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sano in ogni alliorelo e [iiTÌino nei giardini prossimi alle aliilazioni. L'Ynnx lorqnillii, pure alTcpoca della propagazione si irova inienlo ad occupare le cpiereie ove va in traccia dei lori ahIiandomUi dai PiceliJ, per cui (piesto uecellello non sembra accordare a ([uesli alberi mia decisa simpatia, ma ricercarle per necessità, menlre il re- slo deiranno orna indislinlamenle ogni altra specie di pianta. I IMcclij solo accidentalmente o a causa di cercare le formiche si recano a terra, ma del resto sono da ci'nsiderarsi eome animali arhoricoli in sommo grado, earallere comune alla massima parte dei componenti (piesla ben limitala famìglia, polendosi contar sulle dita le speeie che in altre plagile usano per consueto di percorrere le zolle o d’ahitai'c fra le roccie. ¡Non tulle le nostre specie sono stazionarie, cssendovene dne sole di lali, e le altre emigrando ahilnalmente o solo nelle stagioni che sono straordinariamente rigorose. Esaminate in complesso, rnniversalilà delle specie di ((iiesla famiglia non hanno gran potenza di volo; le Pieine pi'im sembrano meglio dotate dolle altre Irilin, e Ira esso il nostro (¡cdnuff virklis, |)uò considerarsi uno fra i migliori volatori. Quanto più è spiccalo il carattere della sedentarietà il volo in essi se è rapido, li sostiene )»cr mi lempo minore a confronto delle specie emigratriei. Anche la località co’ suoi accidenti lopogralìei può inlUiire eoli’ estendere « meno cpiesla potenza locomotrice anche in quelle ehe nc sono meno fornite. Così le boscaglie interrotte da larghi jìtimi, poco estese o frazionale in altri modi spiegano im iiillnsso miglioratore, menlre le boscaglie estese c molto folle spiegano nn intlnsso d(‘gradalore. La facoltà dell’ari'ampieare favorita in is|iecia! modo nelle Picìne, anche dalia rigidezza particolare alla rachide delle limoniere favorita pnrc dalla disposizione delle dita, dalla forma delle unghie, dalla l'ohnslezza dei tarsi muniti di polente muscolatura giunge in ossi al sommo della ¡terfezionc. Questa loro vita arboricola ò tutta spesa per soddisfare a dne bisogni imperiosi, la ricerca del eiho ed ìl prepai'arc nn asilo alla prole. Distruggendo essi gran numero di larve xilofago cd allri insetti ehe vanno snidando dalle fessni'e eoi becco, riescono utilissimi a diminuire i danni che questi infesti animalueei recano alle essenze dei noslri boschi. Il maiTcllare ineessanle del loro hecco che si ode da lungi nel silenzio del bosco, è il mezzo che gli avverto anche dei guasti interni del tronco entro il (¡itale con poca fatica potino scavarsi il loro abitacolo. Mangitmo anche cibi vegetali, (¡nalì gr:mi, bacche, pigne, nocciuole, castagne c ciliege, che non eoslituiseono mcnomamenle però la base della loro alimentazione. Alcuni spiegano nn gusto deciso ¡ter gli Imenotteri e parecchie fra le nostre specie a¡)¡lel¡scollo in modo speciale) le Api. Tanto gli Juneini ehe i Picini sono eceel- leiUi cacciatori di Formiclie. 1 Picchi in (¡uesla manovra usano della loro lingua come il Formichiere {Mgrmecop/iaga «unainlua) fra i Mammiferi. Manca a (¡uesli esseri la dote di un eanlo gradevole, le loro voci non sono che grida disgustose or sornigUcvoIi a lisciti, ora a sillabe umane emesse in tono ridicolo, ora a scrosci confusi di risa, che variano di forza secondo le s¡)ee¡e. Il noslro Drgoropiiit martius L. sembra emerga sulle altre specie ¡ter la forza della sua voce, elte emette dirci (¡nasi a rallegrarsi quando da infaticabile lavoratore si appresta il covo. In genere le Picine mandano di notte al tempo dell’ emigrazione voci particolari. Rene osserva Mallierhe di ehe i Picidi (¡nanlo meno sono arram¡^icanti lanlo più sono sociali, sia avuto riguardo alla tolleranza verso altri individui, sia verso altre specie. D’ inverno molle specie sviluppano (¡nesta loro reciproca tolleranza ma più elte a vero caratti're socievole, si deve ciò alle esigenze della slagione ed alla loro nuova iihieazioiK'. (I) fip. cil. pag, XV. Li maneano le Picnititiine, le quali stanno tutto l ’ anno appajate, per eui noi non j)oss(‘diamo che Sjmcie le (jiiali vivono (»ostanlemenle isolate ad eeeezione dell’ epoca ilrilln [rnssala la (|uali‘ si aifrodaNci a scioslicre I ’cnimcn) mid». Ilare sono nello nnslrc speeie le lullo poi possesso d(!llo fonnnino (negalo, da alcuni) clic sono co- nnnnssinio o lorooi io spccio esnliclic Ira le ipndi nna elio da i|ncslo coslnine |ioco geo- tile ¡((irta ìl nome di qiiPmlns. Il nido delle nostre speeie è cavernoso, ma non lutti sono direttaniente eoslrutii dai loro oeciqialori. Cosi VYimx lorquithi L occupa quelli abbandonati dai Piechj od i fon naturali d(;gli alheri. Fra i Piechj alcuni seppero occupare i nidi artiliciali scansandosi cosi ogni fatica. — Se gli alheri preferiti sono le quercie, non maneano i loro nidi nei pini od in essenze meno dnrc. È da avvertire però che gli alberi scelti sono in1(»rnani(;nte corrosi dal lempo e dagli insetti, non inutile avvertimento ¡)er i nemici d’ ogni animale siano tali o per ignoranza o per sistema. Molle volle il nido preparalo non vale a prot(»ggcrli dalle intemperie ed allora si danno a costruirne un altro o ad (>ceu¡larne uno vceeliio ehe meglio li porga al riparo. Nel nido molle specie passano la notle anello fuori dell’ epoea della propagazione. Le uova di questi necelli non sono mai numerose onde il numero di nove anehc per alcune delie nostre speeie è da considerarsi come alTallo straordinario, essendo la media di sei. Ra¡q)orto al colore sono hianche in tutte le nostre specie {sembra nn carattere generale alla famiglia) c di forma ovata piuttosto allungata. I Pulcini nascono nudi c dimorano nel nido un tempo ahhaslanza lungo. Quando escono sviln¡l¡)a^o ¡ironlamonle il loro carattere insocievole c solilario oikÌo ¡iresto si isolano a vivere ciasenno ¡)er proprio conto. Anche da nidiaci riesce diflieilissimo rallevamenlo, ¡icreliè si rifìnlano a prender ciho, ma talora si riesco a su¡)erare questa loro ritrosìa ed a farli vivere pinlloslo a lungo, (¡iianluiKjne non aggiungano da schiavi altre doli alla originalità delle forme cd alla bellezza del colorito. Non serve il dire che non si devono tenere in gabbie strette ina in camere e dar loro dei ti-oiiehi altrimenti si guastano le penne e muojono per disagio.


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