Bisogna l iconoscerc cito »|iicslo quadro non è di «n rigoro assoluto, pcrcliò non si tenne calcolo di tulle le forme intermedie, nè delle div cisc presentale da pochi generi d ’ un dato ordino. Di leggeri si comprende, da quanto esposi, che se alcuni accordarono presto imporlanza all’ ovo- logia io camminai c cammino guardingo, e aspetto a nconosccrnc P utilità vera col tempo, c solo quando una euorme quantità di materiali raccolti da molti osservatori avranno in essa dclcnninalo un reale progresso. 1. UOVA SFERICHE. Esempi: R n t e o v u l v a r i « , Be c lis l; A c p lp i lc r L inn é ; S .v P i i Ì i im > lM e o , Linné; S le ro pN u | iInN (cp , Linné. Sono uova sferiche quelle che iianno le dimensioni dei due assi poco disuguali fra d i loro, per cui l ’ asse minoro intersecherà l'asse maggioro quasi al centro dcH’ uovo. 2. UOVA OVALI. Esempi: « j p » f i i lvH « , Gml.; C n p r lm i i l s i » c n ro p w i i» , L inné ; Merfsaunei- e n « to r , Linné. Devonsi ritenere per ovali quelle uova nelle quali la differenza dei due assi è maggiore che non in quella della forma precedente. Osservasi però che r in co ntro dei due assi si fa anche in queste uova verso il contro di figura. 3. UOVA CILINDRICHE. S i chiamano uova cilindriche quelle in cui la forma generale dell’ novo può essere rappresentala da un cilindro, i cui capi terminano con una porzione di sfera. In esse bisogna misurare un asse minore verso il polo ottuso ed una corda corrispondente verso il polo acuto. Questa forma di uova deve considerarsi veramente eccezionale. Si incontra però assai comunemente nelle specie domestiche, talvolta nel Passer Ilalia:, Vici ll. 4. UOVA OVATE. Esempi: F a l c o c o i i i in i i i i i« . Briss.; L a r u « c a n n « , L inné ; S t a r n a p c p i l lx , Linne. L e uova ovate sono le più comuni a risconlrai-si, c sono caratterizzale dalla marcala differenza che esiste fra un polo e I ’ altro c dal grande arrctraincnlo dell' asse minore in confronto del maggiore. Ncll’oi'diiic dei Passeri questa forma è predominante. 5. UOVA OVICONICHE. Esempi: t j p s e lu « a p n « , lllig. ; R c c u r v l t io s l r a a v o c e t t a , Linné. S i distinguono coi nome di oviconiche quelle nova che hanno un polo otlnso esageratamente allargalo, il polo acuto con un apice assai puntuto, ed il corpo dell’ uovo rappresentante un cono addossalo ad una calotta sferica, costituita appunto da un polo ottuso. Questa forma è frequente nei Trampolicri; alcuni Passeri la presentano per eccezione, i Gallinacci domestici assai meno freqiienlonienle delle altre forme. A *• 6. UOVA ELITTICHE. Esempi: ■■ciccami« « i i io c r a ta ld « , L in n é ; IM ia la c ro c o rn x c a r i lo , Linné. L a forma cliltica incontrasi sparsa in tutti gli ordini, c sempre costituisce un’ anomalia ma nelle Gavic è dove si fa più comune. L e uova clittichc si riconoscono dal loro asse maggiore intersecante quasi al centro l’ asse minore c dall’ avere i poli entrambi acuti. CAPITOLO TERZO. D E I P U L C I N I S 1« jSUiiM tont rlcloa I'acUvlto de la cmirrice auccdde bu np< janl d« lâCOttveuMi lo pire bUb vont cherclier iIb Ib pilui ir leur Crniille B'oecupBnl euiulla de leur édueatlou I re dirige les premlcrB ps de (ee enfanu, le» appelle quand el rouvé du bulio, leur eaeelgne et lea encourage i voler. Em. U-liaout <I). Lfuanlnnque io studio dei caratteri generali spettanti ai pulcini sia stalo li'.iscuralo, non mancarono autori clic ad esso allribuirono una primaria importanza. Lo svedese Sundwall infatti, nella sua classificazione degli Uccelli, islitiùscc due sottoclassi, quella degli A lt r lc e s ed una seconda dei Pr iecoccs nella [iriina delle quali figurano gli Uccelli che porgono per un tempo più o meno lungo il cibo ai loro piccoli che nascono ad occhi chiusi, iicH'a ltra quelli che fin dalla nascita non hanno bisogno per nutrirsi del polente ajulo dei genitori. A questa naturalo divisione si collega anche nei primi la necessità di rimanere per qualche tempo nel nido, mentre i secondi fin dal primo giorno vagano liberi. Importanti differenze somatiche presentano i pulcini dei v a i j ordini, se si considerano al momento del loro sbucciare dall’ uovo. — Negli A ltr lce s sono rivestiti di folta pelurie gli Accipitres, Ilerodiones, Gavìce, sono totalmente nudi o in parte rivestili di pelurie i Passeres, ricoiicrtì da speciali setole le Co- lumbcc, mentre tulli i Praicoces nascono protetti da pelurie. DcvesI però osservare che questo primo vc- stimeiilo varia nei diversi ordini, cosicché a prima giunta è facile distinguere, astrazion fatta dagli altri caratteri, la pelurie d 'u n a Civetta da quella di un’ Anitra, quella della Quaglia dall’ altra di nn’Ardca. È mia intenzione di intrattenere il lettore sulle differenze di struttura c di forma di codesta pc- hirie, quando parlerò dell’ organizzazione degli Uccelli, per cui basterà che io qui per ora abbia accennalo un fatto tanto importante. Non voglio però cominciare a discorrere di altri caralleri dei pulcini, senza aver fallo notare con opportuni esempi clic nei Passeri nascono rivestile di poca pelurie non Inlte le specie d’ uno stesso genere o degli af fini, c meno poi le specie d’ una stessa famiglia : iiifalli il Capinere (Currncfl a iricap illa Br.) nasce interamente nudo, mentre I’ Usignuolo {Philomela Inscinia Liimè) nasce con jiclnric nerastra, l ’ Upiqia {Upupa cpops Linnè) nasce rivestila d ’ una pelurie piiiUoslo folla, mentre l ’Alcione (Alcedo ispida Linnc) nasce nudo. Notevole è pure il modo di star nel nido del piccoli uccellcUi; nei primi giorni stanno r im o accanto all’ altro, ma dirci quasi osservando im perfetto ordine. Alzano il loro collo, c pigolano fortemente quando iianiio fame, cd all'avvicinarsi della madre portatrice di cibo, aumentano il pigolio, allargando le alTamalc fauci senza soperchiarsi l 'u n l ’ altro. Giunti però in d à più avanzala, ed allorché godono della vista, i maggiori in d à o i più vigorosi cercano di arrivare i primi a tórre l’ imbeccala, nè banno r i guardo fra loro; lalcliè nasce nel nido come una specie di disordinala gara, clic cessa al cessar della M OiKaux 4uiva«C la claitlfieatioH de )I. I il 1’tìuvI[ic Corlu Ueuapurlu adulta ijuoetc duo oottoduKii, e ceid |ii
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