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r invernale. Consìslc il primo nel mettere la lingua viseliiosa, sottile e liitighissima nelle lilc serrate delle formiche ehe partono dal formieajo per un [»unto determinato 0 viceversa; (piando essa è ricoperta a suflìeicnza da foi-mielie lu ritii-a e le in- ghiolle e così di Si'guilo. Col secondo mezzo, rompe eoi becco un formieajo e si impadronisce direttamente delle industri abitatrici. Tutte le sillabe (‘d i paragoni fatti dagli autori non bastano a dare nna idea nella della voce del Pieeliio verde, forse il paragone più esalto si è (piello ehe la fa assomigliare ad uno scoppio ;di risa, almeno le sue grida d’amore. Del resto la voce è disgustosa, forte, vibrata, ma non si modula menomamente in vero canto. Sul volo di (piesta specie riferirò le parole di Malberbe (»: «Spicca il volo orizzon- » talmente, si rialza e traccia nell’ aria degli archi ondulati, ciò che non impedisce » elTesso non si sostenga per nn lempo abbastanza lungo, e quanlumpie non si elevi - che ad nna piccola allezza passa dei grandi iiilervalli di terre scoperte per recarsi « dall’ lina in altra foresta.» Nel volare emette pnre delle voci particolari assai forti. Vive isolalo non mai a slormi ed è talora eireondalo da altre specie di ueeelletli che vengono da esso tollerali c clic sembrano essere amanti della sna compagnia. Quando corre la stagione degli amori le coppie sono intente al lavoro, fedeli, assidue, amorosissime. L'intelligenza di (pmsta specie non è mollo grande, ha però buona dose di astuzia e di timidità. La caccia è dillieile e poco esercitata, perchè le carni di (piesto Picchio non invogliano alla pazienza dell’ assiduità per sormontare gli ostacoli. Qualche volta incappa nelle reti ma hen presto però riesce a rompere i fili che lo avvingliiano. — La voce del Merlo è specialmente di agosto c di settembre un eceellente rieìiiamo per queslo Picchio, non serve però se il eaeeialore non si tiene ben bene nascosto. Il Nido del Pieeliio verde come ebbi già occasione di nolare è scavalo negli alheri (e qnasi sempre nelle quercie) a molta altezza dal suolo e si appalesa con un foro del diametro di 0 Cent, elio dista dal fondo per lo più Cent. 12 a 15. Il fondo è coperto dal tritume dei legno che assume uno spessore piuttosto rilevante. Imporla di notare che non si Irovano z/w/altre materie soflici accumulate nel nido. Talora qnando il Piccino ha terminato il nido in albero ahhastanza corroso trova elle il Irotico è so- vercliiameiile guasto e munito di una cavità che si continua fino alla fine d’iiii grosso ramo, allora lu abbandona e ne costruisce un allro inferiormente od in altro albero oppure si serve d' uno veeehio che sìa |ierò hen riparalo dalle intemperie. Quando cova non esce dal nido che assai diflìeilmente, di modo clic eon poche precauzioni si riesce ad impadronirsi degli adulti lutti assorti nel loro uflìcio. Uno dei signori Turali riesci ad allargare il foro d'ingresso del nido di questa speeie lavorandovi più di mezz’ora, senza ehe il Piccino fuggisse. Impadronitosene lo trasportò alla distanza eii-ea di un miglio e poi lo rimise in liherlà. Il giorno appresso trovò che ([nel Pieeliio ancora covava nel suo nido così manomesso. È interessante T osservare ehe la segatura prodotta da questi artefici non cade mai al difuori ma viene tutta lasciala cadere nell'iiilerno, giacché l’ albero essendo già naturalmente eavo al di dentro, la segatura non rappresenta in volume lo scavo che noi vi scorgiamo. u«»VA. Alla line di aprile si trovano le prime covale che (instano di 5 ad 8 uova di un hianeo lucido, senza macchie che hanno 28 millimelri di grande asse c 20 circa di piccolo asse. Se si levano le prime uova alla femmina, questa cerca nn foro vecchio di Picchio od allro foro naturale per deporre il resto della covata ed allevarvi i pulcini. 1*1 i.(4'JAi. Nascono nudi ed hanno le carni rosee. (I) Op. cil. - V. II. pag, ili». VLNX TOROUiJaLA LINNIi. I NIDI! CAVrilNO.Sd) V ' I » ' “ * 'M » ìHh I ...... V i i i i x V . |Mim ( a ( a llr. I.m l* ifM « ( o i- 4 |ii illa Uli'iii : Torcicollo - Tortocollo — Capotorto, ecc. /.nmlmnl., : Stortacoll - Bcctafùrmìg Beccaformighe Stortacooi Rampcghi. Il loreicollo abita lutla rEuriqia qnaiilnn((ue in nessun luogo di essa vi sia comune, se si toglie (|iiiilehe località ehe alTepoea dcli’emigrazione ribocca di individui di questa speeie, eome la Inriiigia, ove sono comunissimi al mese di settembre Si trova anche iieIT\sia setieiilrionale. Aiiclif |«T la Lomliardia ò ila coiisiiicrarsi ciiiiic s|iocii! cinigralncc ed arriva in pri- iiiavera |ier piirlirc ai primi di sclloiilhre. Aon é nini però il raso di vederne ipial- enno anche (l'invenio, ed io ne ho pnvsi dne a l'aiia nel mese di üennajo in mi iio- •seo lieiiio al Tieiini, iilidlo lieiie espo.ski. Anello il professore ISiiIsiiino (») assienra i-lie rniiaiie Ira noi nei mili inverni, iilciitro è curioso ehe lìeiioil P I non lo aliliia siammai ve- dnlo in lale sla^'ione, i|naiiliini|iic la ni¡lez.7.a del clima di Sicilia a i|nanlo pare dovrehhc rinseiri-li favorevolissima, incnlrc anehc in Toscana se ne vedono di pcrniiiiiciili lutti lih iiiiiii. Ila noi è pio eoniunc speeialnienle nelle pianure da niai7.n a sellendire iiiianliiii- ipie non si asicnsa del Inllo dal irei|ilenlarc la eidiina. K nn nceellii sidilariii di piiea iiilelli„en/.a elle si inslalhl nei hoselielli ove si crede allliaslan/.a prolello dal follo fo- iilianie per aspellare a scansarlo, ehe il perieolo gli sia vieinissimo. Ama in ispecial niiiihi di fermarsi sui gelsi, sugli alheri poco elevali ehe hordeggiano le eainpagne po- stiiiidosi (liflieilmente :i Icrrii. E inolili' imanimide lento e pigro nei .suoi movimenti generali, menliT, per esempio ha volo veloce as.sai ma che inlrapremle sempre a piccole riprese. Il eanlo del Tor- eieollo noi) è grato, ma si riilnee lullo a gridìi più o meno aspri e .»^niodali fra i quali si rieonoseoiio modulazioni speciali ehe fa udire i|nando cerea una compagna. Il mi- triiiu'iilf. suo consiste tutto in inselli e semina fra essi accordare la preferenza allo toriniehe ehe snida e slni-ha m'Ue loro ingegnose abitazioni. Onesta sna persecuzione gii è resa possiliile e laeile dalla lunga ed acuta lingua, munita dì una piiufa dura e viseliiosa ehe insinua nelle più |)ieeole aperture e nella screpolala eortceeia degli alberi, eee. Solo in sul linii-e deiraiiliinno ed a stagione più avanzala si aeeonlenla di bacche. 1:. diflieile allevarlo quaiid’ anelie sia pri'so nidiaeeo; si asserisce però da taluni i ipiali \i sono riusciti, ehe il Torcicollo si fa ammirare per l'aflbilo che porta alla persona l'he lo nutrí', per la facilità eon eni acoori-e (piando venga eiiiamalo, ([iiand' aulì) lleclisiein. Manuel de rtiiiialeur des Oiscanj: de volière, eie., Irad. de l’allemand. 2.'- cdil. liruxelles, (838. (2) Biilsamo Crivelli. VccelU indigeni finora osserrnii (« l.ombnrdin. Nel I." volume, Notizie naturali o civili sulla l.omliardia del ilodor Carlo Caiiaiien. Milano, 180. (3) lii'iuiif. rrr. Mussiiia. 1850-


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