Page 135

Lade 5f 10-1

Narra la Mitologia greca, clic Alcione s|)osa di Ceiee fosse da Giunone traimilata |)cr gelosia Jiell'uccello di eui ho finora parlalo. Ma almeno nelle lìn/Joni <leH’ antica favola v’ era sempre (|ualehe iato poetico, il elie non può dirsi didle molle falsità e degli inveterati pregiudizi ehe si spacciarono e sì spacciano tuttodì intorno alTAIeioue e dei ipiali basterà ebe io ipii accenni i principali. Dal trovai'si osso di freijiiente in agguato sui ramoseelli secchi, naeipie la stolta credenza clic, eoi solo suo eoiUaito essiccasse e rendesse sterilì i rami su cui si posava. Si era immaginato, e si spacciò per hmgo tempo, i-h’egli eolia sua |»reseuza moltiplicasse direttamente ìl denaro depositato negli scrigni ed il prodotto della pesca; e, (Ilici che sembra ancora più sti-ano, fosse capace di calmare le |iroeelle di mare e ili servire da parafulmine. Gli si attribuiva anche la proprietà insussisleiite di |ireservare dalle tarme i panni (ra i (piali veniva collocato. Come nota il Zinanni <*', era assai radicata T opinione l'he il Piombino appeso pel becco in una camera, servisse ad indicare da qual parte il vento sofliasse. 10 stesso in una casupola noti molto lontana da Caravaggio, viddi uu’Aleìoue appeso alla soflìita per un suo budello essiccato, ed i villici di colà pretendevano che servisse loro a predire il bello o cattivo tempo. È chiaro che quei eoiiladini s'eraiio eostrulli un igroscopio, ed il |)regiiidizio solo consisteva nell’ aggiudicare proprietà esclusiva dell’ Alcione, quella ehe è comune a tulle le corde animali. — Savi nella sua assai pregiala Oniifo/ogiii foscaiia parlando del Marlin pescatore asserisce che cova assai raramente in pianura; io non negherò questo, iiereliè può darsi benissimo ehe ciò accada in Toscana. Ma tra noi sono le pi’ovineie di Milano e di Pavia le più frequentale da ipiesl’ ueeello ed enli'amhe sono proverhialissime per trovarsi in piaiuiiai. La propagazione accade verso la line di Api-ile, epoea in eui si eomineiano a ti-ovare covate. 11 |>rof. Savi sopracilato diee che projiriamente rAleioiie non fa nido, ma a|)|irolitta delle zampate di vacca o di cavallo prossime all’acqua o delle buche abbandonale da topi. Di tale opinione sono iiiire ’Teinmiiiek, (ìràssner eil altri, i (piali asseriscono ehe annidi perlìno nei foi-i degli alhei-ì o sotto le loro i-adiei e di rado anche nelle (-avita delle roccie. A me però non fu mai dato irovai-i- nidi in lali circostanze, ma sempre in fori da esso scavati. Nidificano in genere iu ri\a alfacqua ma spi'sso anche a molta distanza, |ioieliè si rinvennero nidi a più dì 500 passi lontano da essa. Nidi cosilTatli furono da me li-ovali nelle vicinanze del lago d’ Alserio. Percorrendo una strada in mezzo ai liosi-hi, m’ accorsi di alcuni fori circolari sull’ alta ripa eosti-ggiante la strada, eome vedesi sulla tavola 1 A; introdotta in essi la bai-i-lietta del fueile trovai ehe alcuni ei-ano poco profondi e probnhilmenle tralasciali per essere il lern-no sahliioso o dillieile a foi-are; uno invece compiuto, lasciò penetrare la bacchetta jier tutta la sua limghi'zza, e diqio averla ritirata ne vidi suliilo uscire I’ Alcione. Rolla la gallerìa si trovò la covata in un allargamento eome vedesi liguralo nella tavola I. Il nido non consiste ehe in poche squame e ri'ste di pesce deposle senz’ ordine e vomitate dalla madre e clic solo lasciano ima leggiei-a depressione nel mezzo. La galloria scavala in una lorra i»lultosto argillosa era orizzontale, lunga cent. 73, larga i-d alla cent. 5; il vano tei-minale di forma eireolare presentava ima larghezza di ceni. 12 ed un’ allezza di eenl. 7. Ritornalo dopo un mese circa, trovai un’altra galleria ricostruita nello stesso modo della [irima, una spanna più in là di (piella eh’ era stata distrutta, eon un’ altra covala probabilmente dello stesso indixiduo clic fece il primo nido. Da eod(‘sto fatto si può arguire eou molla esallezza ehe il lempo impiegalo a scavare le gallerie sia di circa Ire sellimane. Di queslo )iai-ere i- pure lo Seliinz. Si'inhra ehe la galleria venga scavata dalla sola femmina la quale pure da sola allende alla covatura. Duratile questo (empo viene mulrila dal maschio. Pai-c am-he accerlaio che la propagazione accada due voile, e ehe la seconda deposizione di uova ahliia luogo in giugno. lO V A . — Tulle le covali; dell’Aleioiie elicsi rinvennero in Lombardia contenevano 7 uova, Duhois ammette che ne pos.sano eontenore 0 o 7 e qualche volla perlino i l . Sono esso assai lucide, semitrasparenti ed hanno f aspetto della porcellana, nè lasciano scorgere punteggiatura di sorta. La loro forma, secondo la elassilleazione del Des Murs appartiene al lijio sferico. Mism-aiio d’ asso niaggioi-i; 23 mili. e d’ asso minoro 18. 1*1 lA 'iA l . _ Da questo uova, dopo im'iiiciihaziono ehe approssimativameiile si può valutare ad una ventina di ginrni o più so la stagione è fredda , nascono dei pulcini nudi, più lardi coperti da tubetti Ineenli, squamosi, aspri e pungenti ' , che contengono le penne, le (piali a poco a poco vanno spuntando. Nel nido tengono la to.sla elevala, il heeeo rivolto in allo, il corpo ritto i-d il podice a|)|)()ggialo al suolo. Nella prima (;là, sc’condo Rrelim, vengono nulrili eon libellule, |iiù tardi si cibano (li pesce. Prima di un mese dalla nascita, abbandonano il nido, e danno già a (lived(;re la loro inimicizia r(;eipruea, giacché eiaseimo per suo eoiilo va in cerea di eibo. Auclie a multa distanza si cono.scc che il nido è abitato por il fetido odore elio mandauo gli avanzi di pesce putrefatti, elte servono eome dì letto ai pulcini. Ed anche all’eslerno danno indizio della ju-i'senza del nido alcune reste che trovansi al piede della riva in eui il foro è praticato. (1) Come in ifticlli Uguiali sulla lavola 1 A. avciKi l'eia eli circa c|iilmlici BÌoini.


Lade 5f 10-1
To see the actual publication please follow the link above