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SCOLA l‘A \ HUSI’ICOLA i,in,n < NK»0 APi’IA'nTTfi I L'niiharilii : Giillinazzri. Queslu S[iC(ùe, così disliiita ila lutle le altre c per la sua forma o per i suni co- sliiini c iiolissima senza ilulibio a lulti i mici lettori, è aliilalrice di tutta ia parte sel- lenlrionale deirAiilico Mondo, dalla Spagna al (liap[)oue, dalla Noi’vcgia alla ('.riicia. dalla Siberia allTiidia ed è nota periiiio nella Guinea. I.a Beccaccia è uccello cinigralorc che nel nord d'Euro|)a, per es. in Germania incontrasi solo duranle la bella stagione, da marzo alla line di settembre, mentre in llalia è quasi esclusivamente di passaggio. In Lomliardia è eomniiissiina, ma di solo passo giacche non si può tener calcolo delle pochissime co|ipie clic per mero caso vi si fermano a nidilieare. Ai primi di ottobre le Bcccaccie ci arrivano dal sellenirione ed il [»assaggio dura sino alla metà di novembre; negli inverni più miti se ne li’ova ([iial- clie individuo lìiio a tnllo dicembre. I\i[)assano [)oi da noi in marzo allorché ritornano ai pac.si nordici per la propagazione. In Toscana, al dire del Savi compajono un poco più lardi, cioè verso la metà di ottobre, ma ripassano pure in marzo, dopo la qual epoca non se nc vede [>iù alcuna. \ ivono le Bcccaccie nei bosclii folli cd umidi, sopraliilto iti ((uelli ove si Irovano sorgenti d’acqua, o ruscelli o biglietti. Iu ciò difl'eriscouo affatto dalle Beccaccine, die amano piuttosto le pianure aperte. Di giorno slanno di continuo rintanale nel più folto del bosco, e non si muovono dal poslo se non vengono scacciale; dilìicilmoiile allora prendono il volo clic riesce di solilo breve ed alquanto incerto. Siiirimbrunire invece lasciano il loro nascondiglio c volando si portano nei prali umidi e nelle cam- [lagne smosse di fresco onde cercarvi ii nulrimenlo die consiste in vermi ed inselli, àlezz’ora circa prima dello spuntar dcl giorno vanno a bere ed a ri|uiiirsi, ([iiindi rientrano nel bosco c precisamente in ipiel pieeolo circolo clic banno [ircscelto per loro dimora. 11 modo con eni prendono il cibo è affatto speciale od è collegato con ima modi- lieazione dd becco die merita di essere acconnala. Esse ricercano ogni sorta di ani- malneei sollo il denso slralo di foglie [»utrcscenli onde il suolo è ricoperto e [icr ciò fare si servono del becco come di una leva [ler rovesciare da nn lato le foglie e mettere i venni allo scoperto. A tale scopo la mascella superiore è un [lOco [»iù lunga deirinferiorc c mobile per più di un terzo della parte sua anteriore, in guisa da poler [liegarsi alquanto in su e penetrare orizzonlalnienle sotto le Coglie [ter un certo tratto e ([iiindi sollevarle con maggior facilità (->. Sembra che la luce dcl dì riesca soverdiia [»er le Bcccaccie b‘ ([uali ne rimangono come abliaglialc; [lorciò vedono bene di notte e meglio diicunte i crepuscoli. Di iiolic pure compiono i loro viaggi, soffermandosi all’apparire ddl'alba nel bosco [liii vicino, [»er ri[inmdere di nuovo il volo alla sera. E uccello poco timido o per lo meno die cerea di preferenza la sna salvezza col r i ) Savi, — UntiMogia loscana. voi. 2.“, pag. 308. (2) IlolTiiiana don. Julius. — Die iVahlscliHcpfi-.. SiutigaiT. — Lavoro monografico ,Ii lioii l.'iO pagine iii-8'. ricco ili notizie sulto ubiiuiliiii, la riproduziono, la caccia c la geografica distribuzione dulia Beccaccia. I limiti della prescnlo opera non permellouo di ap- profiiiarc, so non in piccola parie, dolla copia di osservazioni coiiienulu noi citalo lavoro.


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