l!;ii Í : Il iiutriiìieiilu delle Oeiie eousisle in seiiii e gi'aiii trogni sorto, in |iiante ae(|uatielic, erbe tenere dei prati, radici tuberose ed anebe in insetti. Quaiiliinqnc le Oehe selvalielic non posseggano una carne delle più prcgìevoli e delic&te, pure non lasciano di eosliluire un argomento di eaeeia, S|iecialmen(e in quei paesi dove vengono a passare l’ inverno, lleli apposite, ma più di tulio il rueile, souo gli oi-digni che sei'vono a lale caccia, diflieile qiiant'alira mai, [)er essere, eome si disse, tali uccelli ollremodo sospettosi e dinidenii. E allo stalo domeslieo per altro ebe la pres<;nte specie riesee vi'ramente di grande utilità per Tiioino; essa infalli è T oggetto di allevameiili sopra vasta scala in molli paesi d’Europa, ipiali alcuni diparlimeuti della Franeia, in Germania, nella boemia, ia L’uglicria, ed anche presso di noi se ue allevano uou ¡mche. Facile è la loro molli|ili- ca/Jone, c siccome rieliiedono pctelic cure, eonipeiisale del resto dal vantaggio elio so nc l'itrac, così non v’Iia colono ehe non tenga un certo miinero di codesti animali. In l'ieambio ognun sa ([uaiilo prollllo Tnomo ritragga dalTOea: una carne abbondanle e sana, che il suo prezzo melle alla portata delle classi anelie meno ricche della società; gran cojiia di [»enne e di |iiume che si utilizzano iu varie guise a toiiqìerare i rigori del veimo ed a i-oiulore più cahli e soflici i noslri letti; e prima delT inven- zioue delle penne melallielie quanti secoli non trascorsero ia cui le penne maggiori delle sue ali furono pressoché rtinieo strnmeulo che servisse a Ussaro sulla carta i noslri pensieri! ¡Nè ciò basta. Cliè (iillo si pose in opera per ottenere, medianle la privazione forzata di acipia, di muto e di luce, un ingi assameiito anormale di sì utili animali ed una alterazione ipoi'lroiiea del loro fegato, per soddisfare ai capricciosi desi- derii della ghiottoneria. Poche sono le varielà dell’ Oca domestica, in confronto di (juelle di allre speeie sottoposte al dominio delTuomo; jiei- lo jiiù i colori sono (juasi gli stessi come nel lipo selvaggio; freijuenlissimi sono gli alhinismi, jiarziali o totali; singolare è la cmsì della Oca del Danubio od Oca ricciuta, iiilieramenle bianca, colle penne senza consistenza e unte (piante scomj)Ìgliale, della (piale alcuni individui trovansi anche nel giardino juibblieo di Milano; la qual modilieazioiie jierò si riscontra anche in allre sjieeie ili ueeelli domesliei. A l i to . — Le noslre Oche domesliolic sono in generale jmligame, mentre (juelle ehe vivono allo stalo selvaggio, giunta Tejmea della rijirmluzione, si dividono in cojijiie che jiordurano tulio il lenijio delTalIcvamento del jnileiiii. lii liberlà TOea nidiliea nelle contrade norilielie (TEuroj»a,soj»ra i laghi, gli stagni, le lande, eee.; il nido grande, allo, ma jiiiUlo, vien posti* si>jira jiÌ<!eole sjiorgenze di lerra, sulle isole eirenndate dà alle erhe, e negli seojieti, e consta di slojipio di eaime, di giunebi sceelii e di foglie. In ilome- stieilà la cura di radunare i maleriali oeeorrenli vien d'ordinario risjiarmiala alTDea, trovando essa già bello e prcj*ara(o mi eovo allatto allo scojm. l 'O V A . — Ogni covala si eompone di olio a dieci uova, di rado dodici o (jiiallor- diei, ovale, di colore biaueo-verdieeio, senza maeebie. Misurano ceni. 8 di grand'asse, j)cr (i di j>ieeolo asso; in stalo selvaggio il loro numero è minore c si limila per lo jiiù a cinque o sei. — Alla femmina sola è riservala la cura di'ITincubazione elio dura, per TOea domestica almeno, trenta giorni. Durante lullo questo lemjio il maschio non abbandona la comjiagna, ma radilojijiiii di allenzione e di vigilanza ondo alcun nemico non si accosti IrupjHi. I jmleiiii, oggetto delle j*iù tenere cure jter jmrle dei loro j»a- renli, nascono eoi eorjio tnllo cojierlo di folla e morbiilissima jielurie ; il vertice, il dorso ed i lianebi, sono iT nn bruno-giallastro, menlre le ¡»arti inferiori sono d'un bel giallo-biancastro o giallo-verdastro. Onelli figurati sulla lavola baimo otto giorni di età. Ajtpena nali eereano da sè stessi il projirio eibo, ed ajijiena è possibile vengono eondutli dai genitori nelTaeijiia, nella quale si eomjiiaeeiouo grandemente, al contrario di quanto accadi; cogli adulli. CAIRINA MOSCtIATA l in n é . ( jNIDO APriA ITlTO ) II,libi,io: Aiiiira mii.àcliiala. — tiiiira inula. Lvinlmnlo: .tni'ila inula. l.'Anilra miiscliiala, una dulie specie che |iiii frciiiicnleincnlc adornano colla loro animala presenza i ;-iai'diin ed i [lai-eln, non è indigena del nostro paese e neppure vive allo slam selvaggio in alenila parie d' linro|ia. Kcjscrihig c lìlasiiis , fondandosi sopra le indicazioni di Pailas, animcUono, è vero, elio codcsia specie viva in liberili sulle rive del Caspio; c Dcgland, nella prima edizione della sua Ornilologia europea, dieliiara essersene presi pio volle degli individni sullo coslc francesi dell'Allanlico’. i: ragionevole però il eiiicdere se veramcnlc si Irallasse in lali casi di individui nali e ereseiuli in islalo di selvalieliczza; infimi SclilegcI esprime l ’opinione clic le Aiiiiro iiiiiscliialo cilalc da Pailas polcsscro Inll' al pio apparlciiere ad ima razza domc.sliea ridivciinla libera. Circa poi agli individui isolali uccisi in Fraiieia ò naiurale il supporre cim fossero fiiggili da qualelie giardino cd avessero goduto per i|naicbc lempo la iiberlii dei eampi. Coimmqnc sia ia specie viene giiidiziosamenlc omessa da Gerbe nella seconda edizione deli’ 0|icra di Degland cd i piii ripniati calaloglii ilìiccclli europei vanno d’accordo nel lacerne il nome. l.a vera pairia delia Cairina è l'America Iropicale. Sono le vergini foresto della Cnjaiia e del llrasllc, iiilcrsceiito da iinmcrosc lìnniaiic c da vaste paludi, i liioglii dove essa Iriiscori’c la sna csisleiiza; Ivi se nc iiicoiilrano spesso degli sluoii di vciiu'a Irciila imlividni, ed ivi ba luogo la sna propagazione. Dormo la nolle sogli alberi cd è su quei pilloreselii Ironehi, eadcnii per vcinsià ed invasi dalle pianle'parassito le piò svariale, che forma il |iroprio nido, a|iprollllando dei fori o depressioni iialurali clic vi si Irovano. Da noi si riproduce in iscliiaviln colla piò grande iaeililà, por cni c din'nsissima in Inni i paesi dell'Eiir(i|ia lemperala; malgrado però la sna lunga dimora fra noi c nl- qnanto soiisibilc al freddo, priiicipalnicnlc in giovclllò, si clic lalvolla i noslri piò ri- gidi invoi’iii la fanno jieiire. I suoi cosiniiii sono presso a poco quelli dell’ Aiiiira colmine, comporla io stosso nniriiiiciilo, c possiede pnrc ima voce consiiiiile, ma clic non fa seiilirc qnasi mai, molivo Jier eoi in llalia sonisi ap|icllarc Am/rii mi,lo. La sola nnlovolc ilivcrsilii eousisle nella iireferciiza che la Cairina accorda alla lerra malgrado il suo cinimiiiiaro lardo c qnasi Stornato, menlre l’Aiiilra doinesliea ogiiiin sa quanto ami slarc sol liquido eleiiicnlo. L ’ addoiiicslicailienlo.iia niodiliealo Icggeriiicilto i caralleri di qncsia sjiecie: iiifall! le razze soggetto all’nnmo disliiignnnsi jier mi maggior sviluppo della eariiosilà rossa clic esisto intorno agli ocelli cd alla base del lieciio'; dessa jioi è jiin estesa nel maseliio il (jniilc Jiossiede, olire ad mi maggior volniiic dcl corjio, in eoiifroiito della fem- ililiia, mia carnneola alla base del beeeo, elio malica a quest’ nlliiiia. Variazioni jiiii iijijiai’iseeiUi avveinioro nei colorito cosi ebe ve nc sono di jierrollameiilc liianehe, di variegato’ e di (jnelle elle Jiin n meno bone rijii’odneonn le liiile della razza selvaggia.
Lade 5f 10-1
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