— r i — non s’acconlcnlano che il caso loro porga innanzi (pialclic insetto, ma li cercano con alacrilà. l'or scendere però a dare esempli de va rii alimenti dei Passeri, dirò clic i Corvi {Corvinan), bene (pialillcali da da Tcmminck col nome di Oiniivon', mangiano in s e lli , piccoli mammiferi, [micini, carogne, grani e frutta. Le NiidiVaglie {SxicifraQa caryocalacta L.) vivono di noci, (li pigne, (li gliiiinde, inenlre elio (iiiasi per inlcro si nutreno (li semi (li conircec i Boccili in croce ( io i i n airaTo,((ra LQ. Il Bioccolo [O rh h is ¡jnìòiilii L . ) si niilrc (li (iiITcrcnii bacclio (li ciliege, (li ¡usciti. t.e Lacclic per gli insclUvori cosliluiscono un alimento o cccczioiialo o accessorio. A ln i inscllivori come ad esempio le llondini c le »Inscieapc, non toccano mai altro cilio clic l 'ins e llo alalo di cui tanno caccia volando. Nei Passeri inllno iiiconiriamo d i i , come lo Averle (Laiiius), si niilre c (li inselli c di topi e di iiiccoli renili, c d i i si nulre di pesco come il solilario Alcione (.//cedo is/ihla 1„). Sono i Passeri monogami, c fanno sovonli molle covale in nn anno. Fra noi ne inconlriamo mollo specie, (11 cui alcune sono rcgolarmenlc m ig ra lr id , olire passano in varie epoclie, altre d 'ac c id c ii lalc comparsa ina rappresenlato da mi ninnerò assai rislroUo di spocie. A ani einigraiiti lasciano (pialdie imiividiio fra noi anclic nel verno. Kon v Ila luogo dall' Alpe olla palude in eoi non si incoulrino Passeri. L e loro emigrazioni seguono più spesso di noltc. I.a voce degli Uccelli di ipicsl'ordine pel maggior mimero di specie c un vero canlo. Orde ÌA . «'(»liiiiilMie. L e podio specie apparlenenli a (picsl'ordinc si assomigliano assai pei loro coslnmi, mili, dolci o poclicamenle simpatici. Mangiano grano c bacclic alle quali qnalclic volta uniscono o lumache o inselli. Tutte le specie sono arboricole, ed appmilo sugli alberi fanno il loro nido. Sono pnrc eccellenti vo latoli, il loro grido monotono ma non clamoroso dicesi tubazione. Sono Uccelli per eccellenza monogami c la loro unione dura per tutta la vita. Tanto il maschio che la femmina attendono alla nidificazione ed all'allcvamcnlo dei pulcini. Dello qnaUi'o specie che rajiprcscnlano quest'ordine nel nostro paese, ima regolarmente emigra, lina è solamente jiasseggicra, una è di passo c sedentaria ad mi teni[)o, ITiUima sempre scdeiilaria. Ordo V. I le ro i l lo i ie « . Quest'ordine venne insliliiilo a spese dell'ordine più generalmente aclollalo delle Gralle o fram- [lolicri, in cui sono collocale le Gru, le Cicogne, le Ardee, i l'enicoltcri, le Plalaloe e 1’ Ibi. \ ivo no (picsli interessanti animali o a truppe c a coppie sulle rive palustri o [ler entro ai canneti. Il loro cibo ò vario ma lutto animale, in fatti si nutrono essi di [liceoli mainmileri, rettili, bairacii, pesci, inselli e v e rm i , c ciò a seconda della grossezza della specie. Sono monogami, ed alla covatura allonilono ullernalivamentc maschio c fcmiiiina. Posano il nido o sugli alberi aiiclie abbastanza elevati o fra le canne. Sono emigratori polenti ed interessano, specialmente le G ru , jiel loro modo di procedere veleggiando nell aria, [lercliè usano di disporsi in numeroso falangi ordinale [ler modo da segnare nn triangolo. Sono Uecclli dil'Iidcnli, poco socievoli, ma talora il loro addomcslicamenlo riesce a perfezione. Interessa « ‘riamente in quest' ordine |)iù che ogni altra specie , il renicollero ( ¡'/i(tenicop(erus roseus Pali.) e peH'aljiludine di vivere in iiumcn-ose truppe c per l'allru di stare allinealo volando, riposando, 0 |)nr anco mentre s'adopera a pescare, l'anno il nido di argilla assai allo , e covano cavalcioni del nido ¡stesso, nin in Lombardia non conipajono questi Uccelli che di tratto in trailo, come avviene dcll'inlcrcssanlis,siino Spalolone { P la lalca icucorodia L . ) a cui è impedito por la debolezza del becco altro cibo fuor dei piccoli animalelti che pullulano nel lango. Ordo M . « a v in c . Qucsl'ordine invece è crealo per parte dei Palmipedi degli altri autori. Figurano in esso i Pellicani, le IVocellai'ie, i Lari, i Gabbiani, le Sterne, i Tiiffelli. I l genere d'alimentazione degli Uecclli apparlcmenlì a ([iiosl'ordine è quasi inlcramcntc piscivoro. Contasi l’eccezione di un leggero lalerofagismo. Non si [iiiò a meno di ricordare F astuzia dei Leslris (U c ce lli accidentali fra n oi), i quali per procacciarsi il cibo obbligano a viva forza i Gabiiiaiii ( ia n is ) a rigurgitare i pesci già da essi iiigojali. Il Pellicano, che compare [ime talvolta nelle nostre acque, [icr pescare si raduna in truppe, c a semiccrcliio si avanza verso la riva ed impedisce che la [ircela gli sfugga restringendo vie[i[)iù il cerchio ad essa fatale. 1 nostri Cormorani { f ’Iidldcrocornx ca r io !.. ) linoni volatori inseguoiio la lor [ireda ncl- Fonde c miolano sommersi per Inion tratto al [iati dei Tun’c lli (/W/ceyw) che tanto sono agili nuotatori, qnaiilo maneano di stabilità di passo c della menoma potenza di aoIo. Tulle le Gavie sono monogame, alcune nidilicano fra noi c Io fan sem[)re sulle rive, sugli scogli, non mai sugli aliicri. Alcune 5[iecie emigrano, altre slanno fra noi tulio l'anno. Hulclassi.s I I . P l lA L C O C K S . Urdù M I . « u l l i i iu o . Qnanlmiqnc l ’alimento principale c ([nasi esclusivo dei Gallinacci consista nel grano, non sdegnano ossi di unirvi talvolta ([iialclio insello. Per procacciarsi il cibo usano di razzolare, \ ivono nei campi tanto in inonlagna che al [liaiio ove trovano ricetto o fra le messi o nelle alte erbe. Nidificano al suolo. Sono poligami e le loro femmine da sole allcndoiio alla covatura delle numeroso uova. Quanlmi- qiic i piccoli a[>peiia nati siano capaci di ccrcar.si nutrimento pure le madri li [iroleggono nella loro infanzia c se li hanno seiiqire vicino, [ironie a loro far scudo della persona quando il [lericolo sovrasti, C specialmente allorcbò qiialelio ra|)aee discende a lunghe S[iirali |)Cr impadronirsene. Sono i Gallinacei, nelle circoslaiize ordinarie di slazioiiainciilo, schivi dal ncorrcre alle ali e amano di razzolare c di camminare assai. Le ali [icrò loro servono a dovere ([uaiido inqirendono le loro emigrazioni che usali fare di [)rcforeii/.a la notte, e nelle ([uall si azzardano a hinglie traversate di mare. Ordo IX . « r u l l a c . L e Gralh;, nccolli cmineiilonicnlc r iv ico l i , contengono [lerò ([ualclio s[)ccie [ler intero accpialica, usano di un regime alimentare \arialissimo, ma in cui al cilio animale uniscono spesso jiiante ac(|iiati- clic, costume d ie li ravvicina ai Palmi[)edi. Mi si conceda citar degli esempi: le Olíanle ( Otó': L. ) mangiano erbe c semi, ed mia specie ( Olis larda L . ) sembra accordi preferenza ai semi della Cicuta. L e Folaghe (Fu lle a L.) mangiano mollissime [lianle aeijiialiche, [lesci ed aiiellidi. Queste usano di nuotare anche sott'acqua mentre le altre a[)|irolillaiido della lungliezza delle tibie guadano lungo lo rive fangose. Molli emigrano regolarmente, ma molli, come le succitate O lía n le , usano di alihaiidoiiare un paese solo (piaiulo leniono i rigori d mia stagione. Il Re di Quaglie ( CVex- praleitsis Bechsl. ) ha il costume singolare di arrivare colle Quaglie, è inoltre animale (pialche [loco lìlivoro. Tutte le specie sono imuiogame, devcsi [lerò avc‘r riguardo al coslmiie singolare del Piviere combatiente (Mácheles pugnax L.) il quale [ler ¡I [losscsso della femmina si dà a fieri eoniLatlimeiili, ¡ quali se non sono sanguinosi, non cessano di essc'r nocivi [ler i poveri vinti. Le femmine nllcndono [lassive l’esito delle lolle dei maschi. .Sono anciie assai meno numerose di essi. La nidificazione avviene gencralmcMle a terra e senqire in hiogiti bassi.
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