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Di stiUura ua po’ più piccola clic iiuii le allre due speeie, il l ’agiano doralo sembra riunire in sè maggior brio e vivaeilà che non gli altri Fagiani. Il maseliio in ispecie è assai ai-denle e svilii|ipa la sna ¡iidole balUigliera ap|)cna i rigori del verno sono passigli. I'. idlora elTesso è veramente bello; lo sfoggio di sfolgoranti colori aggimUo alla sveltezza e leggiadria dei movimenti fanno di (|tiesto ueeelìo uno degli ornamenti più ricercali [ter un giardino. Insegue le sue femmine facendo intorno ad esse larghe capriole ed emettendo di trailo in tratto un acutissimo grido breve ed as|»ro, poco gradevole invero alTorecehio; geloso verso i suoi simili s’azzulTa eon essi (piando, durante l’epoca degli amori, venga obbligato a stare in loro compagnia. Sopjiorla assai hene il freddo c le vieissiludini atmosferiche del noslro ciclo e sehhene in iscbiaviiù riesca meno robusto del Fagiano argentalo, pure mediante (pialche attenzione piui campare perlino 12 a la anni. I.a eaeeia di queslo Fagiano, la eui carne gialla è non meno saporita di ipiella della specie eoimme, è più diflieile che non (piella di quest’nllima, giacché si nasconde (piasi (/oslantenieiite nel litio dolle boscaglie e non |irende se non di rado il volo (piand' è fermato dal cane. Ma una deposizione abbondante cd assai precoce d'uova, ehe accade di solito in marzo, oflVoiio in compenso il vantaggio non disprezzaliile di assieui-are la molliplicazione della siioeic anche in (piegii anni in cui le dirollc {»ioggic d'aprile c di maggio, mettono a grave repentaglio la riproduzione del l'agiano eomune. Gli allevatori (lislingnono due varietà priiiei[iali del Fagiano doralo: la co/ìì««c c la oarhoiiHì'Hi; gii individui della seconda, delti |)ercii> c/tarhoinu\rs, si distinguono per avere le zampe hriiiie e [liù lunghe, e delle penne in generale più scure. AIIM». — Nidiliea a lerra, sollo i folli cespugli, radunando [loehi materiali, foiilie ed erhe, cosi come il Fagiano comune. In gabbia si dà loro di solilo un nido arìifieiale piV])aralo con Iieno ove non maneano di deporre le uova; e si osservo ebe tre femmine, compagne di prigionia, doposoro le uova tutte nello stesso nido. i :« V A . — i.a deposizione delle uova anticipa in generale di (piindiei giorni su quella del Fagiano comum;, e secondo assicurano Degland 'e Cossoii nel nord della Francia comincia alla fine di marzo. OuesTeiioca nondimeno |niò variare d’ assai a nonna delle circostanz(‘. Nel Giardino Pubblico di Milano si ebbe, nel 1SG7, la prima deposizione all 11 di aprile; nel IS08 all’8, mcnlre niTaltra eo|>pÌa non comineiò a far le novase non al 24 delio stesso mese. I signori conti Turali ebbero im insúltalo assai diverso |)ci l'agiani allevati alla loro villa del N’oWo, in Briaiiza; colà lanlo (piesti, (pianlo i Fagiani argentali non eomineiaroiio a far nova se non ai primi di mangio. E specie assai feconda |ioieliè depone da 25 fino a 5(i uova éd mia volla eomiiioiaUi, la deposizione accade quasi tulli i giorni. Allo stalo selvaggio tuttavia la fiicoiidiià è assai minore c di solilo le uova non sorpassano il numero' di 12 a 14. Esse souo di forma ovata, più piccole e [dò brevi di quelle delle altre due speeie, a guscio più solido di (pielle del comune Eagiaiio, poco iuoenli, a granulazioni visibili solo eon buona lente, di una tinta bianca, leggermente fiilvo-giallastra, senza maeebie di sorta. Oiielle delle vecchie femmine assumono una tinta più rossaslra. Gran diámetro 5G-5U miMimo- tri, piccolo diametro 50-51 millimelri. — Diflìeilmente le Fagiane dorale covano le loro nova in isehiavitù, anche tornile in una gahhia piuttosto grande; i>erei() finita la deposizione, le si làmio covare dalle Galline o dalle Dindie. Per una covata isehiiisa in giugno, la covalura durò 22 giorni. I.’iillevameiilo dei pnieini è facile e ciò clic riesce m'egiio si è il lasciarli vagare liherameiile guidati da una liiiona Chioccia, seblieiie (pialelie volla accada che (piesla ne uccida qualenno eolie zampe; ma tale iiicoiiveiiieiile è compensato dal vantaggio di lasciar loro la scelta del nulrimento [irelerito, siano grani, siano inselli. Olà fin dalTelà di ¡sci seltiiiiaiic si distiiigmmo i maschi dalle femmine, poiché i primi hanno le penne lunghe della eoda unicolori c l’iride grigio-perla; le seconde le hanno attraversale da righe più scure e 1‘ iride rosso-hrniio. À tre mesi i masclii eo- imiieiano ad avere le piume della testa d’una tinta rossaslra menlre (iiielle delle fem- miiK' riniaiigomi dello stesso colore di [ii'iina. A un anno il maschio è già l'ivcslito dei suoi hrillaiili colori da adullo. ORni) n, Gauin*. Fa«. l’HAüiAnin*. GENNAEUS NYCTIIEME.RUS l ( NIDO APPIATTITO j INNK. * n r c r t l i e u i o n i » Lino«;. — Iv iip I tH 'o n iii» n ^ c t h e m e r u s Temm. Gray. — i l j e l k e n i c r u » W ag l.r. A r o t lie iiK T iiH Suainson. Ilaliauo: h'ugiiino argcnhlo. fraiiceic: Faisiiii apéenle. ~ Faisaa bicuiore. Tedesco: Silberfiisilii. Inglese: Silvpr l'Iioasaiil. Originario della China meridionale ove, secondo Swinhoe, abita i boschi delle regioni montuose, codesto elegante Gallinaceo è da tempo eonosciulo in Euro|)a; il suo addomeslicamenlo fu Iciitalo la prima v(dta in Inghilterra nella uecelliera di Hans Sloane, il benemerito fondatore del Museo Hriiaiinico. Nero di solto, bianco a linee nere di sopra, ecco deserilli i modesti colori del ma- seliio (h questa specie la pelle intorno agli occhi è coperta di papille rosse ed un bel ciuffo (li penne nere dal capo cade verso la nuca. Una lale sciiqilicifà di colorito lungi dal togliere a codesto Fagiano aknm ehe della sua bellezza, serve anzi ad accrescerla, per cui solto il rapporlo ornameiilale uguaglia (piasi il Fagiano dorato c se la sua importazione fosse più reeeiile esso sarebbe senza dubbio ammiralo più di quanto esso non sia. Resiste assai bene al freddo dei nostri inverni e può, senza averne danno, sopportare una temperatura di [»."C, per cui solto tale rapporto potrebbe benissimo venir inlrodotto nei nostri bosebi e nei parchi, ma sembra che non po.ssa vivere in buona armonia col Fagiano coniime, eui sorpassa in grossezza ed in forza, onde bisognerebbe nel caso pratico, ammetterlo iu (pielle località da dove fossero escluse le altre specie! Neila slagione degli amori il Fagiano argentato divenla di una somma fierezza ed allora s’adombra facilmente di qualunque essere vivente elio Io avvicini; s’avventa con impelo, sia contro i maschi della sua specie, sia contro quelli degli allri Fagiani e la sua irascibilità giunge lalvolla ad un lai grado di parossismo da non rieoiioseere più alcuna forza superiore alla sua e si getta indilTerentemenlc contro qualunque animale e benaneo contro gli nomini ehe gli si accostano. La sua ealtiveria arriva in alcuni casi al punto da mangiare le uova deposle dalle proprie feininiiie; lale aherrazioite scmlira però estranea a quegli individui ehe vivono in libertà. Fuori di qucITepoca è capace di divenire assai familiare pur conservando una certa naiurale alterezza nel portamento. I suoi costumi del resto souo presso a poco quelli degli allri Fagiani, bUm- tico il modo di allevarlo e di curarne le malattie, che Iroppo spesso (iisinigjiono in breve tempo l’intiero prodotto di una o più annate e scoraggiano gli amatori diVlogliim- doli dal eontinuare più oltre nei loro lodevoli tentativi. Da noi si tiene in isehiavitù presso molli privali e la sua molliplicazione ric.sce aneor più facile ohe non quella del Fagiano dorato. Anche tenuto in gabbia cova le sue (1) Su[iei(liio anrebbe qui il nmmciu che nei Fagiani non solo ma anche in altri fiillinacoi d maseliio solo porla i brillanti a ha tinte fosche e modestissime ben diverse da quelle dell'ailro sesso. .M.i volontieri ac- codesla legge dei colori armonica appieno colla- legge che regola l'allo llsiologico più im- culoii propri! di ciascuna specie. La femi cenno a queslo Olio per far osservare co porianiB nella vii» degli uccelli. Nei Gallinacei, che I» conservaiioiie della specie, la covaiura irarsi alle indagini dei nemici se Natura le avesse sonito I poligami, la cura di nascondere agli sguardi di lutli le «ov.i .la om ilip.-n l,- dei pulcini spellano per inlero alla femmina, la quale mal tenterebbe di sol- più splendida veslo.


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