che <1! Iì'e(]uenle gli si ripelotio eoi iney//.o ili un'oi’gaiietlo. Folla pa/ieti/.a si l'iesce inollre a lai'gli ri[>elere (pialelie parola. lUifl'on scrisse che là echeggiare l’ aria l’olle sue nule alqnanlo |)rinia ili'iraiirora, di noMe quando vegga avvieinarsegli un lume e di giorno (piando non eanla a gola spiegala eonliniia per liinglu' ore a gorgheggiar»' a mezza voce e sembra esoirifiir.si iicf fircponwo mnivc nrmonii'. !.a prigionia [X'ia') gli accorcia la vita. Allo stalo selvaggio si nulre di ortotteri, di larve di làrlalle, di inselli insomma, e quando il destro gli sia favorevole, di ([ualelie limaee. K poi ghiottissimo delle aruma- tieiie hacelie di (iinepro e nei luoghi ove il l*istaeehio ahhonda mangia anche dei suoi frutti. In ischiavilù gli si ammaiinisee la farina di crisalidi unita a (piella di grano turco e lo si regala di ghiotto hoeeone fornendogli nova di formiche, larve di tenehrioiii e pigiuioli. Possii'de il Codirossone un volo svello, che ripete a brevi intervalli; non veleggia nelle alte regioni deiratmosfera. Ho già accennato che la eaeeia del Codirossone è resa diflieile dalla sua svellezza guidata dal sospetto, |)roletla e favolala dalla scelta del luogo i»ve slahilisee la sua dimora, ed ora aggiungerò che mollo di raro si lascia prendere nelle reti dei parelaj. Ouanlunque non sia deirindole di ipieslo lavoro il descrivere l’ahilo delle speeie prese ad esame uon posso a meno di ricordare elu' il Codirossone è nna delle speeie lombarde ehe varia di più la livrea nei dne sessi e che Diirazzi e Calvi liaiiiio asseriti» che quelli individui Ì ipiali avvieinano il mare lianno sempre una gran maeehia sul dorso elte manca a ipielli che si propagano uelle interne montagne del eonliiiente. E una osservazione che rieliiede conferma e frattanto merita d’essere ricordata. — li (’-(»dirossone non si aeeonlenla solo di far echeggiare eoi suo canto le balze rupestri fra le ipiali amoreggia la (ida eompagna, ma anche fra ([nelle balze eoslriiisee il nido clic ipiasi seiu|ire sottrae alla vista intessendolo in [irofondi crepacci (lolle roccie. Meno di IVe(|nenle ap[»oggia il suo nido entro gli arhoseelli o nei crepaci di muri» di vetusti edilizj. Il nido tessuto nel ere|>aceio delle rupi nulla tradisce della sua esistenza all’esleriiu lalcliè per riiiiraeciarlo è d'iio|)(» scandagliare eon una verga tutti i crepacci che [»resentano o|»|iortmiilà di ricettarlo. Talvolta [»orò se la scelta dell’ ora (' del liu»go sono o[i|>orlune si può allenderi' (hen nascosti [U'rò) che il €()diross(»ne. esca da! nido o vi faccia ritorno, ma dess(» è lanlo sospc'lloso e vigile che aecorgesi della [iresenza dell’ uomo elio lo sjtia e. non riede per molle ore al nid(», e stnrltato |»iu palesemente lascia nutrire di fame i pulcini, lanlo pilli su di lui il timori'. Il nido è di forma eoneava, diligenlemenle contesto di line radici di graminacee, lalvolla nella [»arte esterna rivestilo di miisclij, di radici [)iii grosse (' di fnsi'elii di erica. Al di fuoi-i è assicuralo da un grosso sli'alo di vegetali che si adattano. aM’ an- fraltuosilà della roccia. Il diametro della eavilà è in media di Kt) millimetri, e questa è profonda 55 a 57 millimetri, i margini del vero nido o strato interno sono di 15 millimetri, ([iielli del secondo strato variano a seconda della cajiacità maggiore o minore del eavo alto a eonti'tu'rlo. Ai [»rimi (li maggio costruiscono il loro nido, v lalora anche a più larda epoea. Non sembra probabile che nidilìeln due volle. i : o \ A . — \ orso ìl 20 di maggio si Irovano le prime covali' eom[tosle di 4 o 5 uova di forma ovata. L ’asse maggiore di esse misura nelle più grandi 28 millìmetri, nelle [tiù piccole 25, e l’asse minore relativamente 21 millimetri o 18. Il colore di esse è azzurrino volgente al verdastri», senza maeeliie; som» lucenti eoi pori |i(»eo visibili, 1*1. U 4 ' IA l . - Si Irovano nei [»rimi di giugno alenili pulcini ehi' vestono li' primi' [»enne a colori [»oco apparisi'cnti e elu' avvieinano i|iielle di'lla feniniina adulta. Ca|»o, eolio, petto ciiM'rieei eon maeeliii' gia lla st re ; iH'iniganli lu'ra s lre , marginate dì rossastro; coda ([Itasi iitli'ra in e iiii' rossa. SAXICOLA OLXAMIIL l.INNTÌ, (NIDO CU.VC.VVO'i llbliK'illii ariiaiitlK' Liiiiii-. 11. «itiilorii l’alhis. S y l t i a « f i i i i i i l l i i - l.aili. K iiXM 'o lii a i'iiiiiilli« ' Iti-dist. —. I F i i i i i i l l u ' « 'ii iiT e a Vìiìl \ i ( i l 1 < i r a «■■iiaiMli» Koic. linliaiw: Colbianoo. Massajola. Lomimnio: Ctlbianc Dcçher. — Ciibianc. - Cilbianc de la segta. Il (àilhianeo s|»arso in tulla Europa e nell'Asia seltenlrionak» Irovasi lino alle regioni polari 0 Ireipienla (la|ipertiitlo i Imtglii petrosi delle montagne. In Lombardia si [»rende in pianura soltanto alTepoca del passo, mentre in altro ti'inpo deiranno cioè da ajU'ile lino alla line di seilenil)re .^i Iralliene sulle colline aride o di preferenza sui monti poco elevali »' rocciosi. Uiiivicnsi [»tir anco sulle Alpi c ne venne osservalo il nido presso la quarta cantoniera dello Slelvio ali’allezza di 25IM) metri sul livello del mare; ¡1 nido, alla line di luglio, eonleneva ([uatlro pulcini ap|>eua nati ed uu u(»vo mm isehiuso. Sfugge i eani|ti ed ¡ luoglii lieti di fronde verdi'ggianli di alti alheri, se non allora che si dispone alla partenza; giacchi» d’ordinario dallo roccie entro eni pone il nido va nelle a[»erte. [»ralerie, nelle inaigliiere, eee. « l.à volando di zolla in zolla, o [»osandosi so|»ra i piccoli maeeliioni, (» sugli steli secchi delh» [»¡ante erl»aeee, va ('cr- « eaiido insevili di eui sa hene impadronirsi anche inscgnendoli a corsa E uccello sveltissimo, allegro, irreipiielo; vola a poca altezza e tranne il caso in eni venga inseguito, mm si ferina sopra alle piante. E [»anroso, e pi'reiò diflieile ad essere avviei- tialo, [ter il che. la caccia ne riesee jioeo facili'. Essa diventa ali|uanlo pr<*(iena (pialora gli si tendano Irahocelii'lli, o meglio anc(»ra se si iinpieglii la civetta eoi panioni, avendo però senqtre rmieellatore grande cura nel tenersi nascosto. Il Ciilliianei» trova nel suo breve [»assaggio in Sicilia dei d(»slri nemici nei ragazzi, che lo [»igliaiio scavaiidi» nei liioglii (la esso fri'ipientali ima [»(»zzi'tta elie e(i|»rono e(»n nn [»cz/.o di o]»unzia o e(»n una pietra ehe sostengono da un lato eon legnelti portanti l’esca ingamialriee. Il Ciil- hianeo allora si avvicina per mangiare rinsi'llo, il riisei'llino cade islanlam'aim'nle, <‘d esso resla ¡m|irigionalo nella fossetta insidiosa o scliiaceialo sotto la pietra ‘^\ E (linieìle allevarlo da adulto i» vi sì riesce dandogli uova di l'ormii'lie, farina di crisalidi, tenebrioni, ('cc.; ed in seguilo di irallo in Irallo pane bollilo nel latte. (I suo canto è discreto ma ha il hrnllo inconveniente di venire l»riis('amenle interrotto da grida fesso ed assai disatígradevoli. (1) Il principe Bonaparte nc porló da queilo regioni di un color cenere più inlvn.<u, ciò elio si deve all'inlliienza di una :no viva. — Vedi: Hicliesses ornithologiques du niiili de la par Jaulicrl el Barllidlcmy l.apommDrayo. — .Marseille IK.‘iil. (2) Savi, Ornitologia Toscana, voi. I, l'isa IH27. (3) Benoii. Orniloloijia Siciliana, ecc., .Vlcssina 18'nl.
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