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ì !|j I’,! 'i-ii ' n m • Id i l l i '!/ . non nccoi-ilamio prelòronza ad alcuna per riguarilo alla specie, nieiili-e sono per lo più scelte da esse le piante basse. Del resto non mancano esempi di nidi collocati su di altissime. Se cpicsta Averla non predilige una data sorta di piante, presenta, in quanto alla nidilieazione, una marcata simpatia p('r le località; ed infatti quelle predilette sono i giardini. Il nido è concavo fatto di radici e graminacee di media grossezza, alle (piali sono commisti anche de’fiiscelli. I.a cavità è tappezzata di radici (ine elio gradatamente fanno passaggio ai materiali dcU’interno. Il margine è londi'ggianle poco compatto largo da 2 a 4 centimetri, la cavità è profonda circa centimetri ö. 5 con un diametro che varia da () a 7 centimetri. L'altezza massima del nido è pure di G o 7 ceiitimelrL Le uovii si trovano in numero di 4 o di G per nido ai primi di Maggio, ma il maggior numero di covale rinviensi nella prima melà di Giugno, ci() che implica anche un ritardo abitualo nella costruzione del nido, daU'epoea che annunziai più sopra specialmente per gli individui ehe ahìiauo alla montagna. NcirAfllne Enneoclomis nifiis, lio dato ia descj’izione delle uo\a jiroprie di ipiella specie, assai dettagliate ed lio soggiunto clic mancava un carattere assoluto |ier stabilire la differenza fra le uova della speeie a eui oggi eonsaeriamo (piesta illustrazione. Onde io mi farò hrcvomenle a riassumere i caratteri generali di (pieste uo\a ovate che misurano in media millimetri 21 d’ asse maggiore sopra millimetri la d’ asse minore. Il fondo può essere bianco puro, bianco rossigno più o meno intenso o azziin-ognolo. I juinti e le maeehielle sono sempi-e eoiilinate in maggior numero al polo ottuso die incoronano 0 coprono totalmente. Le macchiette ed i |umti sono rossastri e vinosi nelle varietà a guscio rossigno, rossastro più cupo e con eccedenza di quelle \iolacec nelle uova bianche, violacee e terrose in (pielle a guscio azzurrognolo. PU L C IA I. Sbucciano i pulcini nudi, c vengono mitiili eon insetti e |ierlino con allri uccelletti nidiaci, di cui i genitori vanno in traccia, taldiè lianno della ferocia che loro diverrà ahiluale, un assai precoce insegnamento. Il mascdiio li cova di rado ma vigila sempre a jioca distanza dal nido, anzi all’epoca della propagazione, la presenza del maschio è la guida sicura alla ricerca di esso. Se alcuno estrae dal nido i pulcini, il maschio anche al momento in eui si toccano, gli si avvicina assai e manda grida acute ed assume un aspetto minaccioso, inseguendolo per qualche Imiipo quasi a convalidare le sue minaccic impotenti. Non serve lo scacciarlo, perchè esso ritorna ancora vicino allo sturhatore e con tanta insistenza da volargli (piasi (piasi sul viso. Le prime penne dei pulcini di questa specie, almeno nelle parti superiori del corpo sono assai somiglianti a quelle delle comuni Passiu'e. La g(da, il petto sono di un giallastro leggermente rossigno tinta ehe va sfumando in hianeaslro all’addome c che si conserva ai llanehi. ORDU III. l’ASSRRRtS, ENNEOCTONUS ItUFUS I.HIIÌII«4 r iif iiM Briss - U. r i iè i l i iN L:,H. - U. iM.j . W o lf U i i i i c o o è u i i i i i . i-n r iiK C. Br,11.1(1 Ilnliaiio.- Averla capirossa. - Gasgeiu tosaa. - Gaagetta del cao reao, — Gaagitta de monUgaa. — Sgaiiirenla. -- Sgaaielta, Abila lo parli lom|ieralc c meridionali d’Eiiimpa iioiicliè il nord dell’Africa mi è conionc in aieimi liioglii nicnirc scarseggia in allri; in Francia al dire di Degland m è assai frequente nella Lorena c nei diparliiiienli iiieriilioiiali, laido in quelli prossimi ai mare, qiianlo in quelli moniuosi de'l’irciiei. In Lomliardia è conniiiissinia in collina ove abila di pi’efcrenza i liosclii eireondali da liiaigliiere. Poelii iiidiiidui se nc vedono in pianura. Arriva da noi alla mela di aprile c paide in iigosUi c Ira le specie di passo si può dire (|uclla che si Iralliene iiiinoi’ tempo nel nostro paese, poiclié in setlenihre non se nc trova più nemmeno una, inciilrc al contrario rinvengonsi in lale mese individui di altre che eiiminciatio ad emigrare in principio di agosto. Aflhic per niolli caratteri alla Capirossa è l'Averla piccola {Eiiiimelomis eoUurio Limi.) specie puro eoimiiiissiimi da noi. Ma oltre le diversità di grandezza o di colorilo, ciò clic piò distingue la presente S|)celc dall’ /i. mllurio si li l’aliitare la collina, ia predilezione per luoghi più selvaggi e la sua maggior timidezza. Sempre vis|io c d'innorc allegro, non si rista dal litigare cogli allri uecclli c spesso anello con individui della stessa sua specie; spinge il suo ardin'iciilo sino ad attaccare uccelli mollo piò grossi di lui e, vero carnivoro, si mangia, quando gli vien fallo, dei pìccoli uccelletti. II suo eiho ordinario, per allro, come (|ueilo di tulle le Averle, consiste iu liiiclicrozzoli 0 larve cd allri inselli, in grani ed in frulla. Di rado o qnasi mai si vede a terra; posa invece di frequente sulla vetta d’alte jiianlc. E mero caso il trovarne nc'giardini. Le Averle eapirossc vìvono |ier In |iii'i isolate od a eiqipie e gianimai se nc vedono multi indiviiliii associali. Solo nei primi sci Oli otto giorni da che liamio alihamionalo il nido, i novelli vivono in famiglia coi genitori, ina passalii ipicslo tempo si separano e ciaseimo |irovvedo isolatamente alla smi sussistenza. Onesta Averla ha mi volo drillo, non velocissimo; batte, volando, le ali a molle riprese senza qiic'moinciili di pausa che si nolano nel volo d'altre specie. Ha una grande facilità d'iniilarc il cauto e le grida d’altri neeelli, cosi che spesso nei hosehi si creilerohlie d’ essere vicioi ad una Gazza, ad una Capinera u ad un Pie- (() Dogland — Ornithohgie enropienne — Paris 1810.


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