Di maggior inforcsso per altro sono lo notizie che si hanno sulla riproduzione di rodesti ueeelli. Per mollo tem|io si credette elio il noslro Cnenlo fosse il solo ehe aili- dasse a iiìadri adottive la eura di covare ed allevare la sua (iglinolanza; ma ora si sa elle anehc i Cuenli d'altri paesi hanno le stesse aliitiidini. Infatti il Cneido da! eiiiffo (O-rglophus (/lanilariusj, secondo le eoneordi osservazioni di A. E. ID'eliin, Tristram, Alien e Cochrane, de[K)no le [iroprie nova nc'l nido delle Cornacchie, in numero di imo 0 di dne per ogni nido; nella Spagna e nell’Aigeria ove i corvi e le eornaeeliie non niditieano lanlo di frecpicnle, si serve di (pielli (h’ile Cazz(', flh'ra citiidula e iiiitiiriln- nica). Colai genere di parassitismo è pure proprio degli Indicatori f liidiraforj i (piali allidano le [iroprle uova ai nidi delle Averle, dei Pieelii e din Rigogoli : il Didrik (('.linj- sococcijx anmtnsj, ehe, al pari degli Indicatori, ahila il eontinenle africano, non eo- slriiisee parinienli nido, secondo l.cvaillani, ma approlilla di tulli ipiclli delle pic<*ole specie insettivore. Lo stesso dove dirsi dei Cuculi indiani od Eiidinanii, di cui nna specie (Eiidiiìiuimis orieiitiilisj ci è fatta conoscere noi suoi coslnmi da .lerdon e da Blyth; consta die lale Cuculo si si'rvc unicamente dei nidi di due speeie di Cornaeeliie fAnnmalocova.r splcudens c Cornis vidntinalusj, iVeiiiientissime in (piei paesi. Anche il Cuculo maggiore fSci/ll/ropsJ, secondo il (ioukl, vuoisi non faeeia nido pro[irio. Li» s|n»- cie parassite lalvolla si acoontenlaiio di de[iorre le nova senza toccare le covate altrui; spesso però ne tolgono imo o più nova per far posto al proprio; iii ogni caso alloppiando il giovine Cuculo trovasi già cresciuto, mercè le enre della madre adottiva, è raro die non si troviselo nel nido, sia che i lìgli h'gillimi [irivati di eibo daU'eslrenia voracità deirintruso miiojaiio di fame, sìa die egli ne li getti uno alia volla Inori dd nido. I Cii- enli non abbandonano lullavia la [iropria pnde ; anche prima die shiiceino i novelli, vanno spiando da lungi tutti inidi in eni hanno deposlo le uova, e cresciuti ahpianto 1 puleini li vanno visitando, gli alimentano se occorre e gi’indneono a seguirli; i fratelli Aerrcanx osservarono un tal fallo presso gii Indicatori. Buon numero di Cnciilidi fanno contrapposto a (nielli accennali più so|ira, in (pianto che coslruiseoiio dei nidi e covano essi stessi le pro[irÌe nova. Tali sono il KokiI fXiin- closloniiis Irisli.s) e le Sanrolere die fanno nidi sogli alheri eon ramoseelli e radici grossolanamente contesti; il Centvofms (vgnplins, chi' lo eostrnisoe fra i eanneli e i cespugli de' Iiioglii palustri, mentre il Cnenlo-fagiano fl'olop/iiliisj lo fa a terra eon erhe secche, a guisa di volta, con due aperture laterali dalle (piali ia covatrice lascia sporgere la lesta e la eoda. Aiidie le Crololaghe sono specie nidilioanli e. [ler eccezione, rislinlo di socievolezza (|ui è lanlo sviluppalo da indurle a eosirnire dd nidi in comune; non è raro il caso die eimpie o sei femmine si nniseano e covino assieme da 2D a 50 uova entro nidaeci formali da ima gran massa di rami inlreceiati. Il Cuculo americano fCocci/ziis amoricanns) servirebbe di passiiggio fra le speei(» [larassite e (pielle die si fanno nn jiroprio nido. Si sa infalli die nidiliea e cova le proiirie nova, ma in certi casi non è alieno dall'aflidarne andie ad altri neeelli e segnatamente ai Tordi, lumierosi nel nord <rAnierica. Una particolarità si è die ia femmina cova subito r uovo appena deposto e siccome non depone die ad iniorvalli pinlloslo limglii, avviene d ie nello stesso nido si trovino pulcini già prossimi a volare, a llri da poco sgiisdali, ed nova tippena de|tosIe. Cifi spiega, sino ad mi certo |mnto, la necessità [ter molle specie di Ciienli di far covare od allevare da altri neeelli la propria progenie. (Jiiiuti-c) d e lU ' s p e c i e d i c b c d l i d . s : :i|)|iaiU‘iionli all'avil'aiiiia europea, parapoaale eou i|uelle ili Louilianiia. CUCULUS CANORUS linné. f io no f i <> <f liHi'opit 0»Horvi<7.i(>ni |1 ............ . Ccn. 1122. (Jxylo[i!tu.s Sav. glaiidaiiiis Linn. r.oii. 1123. Cuculiis Lini*. caiit.ru> Linn. . . 1 frwjiienlc, eniigianlc - - nidifca. (NON COSTRUISCE NIDO) è Li.iné — c . n iriiF E IXcliut. _ C . I io p u l ie u * * Lati. — € . l>orealÌM Pali Ilutin,io: (Iuc.uIo. Lomhurdo: tuCÙ. >r ietta prole è, .i.( > I. caldo, « più univertale ed il più nfcejjario che ricorre nella nona degli eiieri anmali. Géné (1). Eccomi alla più interessante delle speeie oriiitiehc d’Europa, circa la (piale mi è giuocoforza rinunziare a (pialmupie siasi velleità di aggiungere (pialche cosa di nuovo, 0 per meglio dire a presentare la soluzione d' alcuno dd problemi che di trattato in trattato corsero fino a noi. E così doveva essere, se liinti ornitologi die la presero accuratamente di mira si arrestarono alle barriere die delusero anche le mie speranze. Solo mi l'iserho fin d’ora il diritto, come ullimo vernilo, di pronunciarmi in favore d’alcuna piutloslodiè di altra opinione, die mi sembri più accostarsi alla verosimiglianza. Il Cuculo si trova disseminalo per ogni plaga d’Europa, esclusone le parli più scl- l(;ntrionali, c duranle l ’inverno anche in Africa e prohahilmente n d l’Asia. In Lombardia compare in aprile c passala l'(‘poca della riproduzione, cioè l’agosto, se nc riparte; solo i ritardatari, che sono sempre pochi, rimangono fino a settembre inoltralo. Si trova dovunque ma pi-eleriscc il piano ed i colli alle montagne. Abita i liosclii vicini ai prati, q\c vive solilario o per meglio dire a coppie per tutta la lunga sua slagione (1 amori. E di carattere limido assai verso rnomo c selvaggio; è pure mollo liligioso, talché si vede inseguire gli aiti-i uccelli minori c allontanare eolie proprie ininaccie e coi fiori comhallimeiiti i ^ ; ■ , ■ Ciò succede specialmente pei masdii che amano di regnar soli in data plaga di busco c custodire gelosamente la prerogativa d’umo- [■(»ggiarvi senza esser disturbati da reali o da diinicridie gelosie ìNon si vede che a caso nei giardini, ma è facile ineonlrarlo nelle pralerie od in allri liioglii aperti ove si reca solo allo scopo di eerearvi milriinenlo. Nel volo è lesto olire ogni erodere cd in lale atto arieggia assai al fare degli necelli rapaci, solo ehe non si spinge eome (piesti ullimi in regioni sì elevale deiralmo- sfera, ma rimane a mediocre altezza e spesso anche lerra (erra. Nei hosehi anche folti Oli intricali passa a volo con sorprcmievolc destrezza e rapidità e tiilt’a un tratto si ferma sul ramoscello spoglio di verdura clic da lungi ha adoeeliialo. Il Cuculo cammina male onde si viule di rado a le r ra , ma in eainhÌo arrampica agevolmente. In quest atto si ajiitii colhi eoda elu' è infalli sostenuta da robuste vertebre coccigee. La voce del Cuculo è nota, anzi notissima e proverbiale; si riduce a due sillahc a n di cui la prima, che per solito è ia più vibrala c forte, si annunzia eon un gutturale suono clic (la lontano simula la lettera c. Del resto l’ immaginazione |ùutlosloeliè la (1) Géné. — Pregiudizi popolari sugli nnininli. Lagano, 1851, (2) Secondo F, Pravost ia remmina del Cuculo sarebbe poligama e cioè percorrerebbe vaste estensioni di boscaglia ove inconirandosi nei vari maschi non ne riflulerobbe gli amplessi.
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