È nolo como. Ira i gallinacci vi sicno mollissime specie dolale di rieelie piume e di colori brillanli, ma pochissime sono di cerio (|uelle che, eome la Onaglia di ('.alifornia, ad una livrea relalivaiiK'nle assai modesta sanno aoeo|)piare tanta grazia e tanta atli- >\ità. Seni|)re vispa c scm|)re in giro essa incede a pieeoli passi eon mi movimenti» assai gentile della testa avanti e indietro, ripeliilo di froipiente: (piando non venga intimorita è sempre oeenpala a l»eeeare ]»er lerra, semi, inselli, grani di eni forma il sin» nulriinento, razzolando spesso eome le galline. I ’a udire, appena la menoma cosa Tadomliri, un suono ¡»aragonabile ad un sommesso eliioeeiare, ehe è Tesjtressione del sospetto o del timore, mciili’e il maseliio ha uno speeiale eanlo d’amore simile adatto all'ahliajai’c d'un cagnolino. Ama lalvolla a)tp(»llajai-si sui rami degli alheri sui (piali si [mi la sempre per riposare. l*i’oiide una grande afiozione ai hioglii ehe la videro nascere, non si allontana mai ila essi, anzi li anima eolia sua lumsenza ed in grazia delTcstrema sua dolcezza di eai’allere si laseia avvieinare di pochi passi dall’ uomo, ehe |»uò, (piando gli aggrada, ¡mposs<!Ssarsenc senza troppe dillieollà. Tutti gli allevatori souo d’aceordo nel rieoiioseere in (piosla sjieeie una grande fecondità. Il signor lliiet, avvocalo a Klanipes, ehl»e in una ('Stale da una sola femmina, d'itn anno d’età, una cimpuinlina d’ uova 'à mentre il signor Croiiaii, Isiiellore (Ielle ferrovie prus.siane, scriveva iielTotlohre ISlH» di aver a\ulo in (|uell'aniio da una lemmina delTelà di due anni il numero veraiiieiilo enorme di HO uova t*'; il primo era stalo deposlo il 28 aprile c la deposizione aveva conlinualo non interrolla (ino alla seconda metà di agosto, sem|)re di un uovo al giorno, tranne il 2!) aprile ed il i." maggio in eui non ne depose punto ed il 7 maggio in eni fu di due uova. Malgrado una tale feeondilà (¡uella femmina godette seitqire d’ uiia buona salute e eonqtì con huoii esito la mula d’ autunno. La feimiiiiia è una covatrice assai assidua e, malgrado le eondizioiii d’esistenza cotanto muíale, anche in ischiavilù cova le ¡iro¡)rie uova e riesce d’ ordinario a condurre a 1)11011 termine un diserclo numero di novelli; anzi in alcuni easi ¡un') covare sino due volle nell'anno Ad ogni feiiitiiina si ¡lossoiio affidare da 15 a 20 uova ¡»er Tiii- eubazioiie. In mancanza della madre si su¡)¡disec colle galline, ma a lale sco¡)o bisogna avere delle galline di razza nana, ¡»(»¡ehè (¡nello delle razze eomiini sono lro¡ipo pesanti c liniseono eolio seliiaeciare tutte le uova. Aiudic il maschio cova, ed il signor IIiK'.t cita 111) caso in eui, es.seiido morta la femmina, il maschio si mise sulle uova c giunse (la solo a far nascere i ¡mleini, do¡»o 28 giorni di ineuhazioiie (U. Di solito perii il periodo d’ incubazione è ¡»iù breve, e sarebbe di eirea 21 giorni, almeno a (pianlo mi consta por (¡nelle elio vengono covale dalle galline. In libertà le Oiiaglie di California sanno scegliere il milrimeiito che a loi’o è più eonlacenlc e ¡»erciò godono di una salute senza dubbio migliore di (piando sono tenute in iseliiavitii. Il solo iiieoiiveiiioiile, ed ('* gravissimo, che s'incontra negli allevamenti in libertà di (¡uesla s¡»oeie si è ebe non resiste ai noslri inverni, non si sa ancora se ¡icl freddo eccessivo o ¡lereliè non trovano ¡»iù il eibo adatto clic loro non manca durante la beila slagiom;. 1 signori llemteearl e Laurenee t») ¡,j,i,no fatto in Franeia dei lodevoli hmtatixi ¡icr olleiierne la niolli¡)lieazioiie allo stalo di libertà, ma hanno r¡¡)elulamenle visto naufragare ogni loro sforzo davanti a (pu'sio scoglio; essi hanno invece Irovalo assai eoiivenienle il idliiaire neiraiiluniio le Oiiaglie in maggior numero possihile scrxendosi airiio¡»o di (pialehe slialagemma, onde far loro ¡»assare l’ inverno entro s¡iaz¡osc galihii*. ben provvisti di eiho, questi ¡»reziosi ueeelli resistono benissimo anche se vengano posli in <'amerc non riscaldate, ed anzi solTrono nii'iKi se loro si lascia godei'e anche nella rigida stagioni', nn ¡»o’ d’aria lilx'ra. Di ¡irimavera si ¡»ossono iinovaini'iili' rimi'tteri' in liix'i'tà, ¡»urehè si ahhiano ampi giardini o ¡»archi, ricchi di annose ¡liante, di (ilio hoseaglie e d'aeipie correnti. In isehiavitù vario deve (‘ssere il eilxi sei'oixlo l'i'tà. Tei' gli adulli una miseola di l’riimeiitn, miglio e grano saraei'iio {fruiiin) è ottima; di lanlo in tanto si accorda un {»(»'di ¡lan hiseollo grallugialo eon no\a di l’ormiche essiccale e S(»¡ii‘alullo di'ITiii- salala ed altre verdure, e tale regime ¡mò servire in ogni stagione. I giovani rieliie- doiio enre l'd allenzìoni assai maggiori; ikqqirima bisogna nutrirli con uova di formi- elio e ¡»referiliilmenle eou uova già morte ed essiccale, ¡loiehè (¡nelle fri'selic .'(c sono in lro[ipa (¡uaiililà fanno loi’o più male ehe l»eiie; alle uoxa di formiche si eoinìneia ¡»oi ad unire, del liiseollo ridotto in briciole miiiiile, e soli» ¡»iù lardi, (piando hanno già raggiunto eirea due mesi di età, si ¡mi) gradataiiieiile somministrare loro (¡ualehe ¡x»' di miglio, alimentando in seguito la dose a ¡loeo a ¡meo, AIDO. — \ ieri eoslrutlo senz'arte, servendosi di erhe od altri materiali trovali nelle vieiiianze. Il seiiqire a tei'ra, ap¡»iattit(i, con ima leggiera (le¡iressioiie ove ¡losaiio le uova in numero di IO a 20, e ricorda (¡nello delle l ’erniei e delle Quaglie eoniuiii. l 'D \ V. — A¡)¡)arleiig(iix», eome in g(‘iierale (pielli di tulli i gallinacei, al lijx» orafo, ma hanno il ¡»ohi ottuso ¡lei-íetlanieiilií emisferieo e mollo rigonfio in confronto del- Tallro ¡»(»lo eh’è assai acuto, eiù ehe li a¡)|)ross¡merel)he al tipo fm/eoyy/eo, se la s¡iro- ¡»orzione fra i due diametri fosse maggiore. Il gran diametro è di 2(i a 51 mill. ed il ¡»ieeolo di 22 a 24. Hanno ima siqx'i'lieie opaca senza ¡lori a¡»¡)arenti e variano assai da covala a covala non solo nella grandezza ma anche nel colore, anabxgamentc a (pianto avviene jier le uoxa della Quaglia comune, colle (¡uali lianno (pialehe rassonii- gliaiiza, rse descriverò di due sorta, avvertendo elio fra questi estremi si Irovano del gradi intermedi nelle tinte e nella grandezza delle macciiie. 1.“ Fomlo hianeo a iiuieehio grandi e ¡»iecole d’un bruno giallastro, iiii'gualnieiile .«¡larsc su lullo l’ uovo. 2.‘ Fondo giallo-hriinaslro a macelue minutissime come ¡uilveriilenti color ealTè sparse su lullo l’uovo, i * l . 'L t 'i \ i . — Naseono liojio 20 a 25 giorni di iueiibazioue secondo la stagione e Tassidiiilà della eovalricc. Già a due mesi dalla nascila, alloreliè sono grossi poco ¡liù irima ¡»assera, banno sebbene ¡»ieeolo (¡nel eiuflètlo di penne sul ea¡u», eh'i’ T ornamento ¡»rineijtale di ipiesla specie, eolia dilferenza clic è rivolto all’ indietro invece di essere l'ivollo in axanli ed i* d’ im nero meno iiileiiso. Vestono, (ino alla ¡»rima muta, colori assai più umili ih'gli adulli, in eui ¡iredomiiia il hrimo-rossiecio sulle ali e sul dorso, il hriiiio-eincrco sul verliec dolla testa ed alla ¡»ai-te ¡»osteriore del eolio, il bianco sporco sulla gola e sul ¡»otto, (piesl'ullimo sjiarso di goccio briiiie. Il sottocoda è giallo-rossiccio od il eonlorno (lell’oeeliio giallastro. (1) ilulleiin (1« la Soc. imp. Zool. d'AccUmatalion, 1863, p. 763. (8) Der Zoologische Carlen. Frankfurt a. .M. 1866. p. «7. (3) Der Zoologische Garten, 1860, p. 270. (4) Bulletin de la Soc. Zool. d’Acclimaiaiion, 186.3, p. 763. (B) Laurence - Iteproduction des CoUhs dt Culifornie ea iiberU' - (nel Bulletin de l.a Sociélô imp. zool. d’Acclimaiation, im , p. 402)
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