a si nasconde nel più follo dei giunchi, da dove non esce ehe più eireospolla per rientrarvi hen tosto e per un lempo di gran lunga maggiore se roggello insolito od il rumore, ehe fu già causa della sua prima fuga, la colpisce di bel nuovo al suo ria))|iarire allo scoperto. Anche le nodose radici delle piante c le erbe ehe ornano le live le servono di nascondiglio. Colpisce l’ osservatore con sempre nuova meraviglia la sua ahililà di lufl’arsi per intero soll'ae(|ua ove si Iralliene per un tempo assai hmgo ([uando il perieolo la colga mentre nuota, o|>piire il tuffarsi ehe fa eon tutto il corpo per non lasciar fuori (IcH'acqua ehe la testa ritta, immobile in atto di accertarsi deiroggello del suo timore. Ouesl'ullima strana manovra le riesce di grande giovamento che occorre occhio esperto ed assai esercitalo per ¡scorgerla; laonde il più delle volle si ha salva, iu ciò fare, la vita. Sott’acqua sa la Sciabica aggrapparsi coi piedi alle radici ed alle erbe dei fondo, od altresì camminarvi eou somma destrezza. A terra corre con grande velocità c (|uando vuole riposare s’aggrappa ad un ramo poco elevato dal suolo o se ue sta su zolla nuda e sporgente. Vive isolata, a eop|iic nel leiiqio degli amori. Ogni coppia Iia una porzione abbastanza estesa di palude di cui è vera padrona c nei limili della quale non ammetto la presenza di altri individui. In lali circostanze [lerciò se due maselii vengano ad incontrarsi si azzuffano lìcrainenle a colpi d’ala c di hocco c la lolla non cessa se non colla fuga del più debole o del meno deslro. L ’acc(q>pia- mento ha luogo non nelIhuMpin ma a lerra. Ila un volo lenlo e pesante, facile pel cacciatore che può a hell’agio colpirla in tale atto. Però anche i cani migliori non riescono che dillieilmenle a larla volare. — Si assicura che ferita mortalmente vada a morire soll’ae((ua aggrapi>a(a alh; laulici sporgenti. Vive d'insetti acquatici, di vermi, di molluschi, di semi di pianle |)aliisUi e d’erbe (inissime.


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